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Favette triestine
Le tradizioni sono una cosa che dobbiamo custodire e difendere con orgoglio e con amore. Sono storia, cultura, anima: sono le nostre origini, ciò da cui discendiamo. Sono ciò che siamo. Da una ricetta di famiglia...
Ingredienti:
2 hg e mezzo di farina di mandorle
2 hg e mezzo di zucchero semolato
1 bustina di vanillina
1 albume d'uovo montato a neve ferma
1 pizzico di sale
Ingredienti aggiuntivi per le colorazioni*:
2 cucchiai di cacao amaro in polvere (favette marroni)
2 cucchiai di rum (favette marroni)
2 cucchiai di maraschino (favette bianche)
2 cucchiai di alchermes (favette rosa)
*Note:
consiglio sempre di aggiungere 1 cucchiaio alla volta per verificare lo stato di umidità dell'impasto. Non deve risultare toppo appiccicoso o troppo molle.
Procedimento:
mescolare la farina* di mandorle con lo zucchero semolato e la vanillina.
*per contenere i costi, ho acquistato delle mandorle spellate e le ho ridotte a farina usando un frullatore.
Montare a neve ferma l'albume con un pizzico di sale e incorporarlo formando un composto compatto.
Suddividere il composto in 3 parti uguali e procedere con la personalizzazione di sapore e colore.
Preparare delle praline di piccole dimensioni e disporle ordinatamente sulla teglia.
Preriscaldare il forno a 90-100°C per circa 10 minuti.
Cuocere per circa 25 minuti a 90-100°C.
Trascorsi i 25 minuti, spegnere il forno e lasciarlo chiuso. Le favette dovranno finire la cottura a forno spento. Una sorta di essicazione analoga a quella delle meringhe.
La tradizione vuole che...
- si regalino il 2 novembre alle persone care
- si offrano in dono quando si è ospiti a casa di parenti e amici per mangiarle in compagnia, perchè, come dice un detto triestino...
"Chi magna solo, mori solo!"