Le Vie della Dea

Da Donna a Dea, lascia emergere la parte più autentica di te

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La Danza dei Sette Veli e la discesa di Isthar

2019-11-20 18:37:35

Samhain.... tempo di discesa... Tempo di prendere i propri veli e danzare... Lasciarli andare... Uno dopo l'altro, fino a rivelarsi a sé stesse.

La Danza dei Sette Veli 


È questo il momento perfetto per parlare della Danza dei Sette Veli e scoprirne, velo dopo velo, i suoi misteri. 


Attraverso l'arte, si raccontano miti e storie, si tramandano simboli. 

Nelle loro opere, i grandi artisti celano messaggi ed insegnamenti invisibili all'occhio comune che solo l'iniziato può cogliere.

Allo stesso modo la Danza dei Sette Veli, si presta a diversi livelli d'interpretazione. 

Celebrata nella letteratura, rappresentata a teatro e al cinema, essa è entrata da protagonista anche del mondo della  danza del ventre


Origini della Danza dei sette veli

Quando si parla di Danza dei Sette veli, spesso viene in mente uno spettacolo altamente erotico, in cui una giovane ballerina danza in maniera sensuale, spogliandosi velo dopo velo, fino a rimanere nuda agli occhi dello spettatore. 


L'immaginario collettivo decisamente non rende onore a questa danza, considerata spesso una danza di seduzione in cui il protagonista è l'uomo a cui è rivolta.

 Il mito biblico di Salomè e l'interpretazione che ne è stata data,  non aiuta in questo.

Pensare che non è neppure certo che Salomè si esibì in una danza dei sette veli. 

Sappiamo solo che danzo'. 


 La Danza dei Sette Veli, in realtà, ha un significato completamente diverso, da ricercare nel mito di Isthar e rappresenta una vera sfida per la ballerina che voglia rendere omaggio a questa danza. 

In pochi minuti di rappresentazione, l'interprete deve riuscire ad andare oltre all'immaginario collettivo e comunicare tutta una serie di messaggi che vedremo di seguito.

Lo sposo di Isthar era morto e passato nel regno delle tenebre.

 Isthar, decisa a riscattarlo, si ammantò di tutta la sua gloria e cercò di introdursi nel regno dei morti; 

passo sette volte, attraverso sette cancelli, e dopo ogni serie di sette cancelli lasciava, come pegno per essere ammessa, uno dei suoi gioielli o veli, spogliandosi dell'ultimo davanti al all'ultimo cancello" 

(Wendy Bonaventura "Il Serpente e la sfinge".) 



Ishtar

Ishtar è un'antica Dea. 

Regina in cielo, sulla terra e sui mari. 

Dea dell'amore, della Bellezza, della fertilità, della guerra, possiede tutti gli attributi di una Grande Dea, completa in sé stessa. 

Da lei derivano la sumera Inanna e la dea fenicia Astarte. 

Il viaggio compiuto dalla Dea nel mondo degli inferi per salvare il suo sposo Dumuzi, ispirera' le successive storie di Iside ed Osidera, Demetra e Persefone, Afrodite e Adone


La discesa di Ishtar

La Dea Isthar scende nel regno degli inferi per salvare il suo sposo. 

Nella sua discesa incontra sette cancelli e ad ognuno, per poter proseguire, è costretta a lasciare 

un velo o un gioiello. 

I cancelli attraversati dalla Dea sono sette e questo non è un caso, in quanto questo numero ha un'importante valore esoterico.


Leggiamo nel sito 

Il Giardino degli Illuminati:


"Il numero Sette, simbolo per eccellenza della ricerca mistica, rappresenta ogni forma di scoperta e conoscenza. 

Con il numero Sette andiamo all’esplorazione delle parti più intrinseche dell’esistenza fino a giungere alla scoperta, non solo del suo scopo, ma anche del suo significato può profondo. 

Il Sette è considerato il numero della filosofia e dell’analisi, ma anche della solitudine e della completezza. "


Fateci caso: sette sono i chakra, sette sono le note musicali, sette i colori dell'arcobaleno, sette i corpi astrali, sette i giorni della settimana e potrei continuare all'infinito.

Ecco che la discesa di Isthar assume il significato di ricerca mistica, viaggio sciamanica, scoperta, esplorazione.

Raggiunto il regno degli inferi

resta li tre giorni,

prigioniera della sua oscura sorella 

Riemerge infine rigenerata e trasformata.


Cosa cerca Isthar

Non solo il suo sposo, ma soprattutto se stessa e la sua verità interiore. 

Essa compie la discesa iniziatica nel ventre di Madre Terra, dove resta il tempo necessario per ri-nascere.

 Ad ogni porta lascia qualcosa, nel mito sono gioielli, nell'interpretazione esoterica sono illusioni, credenze, attaccamenti, ecc. per giungere infine nuda,  spogliata di ogni sovra struttura, priva di ogni attaccamento terreno, senza potere, al centro degli inferi. 

Resterà fra i mondi per tre giorni. 

Lì sarà prigioniera di sua sorella Ereshkigal (la dea oscura)

Lì affronterà la morte rituale che le permetterà di rinascere. 

Infine compiera' il viaggio di ritorno, 

Recuperando veli e gioielli ad ogni porta. 

Riemergera' profondamente trasformata da questo viaggio e nuovamente padrona del suo potere. 



La discesa di Isthar, è la discesa di tutte le donne che, per una ragione o per l'altra, hanno ceduto il loro potere personale e per mano della Dea sono chiamate a recuperarlo.

La discesa di Isthar è il viaggio sciamanico all'interno di noi stesse

attraverso cui contattiamo quelle parti di noi che,

per una ragione o per l'altra,

ci impediscono di manifestarci nel mondo in tutta la nostra grandezza.

Il viaggio di Isthar rappresenta, inoltre, il distacco dalle illusioni terrene, necessario per poter vedere la Verità: ragione, conoscenza, ego, emozioni, sensi, desiderio personale, volontà personale. 



Alla luce del mito, la danza dei sette veli assume tutti gli aspetti di una danza sacra ed iniziatica. 

Gli elementi ci sono tutti:

La discesa negli inferi (inconscio), 

La Dea Oscura (l'ombra personale) 

L'atto di spogliarsi (delle illusioni, degli attaccamenti terreni, di ciò che ci limita, di quelle parti di noi che ostacolano la nostra evoluzione interiore) 

La morte rituale (Isthar resta tre giorni negli inferi) 

La Rinascita (la Dea emerge dagli inferi e la terra torna a dare frutti). 

Anche noi siamo chiamate a danzare. 

Contattare le nostre emozioni, i nostri dolori, le nostre paure, 

discendere dentro noi stessi ed incontrare tutte le parti nascoste di noi, per poi ritornare nel mondo, cresciuti, trasformati ed integri

Come non citare, infine, le parole di Maria Strova,

tratte dal suo libro

Il linguaggio segreto della danza del ventre pag. 194: 


"La cornice originaria della danza dei sette veli sicuramente fu la discesa nella labirintica Madre Terra, esperienza comune a molte Dee arcaiche: dal viaggio più conosciuto di Isthar a Inanna, la Dea sumera che viaggia nel sottosuolo per fare esperienza della propria morte e rigenerazione, ad Astarte, la Dea dei Cananei, Ebrei e Fenici, che scendeva per reclamare una mante perduto. (...) In queste gesta il tema di completezza e di fertilità è centrale in simboli come: i veli, il sottosuolo, la notte, le porte, la discesa, la nudità il sette. (...) il viaggio nel sottosuolo assume l significato di un viaggio rituale di trasformazione, che si compie attraverso la rinuncia alle vesti, per facilitare una nuova nascita, una rinascita spirituale attraverso il corpo".


© Selena Chiappori 

Riproduzione consentita con citazione della fonte e link. 

Immagini: pixabay

by Selena Chiappori