Luana Di Marcantonio

Founder Senior

RESILIENZA O DISOCCUPAZIONE?

2019-11-11 16:12:43

Spero di non trovare mai un lavoro

Resilienza

Riuscire a sopravvivere e trovare soluzioni nei momenti più difficili. In psicologia, la resilienza è la capacità di una persona di resistere o far fronte a momenti  di estrema difficoltà. Non tutti reagiscono nello stesso modo in caso di particolari eventi, stress, traumi famigliari o qualsiasi altro tipo di relazione di natura personale o sociale. Come si comporta una persona in cerca di lavoro che non riesce ad attivare la sua resilienza?

N.b. La resilienza è parte della natura umana. Spesso viene citata in ambienti di lavoro, in modo particolare nella perdita del lavoro. Una persona che perde il lavoro si ritrova con gravissimi problemi, stress, ansia, allontanamento dalla vita sociale, situazioni difficili da superare. La resilienza è quella parte di noi che ci permette di reagire o far fronte e queste situazioni. Non deve essere confusa con un atteggiamento di resistenza degli eventi negativi. In questo caso parliamo esclusivamente di “adeguamento” a determinate  situazioni. Ogni individuo è dotato di resilienza ma non tutti riescono ad esercitarla se privi di autostima.


La grande crisi

Esistono persone capaci di tutto pur di trovare un lavoro. Questo perché alcuni di loro, anzi la stragrande maggioranza ha bisogno di un lavoro per sopravvivere. Ma perché esistono invece persone che fanno di tutto pur di non trovare un lavoro? Hanno poca voglia di lavorare? Non hanno bisogno di lavoro? Cercare un lavoro e sperare di non trovarlo è solo abbinato al fatto che non si ha il bisogno di guadagnare” per vivere oppure perché esistono persone che per vari motivi non riescono ad adattarsi alle nuove tipologie di lavoro.

Quali sono le categorie?

Forse i ragazzi, ma non perché siano giovani ma perché non avere tante esperienze a volte non ci permette di fare le giuste scelte. Alcuni di loro vivono con la loro famiglia, che a volte presenta problemi economici e quindi non necessariamente vivono nell’agio, ma abituati  a un tipo di  vita standard che non prevede un lavoro anche se la famiglia ha grosse difficoltà economiche. 

Ma non solo giovanissimi ragazzi

A volte abbiamo conosciuto storie di adulti che pur offrendogli un impiego su un piatto d’argento, hanno trovato mille scuse per non fare o non accettare tale impiego pur avendo un grande bisogno di lavorare. 

Perché?

Ho riscontrato che alcune persone non hanno la conoscenza del mondo che li circonda. Preferiscono situazioni economiche “critiche” pur di evitare di lavorare. Ci sono persone che non conoscono la tipologia dei “nuovi lavori.”

Per portare un esempio concreto. Una famiglia di cinque persone dove nessuno lavora quindi con una situazione particolarmente critica.. Mi sono quindi offerta di prestare aiuto chiedendo alla madre il suo curriculum. Il mio intento era quello di consegnarlo in un help desk dove ricercavano personale. Alla domanda: “ Puoi inviarmi il tuo cv alla mia posta elettronica?” La risposta è stata: “Mi dispiace non ho internet, quindi non possiamo fare nulla” Non nascondo che ho avuto un brivido per la risposta.... Io al suo posto avrei trovato una soluzione a questo inutile e inesistente  “scoglio.” Alcune persone non conoscono “ i nuovi lavori”  ma solo quelli più tradizionali. Non conoscono  le nuove tipologie contrattuali, ne’ la differenza tra un contratto a progetto con un contratto a tempo indeterminato. Anche fornendo loro informazioni dei molteplici ruoli esistenti, dei nuovi contratti o addirittura collaborazioni, rimarranno sempre fedeli a quelli che sono i tradizionali lavori. Disponibili per esempio per un lavoro da impiegata ( esempio segretaria  in uno studio medico) ma non  disponibile per un impiego in un help desk, poiché quest’ultimo sembra un lavoro troppo moderno quando invece si tratta (per entrambi i lavori)   di ricevere e fornire informazioni. Una questione di mentalità? Altre generazioni? Assolutamente no! È una vera mancanza di resilienza.

Avere paura

Credo che la parola “help desk” abbia spaventato la signora in questione. Le ho chiesto comunque per quale tipo di mansione era portata  e quindi lei si è aperta dicendomi che l’unIco lavoro che lei avrebbe potuto fare era la collaboratrice domestica. Quindi sulla base di questo mi sono predisposta per crearle un buon curriculum per poterlo inviare ad agenzie e ditte di pulizie. Lei mi ha ringraziato molto ma mentre mi forniva informazioni per creare il suo curriculum mi segnala quanto segue “ Io nei week and non lavoro perché in famiglia ci riposiamo.” Nulla di trano! Molti anni fa  per la maggioranza dei lavoratori nel week end era previsto il riposo e per lei era del tutto normale lavorare “solo”  dal lunedì al venerdì. I tempi sono però cambiati. 

Scendere nei dettagli di tali comportamenti purtroppo è difficile. E pure la signora avrebbe avuto a disposizione un perfetto curriculum, consegnato in un’azienda che aveva aperto una selezione con carattere d’urgenza, ma anche così ha trovato tutto molto difficile. È forse questo il motivo “ tutto molto difficile” cose che per altri sono occasioni o cose molto semplici. Avere timore  di tuffarsi in nuovo lavoro per la paura di toccare con mano cose che dovrebbero essere estremamente normali.

Vedi un curriculum come l’ostacolo più grande che tu abbia mai visto?

Questa domanda vuole essere un riferimento per tante persone: “ Ma quando desideri candidarti in un’azienda, come procedi per la tua candidatura?”


Li chiamo

Non so come si fa

Chiedo in giro

Ma figurati se vengono a chiamare me

Tra migliaia di persone perché dovrebbero scegliere me?

Perdo solo tempo, il lavoro non c’e’

Non supererei nessun colloquio

Non so come si fa un curriculum 

Non mi chiameranno mai

Ma è un’azienada importante,  perché dovrei candidarmi proprio io?

La fortuna aiuta gli audaci

Probabilmente abbiamo avuto modo di ascoltare già queste risposte. Hai paura? Pensi di non essere adatto? Non sai creare il tuo curriculum?  Oppure non hai voglia di lavorare? Non avendo mai provato quel ruolo sai già che non sei in grado di poterlo fare oppure che sia impossibile che scelgano proprio te ma (la fortuna aiuta gli audaci) quindi le tue probabilità aumenteranno in base al numero di candidature che invierai con la conseguenza che potrai partecipare a molti colloqui. Gettare la spugna significherà solo non ottenere nulla.

Devo essere sincera non riconosco più le due categorie

Da un lato abbiamo persone che sono lantane dal web e che non hanno mai fatto e non sono in grado di presentare una candidatura, dall’altro abbiamo persone, che si pongono nella stessa maniera di quest’ultime ma che non hanno nessuna voglia di lavorare. Come riconoscere le due categorie che si esprimono nella stessa maniera usando quasi le stesse parole?

A mio avviso la signora dell’ help desk aveva voglia e bisogno di lavorare ma “la paura” di porsi una nuova azienda con tutto quello che comporta, per lei era uno “scoglio” troppo grande. Ma in altri casi dove c’e una totale mancanza di voglia di lavorare le risposte di entrambi i soggetti sono le stesse.

Come ho superato questo scoglio?

Conosco la signora, riportata nell’esempio dell’help desk quindi sapevo che se messa in condizione di lavorare avrebbe dato eccellenti risultati. Quindi credo che per poter superare questo enigma bisognerebbe conoscere a fondo le persone. Rimane difficile però poterlo fare quando si cerca di aiutare una persona in brevissimo tempo, nella ricerca di un lavoro. Alla fine la signora è diventata la mia collaboratrice domestica e vi posso assicurare che mi ritengo fortunata perche è una grandissima lavoratrice.

Credo nella tua voglia di lavorare

Anche se le risposte di chi non ha voglia di lavorare e di coloro che hanno paura dei “ nuovi lavori” sono inverosimilmente le stesse,  sono riuscita a percepire e distinguere le due categorie.  Il metodo di percezione è quella sensazione che avverto quando colui o colei che ha un estremo bisogno di lavorare,  dopo le stesse risposte sopracitate continua comunque a farti domande. Chi non ha nessuna voglia di trovare un lavoro tende a non informarsi,  non chiedere e a concludere nel minor tempo possibile la conversazione. L’ autostima è parte fondamentale della resilienza insieme al senso dell’umorismo e al volersi  bene. Questi fondamentali requisiti potrebbero cambiare il vostro futuro.