Lorenza Franco

Founder Senior

Sono un mistico e non credo a niente.

2021-05-30 17:18:00

Il titolo corrisponde ad un'asserzione di Nietzsche. Chi è spiritualmente sano, non ha bisogno di religioni (Dalai Lama).

Nella nostra civiltà occidentale nessuno, laico o credente, potrà mai prescindere dall’enorme impatto epocale che il personaggio Gesù, sponsorizzato da S. Paolo, ha esercitato su tutti gli aspetti sociali e culturali, rivoluzionando il modo di pensare e di interpretare la realtà. Sicuramente il suo slogan vincente fu l’esortazione innaturale ad amare il nemico, graziosamente qualificandolo poi di serpente, razza di vipere, sepolcro imbiancato, ladro, ipocrita. La preziosa libertà di culto e quindi di pensiero della civiltà romana sarà abolita, la ricerca scientifica arrestata, l’emancipazione della donna[1] vanificata, l’obbedienza alle leggi abolita, la condizione schiavile peggiorata, anche se la sua mitologia ispirerà tesori d’arte. 

In nessun luogo dei vangeli Gesù parla contro l’istituzione della servitù: chi è padrone rimane padrone e chi è servo rimane servo. L’idea di uguaglianza è completamente assente, tanto più che chiaramente Gesù, ebreo convinto, predicava ed esortava i discepoli a predicare soltanto per le pecorelle smarrite di Israele. Gli altri, al massimo, potevano raccogliere come cagnolini le briciole della tavola dei figli (Matteo 15, 24/Marco, 7, 27-28). Almeno i comunisti predicavano l’uguaglianza a parole, pazienza se poi alcuni erano più uguali degli altri. Comunista sarà, semmai, san Francesco.  S. Paolo estenderà il vangelo ai non ebrei, abolendo anche la circoncisione, tradendo Gesù circonciso.

Con il Cristianesimo non si potrà più sfuggire al padrone crudele rifugiandosi in un tempio, ma bisognerà sopportare per crearsi dei meriti in un ipotetico aldilà (Galati III,19 - ai Romani VII, agli Efesini VI,4 - ai Colossesi III,22 – a Timoteo VI,2 – S.Pietro II,13). Mogli sempre sottomesse al marito [2]. Persino Seneca avrebbe tanto deplorato la crudeltà sugli schiavi, premessa, forse anche a breve scadenza, all’abolizione epicurea della schiavitù. Col cristianesimo diverranno tutti schiavi senza possibilità di riscatto almeno sulla terra [3], mentre sotto l’Impero romano centinaia di migliaia di schiavi venivano ogni anno liberati e potevano assurgere ad altissime cariche di governo.

 La religione era al servizio della politica, la protezione degli dei serviva alla grandezza dello stato. Invece il cristianesimo diverrà una corrente politica parallela e vincente. Per avere autorità politica non serviva più essere pretori, questori, consoli, ma preti, arcipreti, vescovi, cardinali [4]. Abbattuti o riciclati tutti i templi pagani, nemmeno l’altare della Vittoria fu risparmiato, doveva esistere un solo dio, il loro. S.Paolo esorterà a trasgredire la legge (ai Galati, III,23 e tutto il IV). Così gli ebrei si vendicarono della distruzione del tempio da parte di Tito e della prima diaspora, causata dalle continue rivolte in Israele nonostante la religione ebraica fosse ufficiale e protetta, come tutte le altre e forse più. Le varie sette ebraiche (sadducei, farisei, esseni), tutte tese a liberarsi del giogo romano, si azzuffavano fra loro e incendiavano villaggi (Luca 9, 54) con grande costernazione del buon imperatore Vespasiano che non capiva quale fosse il problema: gli ebrei volevano esportare ovunque il loro unico dio eliminando tutti gli altri! La vendetta sarà realizzata per interposta persona (la loro setta cristiana). L’Impero romano crollerà a causa dell’antistatalismo e dell’antimilitarismo cristiano (poi però i cristiani dovranno impugnare le armi per l’imperatore vicario di Cristo). Fino all’immane catastrofe umanitaria dell’Inquisizione. 

Perché proclamare Gesù dio dopo trecento anni e PER VOTAZIONE (Concilio di Nicea, 325, convocato e diretto da un non cristiano, l’imperatore Costantino massacratore della sua famiglia e di molti altri)? Fatto santo dal cristianesimo ortodosso!!! Si convertirà all’arianesimo – da lui sconfessato a Nicea a favore del cattolicesimo - in punto di morte, avendo così rimessi tutti i peccati precedenti.

Perché porgere l’altra guancia, quando in mano si ha una spada per mettere il figlio contro il padre, la figlia contro la madre, la nuora contro la suocera (Matteo 10, 34-35)? Perché istigare al fanatismo insegnando che chi ama suo padre e sua madre e la sua stessa vita più di me, non è degno di me? (ibidem, 37). Perché rinnegare la propria madre e la famiglia (Matteo 12, 48-49)? Gesù era essenzialmente un esorcista, credeva nel demonio e che causa di ogni disgrazia fossero i peccati. Ma che cosa ci facevano duemila porci in un paese in cui era proibito mangiare carne suina (Marco 15, 11-12)? Chi risarcì i danni? E perché Gesù non amava gli animali? E la natura (Matteo 21, 19: e subito il fico si seccò)? Se Gesù era tanto pacifista, perché i suoi discepoli erano armati e tagliavano orecchi (chi non ha una spada venda il suo mantello e se ne procuri una – Luca 22, 36)? La lotta armata contro Roma doveva essere clandestina. Chi si nascondeva sotto la figura poco convincente e spesso crudelmente minacciosa di Gesù (fuoco, pianto e stridor di denti, - Luca 13,28)? Uno spodestato re dei giudei? Quelli che non vogliono riconoscermi come loro re, portateli qui e sgozzateli davanti a me (Luca 19,27): INRI. E se non è esistito come dimostra l’ex sacerdote Luigi Cascioli con dovizia di argomenti, come la mettiamo con il ritrovamento di Talpiot? Gesù anche pessimo economista: invece di consigliare ai ricchi di creare lavoro, li esorta di aggiungere se stessi alla lista dei poveri vendendo tutto.

L’adulterio è una faccenda privata: perché considerarlo un peccato, rischiare che l’adultera fosse lapidata da un possibile fanatico senza colpa, accettare il supplizio capitale invece di abolirlo? Il perdono avalla la colpa.

Facciamo un confronto. Gesù dice: Io sono la via, la verità, la vita. Buddha dice: io ti aiuto sulla strada dell’illuminazione, ma se ti fossi d’intralcio, uccidimi. Dov’è l’umiltà? Tutti i miracoli sono inattendibili.

La geenna era la discarica delle immondizie con fuochi sempre accesi, diventerà l’inferno cristiano. Nessuna trascendenza nell’AT. Tutto deve avvenire sulla terra. Poi si riposerà con i padri. 

Quanta tristezza non poter credere alle favole! Come sarebbe bello potersi adagiare nei luoghi comuni e negli insegnamenti conculcati, ignorando un severissimo Super-Io che non perdona e non fa sconti! Anche se ci si ribella, il danno è fatto ed è irreversibile.

Esiste Dio? E se esisteva lui, come poteva esistere il Nulla [5]? O coincidono [6]?

Dio, se ci sei, chi sei? Non certo un furibondo Jahvè, né un esaltato incoerente contraddittorio Gesù, né l’Allah dei kamikaze, dell’infibulazione e del burka. Sei il vuoto quantistico? Poiché non ti rivelerai mai, continuerò a prescindere da te, ma tu, se ci sei, non prescindere da me. 

Coscientemente atea, Lorenza Franco 

 

 

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[1] Il codice ebraico era binario: maschio, non maschio. Nel cristianesimo la donna diventa anche il simbolo del male, del demonio.

[2] Clemente d’Alessandria le esorterà a imparare dal cane che lecca la mano del padrone che lo batte. Per la stupida storiella della mela, la donna “deve camminare ad occhi bassi solo al pensiero di essere donna”. Lutero auspicherà che le donne crepino pure se sfinite dai numerosi parti.

[3] Pena anatema, scomunica, minaccia di fiamme più o meno eterne, rogo.

[4] S. Ambrogio eletto vescovo da laico qual era affinché potesse fare politica.

[5] Il nulla da cui Dio crea tutte le cose è Dio stesso (Scoto Eriugena). Paolo, aperti gli occhi, non vide nulla (Atti degli apostoli, IX,8). Quel nulla era Dio?  Il Nulla-Dio creò dal Nulla il Nulla-mondo (Basilide).

[6] Nulla nostro, che sei nel nulla, sia santificato il tuo nulla, venga il tuo nulla, sia fatto il tuo nulla, dovunque nel nulla. Dacci oggi il nostro nulla quotidiano, e rimetti a noi i nostri nulla, come noi li rimettiamo agli altri nulla. E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal nulla. Amen (preghiera di Hemingway).