Il 18 giugno 1531 il popolo insorse nel quartiere di San Zeno, scese in piazza assalendo i fornai ed accaparrandosi del pane e del grano. La rivolta generale fu scongiurata grazie all’intervento di alcuni cittadini che, a proprie spese, decisero di contribuire al rifocillamento degli abitanti più poveri del quartiere.
La tradizione dice che tra questi cittadini ci fosse anche Tommaso Da Vico, che distribuì viveri ai “sanzenàti” (abitanti del quartieri di San Zeno) l’ultimo venerdì di carnevale. Nella Piazza di San Zeno esiste tutt’oggi un tavolo in pietra, dove venivano invitati i poveri nel venerdì precedente la quaresima, detto “Vènardi Gnocolàr” adiacente sorge l’arca con il busto di Tommaso Da Vico.
Tommaso Da Vico morì il 18 maggio 1531 e lasciò un testamento scritto: una calligrafia in inchiostro nero, minuta, fitta e quasi illeggibile, tre fogli di carta sottile ed ingiallita con i bordi frastagliati e qualche macchia; il testamento iniziava con un’invocazione solenne a Dio come era uso fare all’epoca “In Christi nomine, amen”.
Il testamento è stato dettato il 13 maggio 1531 presso il notaio Bonifaccio di Sebastiano Dalla Mano. Tommaso Da Vico fu Bartolomeo, degente a letto ma sano di mente, lasciò scritto l’obbligo di distribuire annualmente, l’ultimo venerdì di carnevale, viveri ed alimenti alla popolazione del quartiere di San Zeno, ed inoltre di spose di essere sepolto vicino alla chiesa di San Zeno adiacente al grande tavolo di pietra dove banchettavano i poveri nel giorno del “Vènardì Gnocolàr”.
Il testamento esiste tuttora e si trova presso la sezione di Verona dell’Archivio di Stato, nel mazzo 123 – fascicolo n° 128 della sezione testamenti.
Le maschere tradizionali del Carnevale veronese sono molte e rappresentano tutti i quartieri di Verona. Direi di parlarvi delle quattro maschere che, secondo la tradizione, sono le più antiche di Verona che ad oggi sfilano nel corteo del “Vènardi Gnocolàr”:
Il Carnevale è l’appuntamento più gioioso della tradizione veronese, carico di brio e di straordinaria vitalità che viene mantenuta costantemente come un patrimonio di uno scenario storico. Lo spirito che anima tutto il comitato organizzativo, i componenti del direttivo “Bacanàl del gnoco”, gli organizzatori della sfilata e tutti partecipanti con i carri e le maschere, è imbevuto di una grande passione.
Il Carnevale di Verona quest’anno è giunto alla 490° Edizione: una tradizione antichissima che entra nel vivo in queste settimane nei vari quartieri della città. Partecipano una sessantina di carri allegorici ed oltre settemila figuranti che fanno parte dell’allegro corteo. La storica sfilata anima le vie del centro storico, da Corso Porta Nuova a Piazza Bra, Piazza Erbe, Corso Castelvecchio, Rigaste San Zeno, fino ad arrivare in Piazza San Zeno.
Il programma della manifestazione è ricchissimo di eventi:
Condivido una serie di immagini dell'edizione 2019.