Formule

Certo se lo dice Einstein come metterlo in dubbio ma a me qualche dubbio viene,viene quando vedo persone qualsiasi sia il suo ruolo che salgono su di un piedistalllo e ti raccontano la loro conoscenza ma che poi non mettono in pratica un bel niente delle tante belle parole che ti hanno riempito con la loro conoscenza.
Dubito che il loro ego sia minore di coloro che sono invece lì ad ascoltare per aumentare la propria conoscenza forse credo che più che la conoscenza serva accrescere la coscienza passando dalle parole ai fatti.
Mi viene il dubbio che Einstein nella sua formula quando parla di conoscenza si riferisse alla sua etimoligia in latino dove il significato era ben diverso da come oggi lo interpretiamo :
Conoscenza è un termine derivato di conoscere dal latino cognoscere, composto dalla particella cum (per mezzo) e gnosi dal greco (conoscenza). Verità ottenuta per mezzo della comprensione dell’esperienza. Istante nel quale conoscente, cognizione e conoscitore sovrappongono divenendo una cosa sola, trasformandosi in conoscenza o consapevolezza.
...mi viene da dire che chi conosce tante cose ma non agisce per quello che dice lo faccia per la paura di metteresi in gioco, il gioco viene dalla nostra parte bambina quella parte gioiosa e che si appassiona e l'ego non la ama,non può nutrirsi di passione e di gioa e vuole reprimere quel bambino che è in noi.

O forse più che Eistein aveva ragione Neruda con la sua affermazione :
Nella mia casa ho riunito giocattoli grandi e piccoli, senza i quali non potrei vivere. Il bimbo che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che era dentro di sé e che gli mancherà molto.
(Pablo Neruda)

1. "Si nada nos salva de la muerte, al menos que el amor nos salve de la vida", tradotto in italiano, "Se niente ci salva dalla morte, che almeno l'amore ci salvi dalla vita".