Lucia Daminato

Founder Junior

Cosa ne pensi dell’INPS? La domanda a 190.000 utenti su gestione di bonus, prestazioni, servizi online

2020-11-04 13:19:09

Cosa ne pensi dell'INPS? La domanda a 190.000 utenti sulla gestione di bonus, prestazioni, servizi online. Da novembre 2020 l'Istituto lancia una indagine con un questionario via mail per verificare soddisfazione e fiducia dei cittadini. L'annuncio nel messaggio numero 4051 del 2 novembre 2020.

Cosa ne pensi dell’INPS? Questa la domanda a cui saranno chiamati a rispondere 190.000 utenti.

In prima linea nella erogazione di bonus Covid e nella gestione di altre prestazioni emergenziali, ma anche nell’attivazione di nuovi servizi online proprio per far fronte alle richieste che derivano dal periodo di crisi epidemiologica, l’Istituto si rivolge direttamente agli utenti con un questionario via mail per indagare su due aspetti: fiducia e soddisfazione.

L’indagine arriverà nelle caselle di posta elettronica nel mese di novembre 2020 e circa 50.000 destinatari saranno coloro che hanno richiesto le prestazioni Covid 19 nel corso del periodo emergenziale.

Cosa ne pensi dell’INPS? La domanda a 190.000 utenti su gestione di bonus, prestazioni, servizi online

Come è emerso dai dati pubblicati dall’INPS nel comunicato stampa del 20 ottobre, i diversi bonus Covid 19, i congedi, il Reddito di Emergenza e le altre prestazioni dall’inizio della pandemia hanno interessato una platea molto estesa di beneficiari: sono 4,1 milioni i bonus 600 e 1000 euro riconosciuti ad autonomi e partite IVA, 1,15 milioni le prestazioni, tra indennità e congedi, che hanno riguardato la famiglia, 212mila i lavoratori domestici. 600 mila nuclei familiari hanno avuto accesso al REM, Reddito di Emergenza.


A questi numeri si devono, poi, aggiungere le cifre di coloro che hanno avuto accesso alla cassa integrazione6,5 milioni di lavoratori.

Dall’inizio della crisi epidemiologica è stato messo in moto un enorme meccanismo per far fronte all’emergenza, ma non privo di inciampi da diversi punti di vista.

Le criticità più profonde hanno riguardato proprio l’accesso alla CIG e il pagamento delle prestazioni ai lavoratori: c’è, infatti, chi è ancora in attesa di ricevere le somme.

E non sono mancati i problemi tecnici, come dimostra il data breach del 1° aprile, la fuoriuscita di dati personali che si è verificata in concomitanza con l’apertura delle domande per il primo bonus 600 euro.

Proprio dall’esperienza degli ultimi mesi nasce, infatti, la necessità di lanciare l’indagine reputazionale e costumer experience 2020 annunciata con il messaggio numero 4051 del 2 novembre 2020.

Scelti tra i possessori di PIN, i cittadini che faranno parte del campione riceveranno una mail con un link per l’accesso al questionario durante il mese di novembre 2020.

L’obiettivo dell’indagine? Evidenziare punti di forza e spazi di miglioramento “nell’accessibilità ai servizi e alle informazioni, nella capacità di risposta ai bisogni degli utenti, nella gestione della comunicazione multicanale, oltre che nella affidabilità e autorevolezza dell’Istituto nel gestire il proprio ruolo cardine durante il periodo emergenziale”.

Per gli utenti e l’Istituto è giunta l’ora del confronto.