Francesco Maldera

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ACONITO : Bella ma molto pericolosa...

2020-03-26 14:24:13

E' una delle piante più velenose della Terra, il nome scientifico è ACONITUM NAPELLUS, PIANTA ERBACEEA della famiglia delle Ranunculaceae con la sommità del fiore somigliante vagamente ad un elmo antico. È una delle piante più tossiche della flora italiana diffusa nelle zone montagnose delle Alpi.

PARTICOLARE 

E' un bellissimo fiore estivo , fiorisce in primavera,  lo troviamo spesso nei prati colorati di montagna , a prima vista viene voglia di coglierlo per farne un bel mazzetto, ma attenzione e molto tossico anche solo a toccarlo.

In Italia l'habitat tipico di queste piante sono le zone a mezz'ombra nei pascoli alpini e sulle sponde dei torrenti. 

Anche d'Annunzio ne raccontava la bellezza :«Azzurre son l'ombre sul mare/come sparti fiori d'acònito./Il lor tremolio fa tremare/l'Infinito al mio sguardo attonito» .

Rimane di fatto uno splendido fiore , che comunque possiamo ammirare per colore ed splendore .


GABRIELE D'ANNUNZIO


PLINIO IL VECCHIO

Etimologia

Il nome ACONITUM deriva dal greco AKòNITON (pianta velenosa). 

Infatti questa pianta è conosciuta fin dai tempi dell'antichità OMERICA per la sua pericolosità.

Il nome indicava probabilmente una pianta endemica che cresceva liberamente tra le rocce ripide della Grecia in alcune zone .

Due radici hanno come nome , akòne (= pietra)  riferito all'habitat, mentre  koné (= uccidere), fa riferimento alla sua tossicità.

Questi nomi venivano usati anche come simboli negativi (maleficio o di vendetta) nella mitologia dei popoli mediterranei.

Un nome che deriverebbe anche per l'uso in guerra tramite i DARDI O I GIAVELLOTTI intrisi di veleno.

Da PLINIO che lo cita come "ARSENICO VEGETALE" ,  si racconta che nell'Isola di Ceo si usava per sopprimere gli anzianiormai inutili.

Nel MEDIOEVO dove l'ACONITO aveva diversi nomi: Cappuccio di monaco o Elmo di Giove o Elmo blu, con riferimento ovviamente alla sommità del fiore.

Nel 500 si presumeva fosse efficace contro la puntura dello Scorpione.

Alcuni popoli antichi lo chiamavano STROZZALUPO, perchè usato per avvelenare LUPI E TOPI.

GALLI E GERMANI

TOSSICITA'

L'ingestione accidentale di aconito provoca numerosi disturbi anche gravi: senso di angoscia, perdita di sensibilità, rallentamento della respirazione, indebolimento cardiaco, formicolìo al viso, sensazione che la pelle del viso si ritiri, ronzio alle orecchie, disturbi della vista, contrazione della gola che può provocare la morte per asfissia. Sono sufficienti quantità di ACONITINA anche inferiori a 6 mg per causare la morte di un uomo adulto.
L'azione dell'aconitina si localizza immediatamente al midollo, aumentando in un primo momento la motilità ma determinando, in maniera improvvisa e spesso letale, la paralisi dei nervi motori, sensitivi e secretori.
Per questo motivo questa pianta era spesso usata, specialmente dai GALLI e dai GERMANI, per motivi militari. Infatti avvelenavano con essa le punte di frecce e lance prima del combattimento.
Sono stati segnalati fenomeni irritativi locali (con principio di intossicazione) solo tenendo un mazzo di questa pianta nelle mani in quanto attraverso la pelle possono essere assorbiti i principi attivi velenosi della aconitina. È comunque da rilevare che la velenosità delle foglie è inferiore a quella dei tubercoli. ( FONTE WIKIPEDIA)