Laura Abeni

Scuola & Istruzione

Laura Abeni

Scuola & Istruzione

LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA: SENSO E CRITICITA'

2022-03-04 13:45:38

FAR CAPIRE AI RAGAZZI IL MESSAGGIO CHE UN VOTO VUOLE TRASMETTERE E' IMPORTANTE PER LA LORO CRESCITA.

SE VUOI SAPERNE DI PIU' LEGGI L'ARTICOLO!

Una grande criticità della scuola secondaria riguarda il sistema di valutazione. È il più importante e il più delicato perché la valutazione va a toccare direttamente la dignità della persona e influisce, quindi, in modo significativo sulla parte emotiva di un ragazzo.

Ora, partendo dal principio ormai confermato da innumerevoli studi e sperimentazioni che ogni persona ha una percezione soggettiva della realtà, anche il docente più esperto e coscienzioso darà delle valutazioni non oggettive, perché mediate dalla personale vita vissuta.

Quante volte vediamo ragazzi valutati negativamente da un Consiglio di classe e che, cambiando sezione o scuola, sono invece promossi a pieni voti? O gli esiti degli esami di stato in una stessa scuola  che sono totalmente diversi da una Commissione all’altra!

Vuol forse dire che solo i docenti di quella sezione sono bravi e che gli altri non sono stati in grado di preparare i loro alunni agli esami? Mi sembra di dire ovvietà, ma sebbene se ne discuta, nessuno mette mano a questa mancanza.

La valutazione deve essere oggettiva e precisa, deve essere capita dai ragazzi, quindi spiegata. È davvero inconcepibile che un voto sia inserito sul registro dopo giorni dall’interrogazione e che un ragazzo non sappia se ha fatto bene o male e perché.

Spesso non ci si rende conto del danno psicologico che può fare un voto che non viene compreso o che è percepito come ingiusto. Dovremmo mettere in risalto e rendere consapevoli i ragazzi di quello che sanno fare bene e di cosa hanno ancora da migliorare, invece che fare di tutto per coglierli in fallo.

La verità è che siamo sempre sotto giudizio, e la paura del giudizio blocca tutte le iniziative, ci fa rinunciare alle sfide e ci paralizza. Spesso un ragazzo che non studia ha gettato la spugna, diventa arrogante verso chi lo giudica o si chiude in se stesso in una timidezza patologica. Oppure, e succede spesso, si tratta di ragazzi annoiati a morte, con un’intelligenza superiore alla media che andrebbero stimolati diversamente per suscitare il loro interesse..

Ma il commento che si sente nei Consigli di classe è “ ci ha preso in giro tutto l’anno “, “è un lazzarone”. La prima cosa che vorrei dire quando sento queste affermazioni è: ma noi docenti con esperienza trentennale ci facciamo prendere in giro da un ragazzino?

Se il regolamento scolastico permette assenze, entrate/uscite, e i ragazzi le utilizzano cosa andrebbe rivisto e corretto? L’occasione fa l’uomo ladro, dice il proverbio. Pretendere che un ragazzino sappia interpretare e usare le regole come un soldatino è pura utopia.

Forse ai nostri tempi eravamo più ligi per paura delle conseguenze, perché sapevamo bene che i nostri genitori non ci avrebbero difeso a spada tratta come avviene oggi .

Tuttavia non si può pensare alla scuola attuale con i criteri di un tempo. I ragazzi sono più forti sotto certi aspetti, ma molto più vulnerabili in altri. Si rapportano con l’adulto in modo più paritario, lo temono meno, ma hanno fragilità, paure e difficoltà nella gestione delle emozioni. Basti pensare al numero sempre crescente di depressioni e attacchi di panico a cui assistiamo in classe.

Il ragazzo svogliato nasconde sempre nella parte più intima paure e sofferenze che, tuttavia, con le dovute strategie, si possono attenuare.

Il nostro compito è fare emergere le loro inclinazioni e le loro capacità, renderli consapevoli che sono in grado con i giusti mezzi di raggiungere i loro obiettivi.

Purtroppo, spesso si sottolineano solo le incapacità e gli insuccessi, causando ferite difficili da sanare che influenzano anche le scelte future.


Laura Abeni Life Coach www.successoascuola.it







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