Letteralmente si traduce in “tira, molla e acciabatta”. La frase si usa per riferisci ad una persona perditempo che cincischia senza combinare nulla, per esempio “tira, mòla e tampèla l’à fato rivar sera” per indicare una persona che lavoricchiando ha fatto arrivare la giornata a sera.
Letteralmente si traduce in “che intero che sei” e si usa per indicare una persona ingenua e talvolta anche un po’ tonta.