Larissa Lari

Ghandi

2018-12-30 20:00:40

Quando Gandhi studiava diritto all’università di Londra aveva un professore, Peters, che non lo sopportava; Gandhi, però, non era il tipo da lasciarsi intimidire. Un giorno il professore stava mangiando nel refettorio e Gandhi gli si sedette accanto. Il professore disse: – Signor Gandhi, lei sa che un maiale e un uccello non possono mangiare insieme? – Ok Prof, sto volando via…rispose Gandhi, che andò a sedersi a un altro tavolo. Il professore, profondamente infastidito, decise di vendicarsi al prossimo esame, ma Gandhi rispose brillantemente a tutte le domande. Allora decise di fargli la domanda seguente: – Signor Gandhi, immagini di stare per strada e di notare una borsa; la apre e vi trova la saggezza e molto denaro. Quale delle due cose tiene per sé? – Certamente il denaro, Prof. – Ah, io invece al posto suo avrei scelto la saggezza. – Lei ha ragione Prof; in fondo, ciascuno sceglie quel che non ha! Il professore, furioso, scrisse sul libretto la parola IDIOTA e glielo restituì. Gandhi lesse il risultato della prova e tornò subito indietro. – Professore, Lei ha firmato l’esame ma si è dimenticato di mettere il voto!

Larissa Lari

Nostalgia. Paco Ignacio Taibo II, da “Ombre nell’ombra”

2018-12-10 07:15:24

«Io non sono di qui. Non appartengo a questa terra dove sono nato; e nella vita si impara, impara chi vuole imparare, che nessuno appartiene alla terra dov’è nato, dove l’hanno messo al mondo. Che nessuno è di nessun posto. Alcuni cercano di mantenere l'illusione e si costruiscono nostalgie, sensi di possesso, inni e bandiere. Tutti apparteniamo ai luoghi dove non siamo stati prima. Se esiste nostalgia, è per le cose che non abbiamo mai visto, per le donne con cui non abbiamo mai dormito, e per gli amici che non abbiamo avuto, per i libri non letti, per i cibi nella pentola ancora non assaggiati. Questa è la vera e unica nostalgia».(c)

Larissa Lari

Alice nel Paese delle meraviglie

2018-12-09 21:43:19

– Ma tu mi ami? chiese Alice.– No, non ti amo rispose il Bianconiglio.– Alice corrugò la fronte ed iniziò a sfregarsi nervosamente le mani, come faceva sempre quando si sentiva ferita.– Ecco, vedi? – disse Bianconiglio – Ora ti starai chiedendo quale sia la tua colpa, perché non riesca a volerti almeno un po’ di bene, cosa ti renda così imperfetta, frammentata. Proprio per questo non posso amarti. Perché ci saranno giorni nei quali sarò stanco, adirato, con la testa tra le nuvole e ti ferirò. Ogni giorno accade di calpestare i sentimenti per noia, sbadataggine, incomprensione. Ma se non ti ami almeno un po’, se non crei una corazza di pura gioia intorno al tuo cuore, i miei deboli dardi si faranno letali e ti distruggeranno. La prima volta che ti ho incontrata ho fatto un patto con me stesso: mi sarei impedito di amarti fino a che non avessi imparato tu per prima a sentirti preziosa per te stessa. Perciò Alice no, non ti amo. Non posso farlo”

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