Lorenzo Piazza

PINOCCHIO LA SUA STORIA E LA SUA CREAZIONE!

2019-05-15 08:47:58

La balena in realtà era uno squalo: la vera storia di Pinocchio, alcune cose che forse non sapevi...

INTRODUZIONE 

Chi non conosce a menadito l’intera storia di Pinocchio? Il simpatico e sventurato burattino di legno, forgiato dal povero Mastro Geppetto, che viene assistito dalla Fata Turchina e deve affrontare mille peripezie prima di trovare la retta. Oppure no?

Una delle più note fiabe di tutti i tempi, l’opera di Collodi ha avuto una lunghissima serie di riedizioni e di trasformazioni, da quando nel 1881 apparve per la prima volta a puntate su “Il giornale per i bambini” con il titolo “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”.

Oltre al successo che accolse la storia man mano che veniva pubblicata, il libro conobbe una fortuna tale che dura ancora ai giorni d’oggi e ad esso furono dedicati altri racconti, film, opere d’animazione, e via dicendo. Tra le più note, il “Pinocchio” Disney, datato 1940 -coetaneo di Fantasia e di poco successivo al capostipite Biancaneve e i sette nani-, lo sceneggiato televisivo del 1972 firmato Luigi Comencini e infine l’opera del 2002 di Benigni.

Una miriade di interpretazioni e adattamenti, che ha creato -in particolare per quanto riguarda il caso Disney- un po’ di confusione sulla vicenda originale.

Soprattutto se siete tra quanti si sbalordiscono a scoprire che il Grillo Parlante nella vera storia viene schiacciato e ucciso da Pinocchio con un martello alla prima apparizione, ecco quello che dovete sapere sulla vera vicenda del burattino più famoso del mondo.

1) Pinocchio parlava già prima di essere un burattino

  1. Pinocchio non fu animato quando aveva fattezze di burattino, ma era già vivo come pezzo di legno . Un tronco che nelle prime fasi della storia impazza per il paese, atterra i passanti e persino i Carabinieri, abbatte banchi di frutta, fino a fermarsi davanti la porta di Geppetto che lo modella mentre è già parlante.

2) La morte del Grillo Parlante

Il Grillo Parlante rappresenta la coscienza di Pinocchio. Per questo, nella prima fase della vicenda, il burattino non sopporta la sua ramanzina mentre sta frugando nella casa del padre, e senza fare tanti complimenti lo spiaccica con una mazzetta. Il grillo riapparirà comunque, nelle vesti di fantasma, in diverse occasioni durante il romanzo, perseverando nella sua intenzione di redimere il burattino.

3)  I mille volti della Fata Turchina

La Fata Turchina nel libro non agisce da sola ma ha “al suo servizio” tutta una sfilza di animali, tra cui un barboncino-cocchiere, un gruppo di topi che tirano la carrozza e una lumaca-messaggero. La fata nel corso della vicenda cambia diversi ruoli, sebbene sia sempre riconosceibile dal colore dei capelli.

4) Lo squalo e il naso

L’animale che mangia Geppetto e Pinocchio non è una balena, che fu un’invenzione Disney, ma uno squalo gigante. Allo stesso modo, la storia del naso di Pinocchio, che cresce ad ogni bugia detta dal burattino, nel libro caratterizza solo un episodio del racconto mentre sarà il celebre cartone animato a farne il motivo centrale della storia.

5) Un tragico finale

Nelle prime intenzioni di Collodi, la storia avrebbe dovuto concludersi in tragedia, con l’impiccagione del burattino. A mettere in atto la terribile esecuzione sono il Gatto e la Volpe, che dopo aver derubato e legato lo sventurato protagonista, lo appendono ad un ramo di una quercia.

6) La svolta turchina

Quando questo drammatico finale fu pubblicato, alla 15esima puntata, l’effetto sui giovani lettori fu terribile, tanto che l’editore spinse l’autore ad allungare la storia, attraverso l’intervento di un bellissimo ragazzo dai capelli blu – una delle “versioni” in cui appare la Fata Turchina nella storia.

7) Le mille fatiche di Pinocchio

L’impiccagione non è l’unica terribile angheria che Pinocchio deve subire nell’arco della vicenda, pur spesso meritandola con azioni altrettanto riprovevoli. Ad esempio, il burattino viene immerso “cinque o sei volte” nella farina, fino a renderlo bianco dalla testa ai piedi e del tutto simile ad una marionetta di gesso, per poi essere cucinato dentro una pentola! In un altro passaggio al burattino viene infilato “al collo un grosso collare tutto coperto di spunzoni d’ottone”, per fare la guardia come un cane. O ancora, dopo essere trasformato del tutto in un asino, è vestito come una ragazza e costretto a fare danze assurde, o a saltare nei cerchi sul palco.

8)  Azione legale

Paragonando il film Disney all’opera originale di Collodi si legge evidente lo sforzo del cartone di rendere più simpatico, dolce e innocente il povero burattino. La storia fu stravolta al punto tale che il nipote di Collodi chiese ai tempi al governo italiano di intentare causa alla Disney per aver eccessivamente americanizzato la creazione dello zio.