Lucia Daminato

Founder Junior

Fare da soli la dichiarazione ISEE? Ecco come risparmiare tempo e denaro

2019-03-25 13:59:27

Attraverso un nuovo servizio ti è possibile calcolare l’ISEE 2019 da solo e ottenere la certificazione necessaria per ottenere prestazioni, bonus, riduzioni tariffarie o sconti in bolletta. Con questo approfondimento ti spieghiamo come utilizzare al meglio e in totale autonomia il nuovo calcolatore online.

L’ISEE, acronimo di Indicatore della Situazione Economica Equivalente, viene utilizzato dai cittadini e dai nuclei familiari per definire la soglia di reddito di competenza. Fino al 2017 il calcolo e la certificazione di tale valore era quasi sempre demandata a CAF, consulenti o commercialisti. Da gennaio 2018, invece, puoi facilmente effettuare il calcolo dell’ISEE da solo utilizzando il simulatore presente sulla pagina internet dell’INPS e presentare la domanda direttamente dal loro sito web o presentarla alle sedi opportune.

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Che cos’è l’ISEE e a cosa serve

Sul sito del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali si legge: “L’ISEE è l'indicatore che serve per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari che intendono richiedere una prestazione sociale agevolata” [1]. Dunque calcolare il tuo ISEE non è obbligatorio, ma è necessario se vuoi avere accesso a servizi di pubblica utilità con condizioni agevolate.

Il simulatore ISEE è uno strumento messo a disposizione da gennaio 2018 dall’INPS sul proprio sito internet ed è utile per avere una simulazione del calcolo dell’ISEE, anche quelli specifici.
Una volta scelto il tipo di indicatore da simulare, si accede a una pagina, divisa in sezioni, con diversi form da riempire ed altri precompilati, non tutti obbligatori.
Una volta compilati i campi richiesti non ti resta che cliccare sul pulsante “Simula ISEE” per ottenere una simulazione valida per il 2019. Come specificato anche sul sito, l’indicatore che otterrai non avrà valore ai fini della certificazione, ma può esserti utile per capire se sei nei parametri necessari per la prestazione.

La Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU): cos’è e a cosa serve

Una volta effettuata la simulazione, per poter ottenere la certificazione ISEE devi compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica. La DSU non è altro che un documento riepilogativo dove sono indicate informazioni di carattere anagrafico, reddituale e patrimoniale dell’anno 2018, tue e del tuo nucleo familiare, dati che avrai già reperito se hai effettuato la simulazione.
Compilata la DSU, devi presentarla fisicamente all’Ente che eroga la prestazione richiesta, al Comune di appartenenza, ad un CAF o alla sede territoriale dell’INPS. Oppure puoi inviarla telematicamente attraverso il sito dell’INPS utilizzando il PIN dispositivo o l’identità digitale (SPID).

La Dichiarazione Sostitutiva Unica è valida 1 anno e ha valenza per tutti i componenti del nucleo familiare.
Una volta consegnata la DSU, e dopo un controllo da parte dell’INPS, viene rilasciato l’ISEE. Il Ministero del Lavoro ha avviato anche un processo di semplificazione delle procedure attraverso il quale alcune informazioni, come il reddito complessivo o altri dati già registrati dall'INPS o dall'Agenzia delle entrate, vengono direttamente recuperate dagli archivi e rendono il processo di certificazione più rapido.
 

I documenti necessari alla compilazione dell’ISEE

Se hai deciso di effettuare la Dichiarazione Sostitutiva Unica in totale autonomia, devi, preliminarmente, procurati tutti i documenti necessari da cui reperire i dati da scrivere sul modello.

I documenti anagrafici:
Documento d’identità e codice fiscale dei componenti del nucleo familiare.

I documenti di reddito:

  1. Modello 730 o UNICO;
  2. Modello CU;
  3. certificazioni e documentazione inerente:
  4. compensi, indennità, previdenza, reddito prodotto all’estero;
  5. certificazioni di borse di studio;
  6. assegni di mantenimento;
  7. compensi che non conteggiati ai fini IRPEF.

Documenti immobiliari e situazione abitativa:

  1. contratto di locazione;
  2. in caso di mutuo ipotecario, certificazione della quota capitale residua dei mutui;
  3. visure catastali;
  4. atti notarili di compravendita;
  5. dichiarazioni di successioni.

Documenti mobiliari e bancari (saldo al 31 dicembre e giacenza media):

  1. Titoli di stato,
  2. BOT,
  3. CCT;
  4. Buoni Postali e Buoni fruttiferi;
  5. Azioni;
  6. Obbligazioni;
  7. Assicurazioni;
  8. PIR;
  9. Fondi investimento;
  10. giacenza media dei conti correnti e saldo al 31 dicembre dell’anno precedente;
  11. targa o estremi di registrazione di auto, moto (sopra i 500cc di cilindrata), navi e barche.