Jutta Heupel

[L'engagement su LinkedIn 👉 4° puntata] I contenuti e la loro importanza su LinkedIn. Tanti pensano ch'è difficile ma non è così. Nella 2° puntata vi ho consigliato di iniziare mettere le reazioni e commenti. Per prendere confidenza con il vostro audience. Commentando e interfacciarsi con i collegamenti avete sicuramente notato la vostra sicurezza quando scrivete ... quindi è ora per andare al dunque: 👆 scrivere e pubblicare i contenuti ! Quale tema potrebbe essere tuo, che i tuoi lettori iniziano seguirti? Ti consiglio prendere gli input che ti da la tua rete professionale oppure le confrontazioni che hai avuto con le persone in modo off/online. E come lo fai? Prova immaginare che avresti la persona davanti a te e dovresti raccontare a lei/lui una storia. Però attenzione! C'è da seguire il filo: iniziare con la base e continuare passo per passo il racconto. Fino a quel punto „che sveli il segreto“ e chiudi così la storia/racconto. Non da sottovalutare è la impostazione visuale del contenuto. Cioè mi chiederete? ⚒️ non scrivere tutto in un blocco. ⚒️ lasciare una riga di spazio, usate le virgolette, i parentesi e anche i puntini per evidenziare qualcosa che tenete importante. ⚒️ e anche gli emoji si prestano bene per evidenziare qualcosa che tu vorresti mettere al focus. 👆 Sembra una cavolata, però sono piccoli dettagli che attirano l'attenzione dei lettori. Ah e l'hashtag? L'hashtag sono da selezionare bene. Consiglio sempre di scelgere quelli che rispecchiano anche il tema del tuo contenuto. Usare l'hashtag a cassaccio è proprio obsoleto. Bastano anche solo 4/5, ma scelto bene e che hanno un senso. 👉 Ultimo consiglio mio: siate autentici, usate vs modo di comunicare, non provate scrivere la pubblicità. oppure lamentarsi di qualcuno, aziende etc. Le lamentele nessuno vuole leggere. dare qualcosa positivo, informativo e anche costruttivo 👆 … questi sono i modi che aumentano l'engagement vostro e di conseguenza creare la vostra community. E ricordatevi di scrivere im un modo sintetico perché LinkedIn vi da a disposizione soltanto 1300 caratteri. Vi siete chiesto perché così „pochi“? 1300 caratteri corrispondono esattamente alla lunghezza giusta di un post: non troppo corto e nemmeno molto lungo. Più lungo è il contenuto meno viene letto. E ora vi lascio a divertire. Ciao e alla prossmia puntata! #linkedIn #engagement #hashtag #content #socialmedia

Jutta Heupel

[L'engagement su LinkedIn👉 3° puntata] Il prossimo step per aumentare l'engagement su LinkedIn è la condivisione dei post che vedete sul vostro feed. Su Facebook si condivide normalmente senza aggiungere una parola e l'algoritmo lo favorisce senza problemi. 👆 L'algoritmo di LinkedIn non lo piace molto. Quindi? Cosa si dovrebbe fare? ⏰ aggiungere un testo/contenuto di qualità dove puoi esprimere la tua opinione perché condividi questo post di un collegamento. Alla fine siamo sempre lì: ci vuole l'autenticità vostra. Scrivi con le tue parole e non con quelle degli altri. Ti consiglio di scrivere come vorresti raccontare qualcosa ad una persona che hai in mente o d'avanti a te. E non serve farlo in un modo come dovresti "vendere" o fare la "pubblicità". E un modo di comunicare "obsoleto"! ⏰ E questo vale "anche" per i post tuoi, dove non condividi. Ma di questo parliamo alla prossima puntata. Se non lo vuoi fare (aggiungere un testo), ti consiglio di clicchare soltanto su una delle reazioni oppure commentare. Che ha lo stesso risultato di una condivisione senza testo/contenuto. Perché se lo fai oppure non lo fai, l'algoritmo non lo favorisce. 👆 Ora che conosci questo "piccolo" trucco ossvera le tue metriche e quante visite hai e chi ha guardato. #linkedin #engagement

Jutta Heupel

[Il discorso dei "Temporary Manager"] Ho avuto un'incontro con Fabio Montefiori a Imola per parlare dei Temporary Manager. E ho conosciuto lui tramite un mio post qui su LinkedIn (link del post nei commenti). Comunque abbiamo avuto una chiacchierata piacevole riguarda l'argomento della figura "Temporary Manager". E mi raccontava che lui stesso ha iniziato lavorare come TM quando aveva 34 anni. Ora sono passati un po' di anni e lui ha fondato un'azienda che si chiama: "Make it different". "Make" perché sostiene che più meno siamo nell'era dei "Maker". Ha ragione lui, perché se non ci si inventa, rimaniamo ultima luce del tunnel. Ed è assolutamente quello che "NON" vogliamo. Con "Make it different" collabora con 8 professionisti che lavorano come TM in diverse aziende. E seguono il filo aziendale a cui Fabio Montefiori ci tiene: 🎈il valore! E la missione: "Creare valore sul territorio attraversa la crescita delle imprese e delle persone che le compongono e che ne sono il patrimonio". Per finire il cerchio mi ha detto che sostegne la filosofia di collaborare con "Donne e Uomini". Conta lavorare con la persona "giusta". E come non essere d'accordo quando si lavora con un'azienda come la ISG che segue la stessa filosofia. #nuovesfide #isg #isgitaly #valore

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