Lucia Daminato

Founder Junior

Cedolare secca per gli affitti commerciali 2019

2019-03-04 12:00:09

Affitti commerciali, cedolare secca a partire dal 1° gennaio 2019

Per la locazione di immobili ad uso commerciale sarà possibile beneficiare della tassazione sostitutiva Irpef del 21% ma, per l’accesso alla cedolare secca, l’immobile dovrà essere di superficie non superiore a 600 mq e non dovrà risultare in essere un contratto già stipulato e disdetto al 15 ottobre 2018.

Come funziona la cedolare secca?

Si tratta di un’imposta sui redditi da locazione sostitutiva dell’Irpef, addizionali e delle imposte di bollo e di registro dovute in sede di registrazione del contratto.

Le aliquote della cedolare secca sugli affitti sono due, pari al 21 o al 10 per cento. Quest’ultima può essere applicata soltanto in alcuni specifici casi, ovvero per i contratti a canone concordato in Comuni con mancanza di soluzioni abitative o densamente popolati, per contratti d’affitto a studenti universitari e nei Comuni in cui vi sono state calamità naturali e per gli affitti transitori disciplinati dalla legge n. 431/1998.

L’adesione al regime di tassazione a cedolare secca del 21 per cento è invece aperto a tutti i contribuenti e, come sopra illustrato, dal 2019 anche per gli affitti commerciali.

L’opzione per l’applicazione della cedolare secca deve essere comunicata all’atto di registrazione del contratto o negli anni successivi, utilizzando il modello RLI.

Il pagamento dell’imposta dovuta dovrà invece essere effettuato secondo le stesse scadenze previste per le imposte sui redditi.
L’ acconto della cedolare secca 2019 deve essere pagato:

- in un’unica soluzione, entro il 30 novembre, se l’importo è inferiore a 257,52 euro; - in due rate, se l’importo dovuto è superiore a 257,52 euro: la prima, del 40% (del 95%), entro il 16 giugno; la seconda, del restante 60% (del 95%), entro il 30 novembre. Il saldo si versa entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di riferimento.