Lasciatemi Viaggiare

LA PIÙ BELLA LEGGENDA NAPOLETANA. Si narra che nel 1800 tutte le sere un giovane napoletano pescatore usciva in mare, e gettava in acqua le sue reti davanti a CASTEL DELL'OVO. Una sera nella rete trovò una piccola Sirena addormentata. Era bellissima, e il giovane Pescatore la tirò a sé e la tenne stretta fra le braccia. Ella emise un grido «Ti prego, lasciami andare, perché sono l'unica figlia di un Re, e mio padre è anziano e solo». «Devi promettermi che verrai a cantare per me, perché i pesci amano ascoltare il canto del Popolo del Mare, e così le mie reti saranno piene» rispose il Pescatore. E lei promise. È così ogni sera lei spuntava dall'acqua e cantava per lui. E quando la sua barca era ben carica, la Sirena scivolava di nuovo dentro il mare, sorridendogli. Però non gli veniva mai abbastanza vicino perché egli potesse toccarla e amarla. Un giorno il giovane pescatore si ammalò e morì, proprio quando la sirena decise di farsi toccare ed amare. Allora da quel giorno, si dice, che tutte le sere, a tutt'oggi, la sirena, spunta dall'acqua, davanti a CASTEL DELL'OVO aspettando il giovane pescatore.

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Goccia di Azuma” è un monumento che si trova a Matera, precisamente in piazzetta Pascoli, realizzato dal famosissimo scultore e pittore giapponese, artista contemporaneo, Kenjiro Azuma (italianizzato in Kengiro Azuma), nato a Yamagata il 12 marzo 1926 e morto a Milano il 15 ottobre 2016. Il monumento, che rappresenta una vera e propria goccia in bronzo alta oltre tre metri, è collocato di fronte il Museo di Arte Mediovale e Moderna della Basilicata, ospitato nel Palazzo Lanfranchi; siamo nel cuore della città e nel pieno del passeggio principale che parte da piazza Vittorio Veneto e si spinge fino in via Ridola, in cui sorge l’omonimo Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola”. Un luogo ricco di vita e di energia, quindi, in cui “La Goccia” può essere apprezzata sia dai materani sia dai numerosi flussi turistici che affollano questo crocevia per accedere ai musei, per entrare nei rioni Sassi. Il reale nome della famosa “Goccia di Azuma” è “MU 765 G”. L’opera è stata acquistata dalla Regione Basilicata ed installata in piazzetta Pascoli nel 2010, dopo essere stata esposta presso il MUSMA (Museo della Scultura Contemporanea di Palazzo Pomarici). “La goccia” sintetizza diversi aspetti che hanno caratterizzato la storia millenaria di Matera. Essa testimonia infatti il ciclo perenne della vita umana, paragonata al ciclo di vita dell’acqua che dapprima diventa goccia, bagnando la terra, successivamente evapora in cielo per poi ritornare goccia e ricadere nuovamente sulla terra.

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Il cancello in ferro battuto del Parco Ciani 🔹Il cancello in ferro battuto posto in riva al lago davanti a Villa Ciani, che incornicia il golfo e il profilo del Monte San Salvatore, è certamente una delle prospettive preferite dai turisti in visita a Lugano. Ma qual è la sua storia? 🔹L’opera fu salvata nel corso della demolizione di casa Rusca a Mendrisio e acquistata dal pittore Emilio Ferrazzini nel 1959, che evitò così la sua alienazione oltre Gottardo. Fabbricato nel Settecento e ritenuto monumento storico cantonale, il cancello fu rivenduto alla Città di Lugano, che lo acquisì con il contributo finanziario della Pro Lugano. 🔹Nel 1960 il manufatto, che inizialmente si voleva collocare nel Parco Ciani verso la foce del Cassarate, fu posto dirimpetto alla Villa, davanti alla vecchia darsena, che oggi parrebbe la sua ubicazione ideale.

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