Di colpo mi sono tornati in mente i miei ricordi legati alla scuola, e l'insofferenza provata quando la primavera esplodeva con i suoi colori ed io mi ritrovavo chiusa tra le quattro mura di un'aula.
Sarebbe auspicabile offrire ai nostri figli la possibilità di una scuola diversa, più attenta alle loro esigenze e consona ad uno sviluppo armonioso della personalità.
Una scuola in cui "uscire a giocare fuori" (che sia un cortile, un giardino, o altro) non sia un'eccezione, ma una preziosa regola da seguire sempre.
L'outdoor education è una realtà che sta crescendo in tutta Europa, e anche in Italia rispetto a qualche anno c'è un risveglio di coscienze su questo argomento.
Sto leggendo un libro assai interessante, che consiglio a tutti i genitori e/o educatori. Si intitola "Educazione diffusa: istruzioni per l'uso", scritto da Paolo Mottana e Giuseppe Campagnoli, edizioni Terra Nuova.
Abbiamo bisogno di nuovi punti di vista da cui (ri) partire per una scuola che diventi finalmente una comunità educante a tutti gli effetti.
Buona lettura!