La Chronoline, o linea del tempo, si differenzia in ciascuna persona e raffigura lo schema di rappresentazione del suo vissuto da quando nasce fino ai 21 anni di età, soprattutto mostra come quell’esperienza ha segnato la sua esistenza. È non solo l’impronta del modo in cui il giovane affronta la realtà con percezioni e sensazioni a lui proprie, ma è anche la risposta del suo inconscio agli eventi dell’infanzia e dell’adolescenza in un momento in cui si affaccia alla vita adulta. Possiamo affermare che quello che è realmente accaduto nell’esistenza di una persona è sempre molto distante dal ricordo di ciò che è stato vissuto dal soggetto. La linea temporale si configura ogni volta su questo secondo aspetto assolutamente personale che non può essere scambiato con un certificato di validità scientifica. Basta ricordare come gli stessi fratelli, che hanno condiviso le medesime situazioni familiari, sviluppino linee temporali differenti, secondo la percezione che ciascuno ha vissuto di quella comune esperienza. Dalla configurazione della linea temporale è possibile dedurre le peculiarità del soggetto, scoprire il canale comunicativo da lui privilegiato, evidenziare il tipo di rapporto tra il suo materno e paterno o tra i suoi genitori e lui stesso, o infine cogliere il tipo di legame che lo avvicina o lo allontana da loro. Nella forma della linea si nasconde una ricca serie di informazioni che si sono coagulate nel vissuto della persona: è possibile comprendere se c’è stato un abbandono, uno scambio di ruolo tra i genitori, se il disprezzo e l’accusa reciproca siano il pane quotidiano della famiglia di origine, oppure se sussistano situazioni passate che vengono ancora reputate pericolose per sé e per gli altri.