Letture per bambini

Letture per bambini

L'ospite inatteso

2020-12-01 19:31:18

L'ospite inatteso di Antje Damm, ma molto desiderato.

Tutto ha inizio in una casa un po’ triste, dove ogni cosa è in bianco e nero. E’ la casa di Elsa, una signora che ha paura di tutto e tutti e che passa il suo tempo tranquilla al sicuro, chiusa in casa senza mai aprire la porta a nessuno. Un giorno però accade qualcosa di straordinario: dalla finestra arriva volando un aeroplanino di carta colorata. Elsa ne è immediatamente intimorita e, terrorizzata da qualsiasi intrusione, decide di bruciarlo. Le sorprese inattese però non sono finite. Il mattino dopo, qualcuno inizia a bussare insistentemente alla sua porta, la nostra signora in bianco e nero non vorrebbe aprire, ma alla fine cede e si ritrova davanti un bambino con una maglietta di un giallo sgargiante. Lui entra in casa, chiede dove sia il suo aeroplanino e inizia a girare per le stanze senza preoccuparsi dello sguardo attonito di Elsa, fino a quando vede una foto incorniciata e domanda chi sia la bella ragazza che vi è ritratta. Lei allora ha un sussulto e improvvisamente le viene in mente il ricordo di quando era giovane e del giorno in cui, pronta per andare ad una festa, si era fatta scattare una foto. Nemmeno il tempo di rispondere e il bambino ha già messo gli occhi sulle decine di libri posti ordinati sugli scaffali. Elsa non riesce a resistergli, e quando il piccolo ospite colorato le chiede di leggergli una favola non sa dire di no. I due così cominciano a giocare, divertirsi e fanno anche merenda insieme mentre tutto diventa pian piano sempre più colorato, anche Elsa. Al momento dei saluti sono ormai diventati amici e possono separarsi con un sorriso, tanto che poco dopo la nostra signora non si sente più così spaventata e si mette all’opera. Dopo vari tentativi riesce a creare un bel aeroplanino di carta, forse per essere lei il giorno dopo, chissà, l’ospite inatteso di qualcuno.

Questa favola ci mostra come l’incontro con qualcuno capace di andare oltre le porte chiuse possa dare l’opportunità di avere un po’ meno paura e magari capire come un ospite inatteso sia proprio quello che si desidera.

In alcuni momenti chiudersi, starsene tranquilli e non aprirsi a nessuno sembra la cosa più saggia o comunque ciò che potrebbe farci soffrire meno, ma allo stesso tempo è quello che lentamente ci fa perdere di vista i colori, gli aeroplanini e la bellezza di poter giocare insieme a qualcun altro, perché in fondo pensiamo che nessuno ci possa realmente capire e ascoltare. Per fortuna però poi quando incontriamo quel bambino con la maglietta gialla che continua a bussare insistentemente e non si ferma davanti ad una porta chiusa, ricominciamo a sentire il desiderio e la speranza di poter essere accolti, di divertirci e ricominciare a vedere a colori e non più solo in bianco e nero. 


Questo a volte succede anche ai bambini, nel momento in cui si trovano di fronte a qualcosa che li spaventa o li mette in difficoltà. Per esempio quando vorrebbero avvicinarsi agli amichetti ma per paura di essere allontanati preferiscono apparentemente giocare da soli o quando dicono di non voler studiare solo perchè credono di non essere abbastanza bravi per quel compito. Ecco, è proprio lì che noi adulti dobbiamo diventare come quel bambino con la maglietta gialla, che ricorda a Elsa di quando andava alle feste, le fa capire che si può tornare a giocare e che non tutto è così spaventoso, anzi. Come Elsa anche i nostri bambini, con un po’ di aiuto, possono affrontare le loro paure, riscoprire la bellezza di costruire aeroplanini di carta e il desiderio di farli volare insieme a tanti altri.




Buona lettura