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Figli Unici: è il momento di sfatare qualche luogo comune

2020-02-06 14:15:51

Io ho un figlio che ha quattro anni. Sono in tanti a ripetermi: “Fanne un altro, peccato che resti figlio unico!”. A parte l’invadenza fastidiosa, ciò che mi colpisce è il fatto che si tende a pensare che i figli unici siano degli “sfigati” con una serie di problemi psicologici da affrontare.

I luoghi comuni sui figli unici sono davvero tanti, ma per fortuna esperti e pedagogisti sono “scesi in campo” fornendo alcuni risultati di uno studio effettuato su questa categoria di bambini.


Prima di tutto, non è vero che il figlio unico ha problemi relazionali, è solo che si rapporta in maniera diversa sia con i familiari, che con i coetanei. Lo studio, condotto in Giappone, mette in evidenza alcune doti particolari dei figli unici, di cui non tutti sono a conoscenza.


Partendo dal presupposto che le prime relazioni del figlio unico si costruiscono con persone adulte (genitori, nonni, zii), tali figure stimolano e promuovono uno sviluppo intellettuale e linguistico più veloce. Circondato da adulti, il figlio unico potrà sentirsi disorientato nell’approccio con altri bambini, soprattutto se sono più piccoli di lui. Ma questo non gli impedisce di farsi degli amichetti, anzi! La socialità dei bimbi non sembra risentire del fatto di essere o meno figli unici.


Secondo gli esperti che hanno condotto questo interessante studio, i figli unici sono più autonomi e creativi nel risolvere i problemi. Non vivendo il “peso” della competizione con i fratelli per attirare l’attenzione e l’affetto dei genitori, questi hanno la possibilità di aprirsi agli altri in maniera più serena e instaurare un rapporto migliore con i propri genitori.


Dallo studio emerge, però, che in genere i figli unici tendono ad essere meno tolleranti rispetto agli altri. Naturalmente molto dipende dall’ambiente familiare e dall’educazione impartita al bambino. Se cresce in un ambiente tollerante ed empatico dove vige la collaborazione, il bambino svilupperà maggiormente queste doti.


Il problema più complesso che i figli unici devono affrontare è l’attenzione dei genitori, che di solito hanno la tendenza a proiettare su di lui molte delle loro paure e aspettative.


Quindi, molto dipende dal modo in cui i genitori fanno crescere il proprio figlio, e se gli offrono l’amore e gli stimoli che occorrono, ed evitando nel contempo di trattarlo come un piccolo re, viziandolo e privandolo della possibilità di sviluppare una personalità che gli è propria.


Quando si ha un solo figlio, il nucleo familiare deve cercare il più possibile di aprirsi all’esterno, per aiutarlo ad uscire dallo “specchio” dove vede solo il riflesso dei suoi genitori. Il che, per i genitori, rappresenta sicuramente un impegno, ma di sicuro ne vale la pena.