Luca Sansone

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Perché la Pasqua 2019 non è il 24 marzo?

2019-03-25 22:27:51

In base alla regola e ai conti, passati l'equinozio e il plenilunio la Pasqua dovrebbe cadere domenica 24 marzo. E invece no: è quasi un mese dopo.

Pasqua e Natale sono festività della Chiesa Cattolica che si accompagnano a giorni di festa e di vacanza in quasi tutti i Paesi del mondo, osservate anche da confessioni e fedi diverse e da non credenti. Quando cadono, esattamente? Per il Natale non ci sono problemi: sarà sempre il 25 dicembre, qualunque sia il giorno della settimana.

La Pasqua invece è "ballerina": è sempre di domenica, giorno in cui i cristiani celebrano la risurrezione di Gesù Cristo, ma può cadere tra marzo e aprile. Di anno in anno, per stabilire la data infatti ci si rifà a una regola che risale all'adozione del Calendario Gregoriano: la Pasqua cade sempre

la prima domenica dopo il primo plenilunio successivo all'equinozio di primavera

LA REGOLA. Quest'anno l'equinozio di primavera è arrivato mercoledì 20 marzo alle 22:58, e dopo circa quattro ore, ossia alle 2:43 di giovedì 21 marzo, il nostro satellite ha raggiunto la fase di Luna piena. Se guardiamo le cose dal punto di vista astronomico quella è stata la prima Luna piena dopo l'equinozio di primavera e, dunque, stando alla regola, la Pasqua dovrebbe cadere il 24 marzo, la prima domenica successiva alla serie canonica di eventi. E invece cade domenica 21 aprile, quasi un mese dopo. Qualcuno ha sbagliato i conti?

Il calendario gregoriano è comunque sbagliato! Tutti i calendari sono nati per misurare il tempo in base a fenomeni astronomici ciclici: l'alternanza del giorno e della notte, le fasi della Luna (il mese), il susseguirsi delle stagioni (l'anno). Ma tutti hanno un problema: non sono precisi, perché la durata effettiva di un'orbita della Terra attorno al Sole è di 365,2564 giorni. Una frazione di giorno in più che richiede periodici aggiustamenti del calendario. Nel 46 a.C. Giulio Cesare rimise in pari le date rispetto alle stagioni: il calendario giuliano prevedeva 365 giorni con un anno bisestile ogni 4, ma per sistemare la differenza iniziale si stabilì che il 46 a.C. avesse 445 giorni. Anche il calendario gregoriano non è preciso (ha un errore di 6 giorni ogni 10.000 anni), ma è il più preciso tra tutti quelli che abbiamo avuto.

IL CAVILLO. Niente di tutto ciò: per convenzione, la Chiesa considera equinozio di primavera il 21 marzo, anche se nella realtà astronomica può variare nell'arco di tre giorni. Perciò anche il plenilunio è "perso" e bisogna attendere il prossimo, il 19 aprile, e allora sì che la domenica successiva sarà Pasqua, il 21. Nell'attesa, per qualche giorno ci godremo lo spettacolo della Luna alla minima distanza dalla Terra, 366.000 chilometri contro la solita media di 384.000 chilometri.

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