Salute & Benessere
Invecchiare bene e in salute: È possibile! Come?
Scopri i particolari che accomunano gli ultracentenari in diverse parti del Mondo. Un microbioma sano è tra i fattori principali di un buon invecchiamento.
La percentuale delle persone che invecchiano e vivono oltre i 100 anni è bassa. Ancor di più se cerchiamo centenari in buona salute. La maggior parte con l’avanzare dell’età presenta malattie croniche.
I centenari in buona salute hanno un segreto speciale?
Lo stile di vita fa la differenza:
-una dieta sana
-una vita sociale felice
-molto movimento fisico
Ma il corredo genetico è un fattore decisivo?
L'influenza dei geni sembra sia molto inferiore a quanto precedentemente ipotizzato. Difatti si presumeva che i geni influenzassero dal 20 al 30 % la durata della vita. Uno studio sui vari centenari sparsi in tutto il mondo ha dimostrato che i geni predeterminano solo al 10% circa la durata della vita. Ma ci sono anche altre spiegazioni nella ricerca sull'invecchiamento.
Dove vive un numero particolarmente elevato di persone estremamente anziane?
Okinawa in Giappone, Loma Linda in California, Nicoya in Costa Rica, Icaria in Grecia e in Italia sono posti del genere, solo per citarne alcuni.
Cosa hanno in comune questi centenari?
Il loro microbioma è diventato l'obiettivo dei ricercatori che lavorano con Yuko Sato presso Keio University in Giappone.
Lo stato di salute delle persone anziane dipende principalmente dai cambiamenti dei batteri intestinali influenzando quindi il metabolismo, la salute delle ossa, le funzioni neurologiche e il sistema immunitario.
Nelle persone sane di età superiore a 77 anni, i ricercatori hanno scoperto che i batteri che erano comuni prima diminuiscono mentre le specie rare aumentano producendo più prodotti metabolici antinfiammatori che proteggono da varie malattie.
La microbiologa Alyson Hockenberry, con l’aiuto di altri ricercatori dell'istituto di ricerca sull'acqua Eawag e dell'ETH di Zurigo, ha ora scoperto una possibile causa della longevità. Essa è dovuta alla protezione che i centenari hanno alla Salmonella.
Gli acidi grassi a catena corta, prodotti da batteri residenti nell'intestino, possono influenzare il decorso dell'infezione da Salmonella”.
Alyson Hockenberry ha dichiarato: “Purtroppo non abbiamo ancora una risposta a questa domanda. Ma ci stiamo lavorando alacremente. Al momento non posso dire quali microbi o alimenti possano prevenire l'infezione da Salmonella.
I patogeni della Salmonella cercano di impiantarsi nell'intestino e spostare la flora intestinale naturale invadendo l'intestino stesso. Un trucco è la formazione di diversi tipi di cellule all'interno di una popolazione di batteri geneticamente identici. I diversi tipi di cellule hanno ciascuno i propri compiti.
Ad esempio, un tipo di cellula è specializzato nel causare infiammazione nel rivestimento intestinale. L'infiammazione porta alla morte della flora intestinale naturale. Lì si formano delle nicchie per la colonizzazione dei batteri della Salmonella. Un secondo tipo di cellula è specializzato nella crescita il più rapidamente possibile. Quindi riempie le nicchie che sono diventate vacanti. L'interazione dei due tipi di cellule conferisce un vantaggio ai batteri della Salmonella.
In questo modo spostano in brevissimo tempo la naturale flora intestinale e si diffondono nelle nicchie create.
Oggi sappiamo che ci sono persone la cui flora intestinale può prevenire completamente un'infezione da Salmonella. In altre persone, invece, la flora intestinale può fare poco o nulla per contrastarla”.