Luana Di Marcantonio

Founder Senior

C’ ERA UNA VOLTA IL CAPO

2019-08-08 10:46:38

Il demansionamento

La dignità al primo posto 

Lo scopo di questo articolo è sensibilizzare le persone a non modificare radicalmente i livelli morali derivanti da cambiamenti aziendali. Se dovessimo pensare solo al bene dell’ azienda e non a quello di una persona, significherebbe che per salvare una società, che strutturalmente è costretta a cambiare per necessità economiche,  dobbiamo necessariamente far retrocedere un lavoratore che forse ha dedicato gran parte della sua vita allo sviluppo alla crescita dell’azienda.  Come possiamo mettere sullo stesso piatto della bilancia l’azienda che deve salvaguardare i propri interessi e dell’altra una persona che ha dato tutto ma si ritrova al punto di partenza? Il rapporto tra l’azienda è il dipendente potrebbe nel tempo cambiare, le cause sono sempre le stesse, crisi aziendali, concorrenza e tanto altro, in questi casi è concesso alle aziende avvalersi di  particolari normative finalizzate alla risoluzione dei problemi. Tra queste c’e il demansionamento.

Tutta la vita per la mia azienda

E POI? 

È una delle cose più importanti  per un lavoratore. Essere gratificato ad un livello superiore. La carriera è qualcosa o forse l’unica cosa,  che ci rende molta gratificazione. Purtroppo, per alcune strane normative,  accadono cose per le quali fare carriera può essere un rischio, il perché è semplice. Forse dopo tanta fatica e per nessuna valida spiegazione potresti tornare al punto di partenza. 

Le precedenti normative

Prevedevano che il datore di lavoro potesse mutare le mansioni del lavoratore a mansioni UGUALI O SUPERIORI. Inoltre nel momento in cui il lavoratore, fosse stato costretto a svolgere delle mansioni di livello inferiore rispetto a quelle concordare contrattualmente, aveva pieno diritto ad essere reintegrato nella propria posizione e qualifica e in alcuni casi anche ad essere risarcito.

Tutto nella norma

Sembrerebbe essere tutto nella norma. Gli anni passano, si acquisisce esperienza, potere, carriera e tante soddisfazioni. Ma questo accadeva fino al 2015, poi una normativa modifica radicalmente tutto.


Ultimamente ho notato  particolari situazioni, come ad esempio, lavoratori demansionati  addirittura più di uno nella stessa azienda che ripetevano: “ la mia azienda ha deciso così.”  Sinceramente non mi sono chiesta se si potesse fare o meno poiché se l’azienda ha preso tali provvedimenti ovviamente era nella posizione di poterlo fare. A me però sembrava molto surreale.

Demansionamento

Il datore di lavoro può inserire il lavoratore in ruoli con mansioni di livello inferiore SOLO SE L’  AZIENDA SUBISCE  MODIFICHE INTERNE  e di conseguenza modifica mansione e ruolo del lavoratore. Secondo il mio punto di vista tutto questo porta un gravissimo problema morale. Il direttore  di un negozio  improvvisamente deve retrocedere,  immaginiamo un momento in cui rimprovera un addetto vendita o un cassiere per qualsiasi motivo. Succeccivamente ( immaginiamo che il suo nuovo ruolo sia il vice direttore ) potrebbe ritrovarsi a svolgere le stesse mansioni con le stesse persone che non sono più sue subordinate, ma bensì colleghi con cui deve collaborare, potrebbe lui stesso essere rimproverato da altri direttori,  o simili figure professionali. Il mio parere   è poco concordante con questa nuova normativa ma sono abituata a vedere sempre  il lato positivo di ogni cosa. A  volte  le modifiche aziendali,  che portano al demansionamento, possono  tornare utili nel caso un cui  la struttura dell’azienda cambia e al lavoratore  puo’ tornare utile essere inserito in altre mansioni, anche di livello inferiore pur di non perdere il lavoro.

Ius variandi

È il potere che ha il datore di lavoro di variare le mansioni del lavoratore rispetto a quelle contrattualmente assegnate nel momento dell’assunzione  .( articolo 2103 codice civile )

Secondo la nuova normativa lo ius variandi mira a variare le mansioni del lavoratore per forti crisi aziendali per evitare il licenziamento.


Quindi in questo caso parliamo di modifiche aziendali o strutturali di una azienda. E  se non ci fossero queste modifiche aziendali?  Ogni lavoratore rimarrebbe al suo posto?

Ovviamente il datore di lavoro può cambiare mansione ai propri lavoratori MANTENENDO  LO STESSO LIVELLO. Ad esempio se io fossi una cuoca rimarrei nell’ambito di preparazione e manipolazioni pasti e quindi non potrei   essere inserita come addetta al giardinaggio.. 

 Perché prima il demansionamento o la dequalificazione non erano previsti mentre invece oggi è molto usata?

A volte bisogna andare al passo con i tempi perché purtroppo sono molto cambiati. Quella che una volta si chiamava “ la sicurezza del posto di lavoro “ oggi non esistere più. Probabilmente molti anni fa’ non esistevano situazioni in cui una persona “ tornava indietro nel tempo “ ma al massimo se l’azienda avesse modificato  la propria struttura il peggio che potava accadere era un leggero cambiamento dello stipendio. Oggi invece potresti non  essere più utile alla tua azienda  e quindi con un demansionamento puoi ritenerti “ fortunato” poiché in alternativa c’e  la perdita del lavoro e  purtroppo dobbiamo dare voce anche alle aziende. Il mercato  oscilla continuamente e a volte nelle aziende  ci sono molti cambiamenti e al primo posto ci sono i dipendenti. A volte le aziende soffrono le crisi di mercato e sono costrette pur di sopravvivere a drastiche soluzioni. Questa forse è la differenza tra prima e dopo. Molti anni fa’ raramente  le aziende fallivano  invece oggi, è una prassi comune quindi sono nate nuove normative che disciplinano i rapporti di lavoro. Immaginiamo una boutique dove da domani non è più prevista la figura del direttore. In questo caso, visto che le dinamiche aziendali e strutturali dell’azienda cambiano il direttore può essere demansionato oppure   cambiare mansione ma con lo stesso livello mantenendo ruoli direttivi come ad esemio “ il vice direttore. “ 

In queste situazioni il livello morale di una persona può essere pessimo,  in particolare nella persone adulte.  Mi chiedo come sia possibile pensare a una persona che ha dato tutto per la sua azienda ma che poi si ritrova demansionato. Possibile che per salvaguardare  le aziende in crisi non esista una soluzione diversa?  Come può un dipendente continuare a lavorare con serenità dopo essere stato demansionato? Vorrei che ci fossero alternative perché  a volte il disagio di essere stati demansionati è così forte che alcuni lavoratori preferiscono cercare lavoro al trove. 

E se non fosse un demansionamento?

Abbiamo analizzato quello che è un “ retrocedere “ ma a volte lo stesso lavoratore assume sin dall’inizio incarichi diversi con mansioni  inferiori a quelle stabilite contrattualmente. Il motivo è semplice. Perché interpretiamo gli accordi contrattuali in maniera diversa e pensiamo che ciò che facciamo sia addirittura corretto quando invece siamo stati retrocessi fin dall’inizio. Sei quindi sicuro che cio’ che stai facendo rientra nelle tue competenze? È possibile anche che tu stia svolgendo mansioni di livello più alto rispetto alle tue ma che ti siano retribuite in maniera inadeguata.


A volte mi chiedo se essere demansionati  o dequalificati sia una soluzione. Portare queste modifiche serve veramente a far continuare a vivere l’azienda? 

Esiste ancora l’essere umano?

Articolo dedicato a Fenia Altese