Anima Edizioni

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La nuova umanità

2020-05-27 08:35:02

Noi stiamo effettivamente transitando verso una nuova dimensione di coscienza, solo che non sta accadendo come ci eravamo immaginati e come il nostro ego vorrebbe che fosse… Articolo di Cristina Vignato

Sono ormai molti anni che chi è sulla via del risveglio sente dire che l’umanità sta passando a una nuova dimensione, sia essa la quarta come dice qualcuno, o la quinta come dice qualcun altro. Tutti sono concordi sul fatto che stiamo transitando verso una nuova era, verso un’espansione di consapevolezza che ci sta portando, e sta portando la coscienza del pianeta Terra a una nuova dimensione. Addirittura si sono descritti i sintomi fisici che questa variazione di frequenza può arrecare: sensibilità sul settimo chakra, giramenti di testa, alterazione repentina dell’umore, cambio di gusti e di alimentazione, per citarne solo alcuni.


In questi ultimi anni, mentre i ricercatori spirituali ci dicevano tutto questo, ci guardavamo intorno e il mondo non sembrava affatto andare meglio, con la violenza e i soprusi di sempre, ma dicevano che stavamo evolvendo, passando alla dimensione di luce. Ci immaginavamo che un giorno ci saremmo svegliati per ritrovarci magicamente in un paradiso: in un mondo di persone gentili e attente ai bisogni altrui, pronte ad aiutarti, rispettose dell’ambiente, comunicative, allegre, in un pianeta dall’aria pulita e respirabile, dove tutti fossero alimentati solo dall’amore e la malattia fosse assente. Una specie di “Pianeta Verde”, per intenderci.


E poi arriva il virus: nessuno capisce più niente, si azzardano ipotesi di ogni tipo, la gente entra nel panico e altro che amore e sostegno reciproco, si attivano meccanismi primordiali, risposte da cervello rettiliano e la Terra all’improvviso diventa un posto pericoloso. Mors tua vita mea, picchia il vicino che passeggia.


Ci privano delle libertà sancite dalla costituzione e vengono violati i diritti umani di libera espressione. Siamo all’improvviso prigionieri in casa nostra. I nostri movimenti devono essere tracciabili e giustificati. E allora, volenti o nolenti, non ci resta che ritirarci nel nostro rifugio interiore, nella nostra vera casa, nel cuore, dove, con grande sorpresa, scopriamo esserci una grande pace. C’è un’immensa gioia, c’è assenza di preoccupazione. C’è benessere, c’è la consapevolezza che va tutto bene, secondo una visione più grande.


Poi però ti viene in mente che hai bisogno della verdura bio che non vendono al supermercato vicino casa, ma a quello che sta fuori comune. Ma non puoi andarci, perché se ti beccano ti multano salato e ti arrabbi col governo perché tu stai bene e non fai del male a nessuno. Poi qualcuno ti manda un video dove qualcun altro viene rincorso dai droni per aver fatto una passeggiata solitaria in riva al mare e allora la rabbia sale… ma la quinta dimensione dov’è? E la pace nel cuore? E la nuova era? Tutti amici?? Tutto svanito.


Mentre osservavo e riflettevo su tutto ciò mi arriva un video americano, di quelli confezionati bene, con immagini efficaci e voci suadenti, che poi alla fine dicono “Iscriviti al mio canale, ricevi la mia newsletter”, e ho avuto un’intuizione (segno che non bisogna mai giudicare nulla dalle apparenze perché non sai mai il modo in cui il tuo divino si attiva): c’è una sovrapposizione di piani! Noi stiamo effettivamente transitando verso una nuova dimensione di coscienza, solo che non sta accadendo come ci eravamo immaginati e come il nostro ego vorrebbe che fosse, ma sta accadendo! Ovvero la realtà si sta manifestando nella dualità in maniera chiarissima e contemporanea: da una parte la paura e la repressione e dall’altra la pace profonda, la gioia qualunque cosa accada. Noi stiamo contemporaneamente in terza (su questo sono d’accordo tutti) e in quinta dimensione! Nessuno ci porta con l’astronave alla dimensione successiva e nessuno ci obbliga a lasciare questa, sta a noi scegliere. Abbiamo davvero il libero arbitrio e non lo crediamo. Le fasi di transizione come questa sono per forza sovrapposte, come quando mixi un brano di musica con quello successivo: c’è un momento in cui i due brani suonano contemporaneamente e non riesci a capire dove finisce l’uno e inizia l’altro… In questo momento suonano forte sia la luce che l’ombra, sta a noi scegliere chi ascoltare, da dove creare la nostra realtà.


Il fatto che molti condividano una realtà, per esempio quella della paura e della repressione, non significa che sia l’unica e la sola a essere vera. Quando Siddharta si illumina sotto l’albero del Mango smette forse di esserci miseria e violenza in India? Potreste rispondere “certo che no”, però mentre da illuminato sedeva in meditazione quante persone, grazie al suo stato, trascinate dalle sue onde per risonanza, cominciavano a percepire la beatitudine dell’essere? Quanti milioni di persone poi hanno seguito il suo esempio trovando la pace? Allora cosa è vero: che la miseria in India continuava o che la beatitudine e la pace si propagava? La risposta non può essere unica, perché esistono entrambe nella dualità, nella terza dimensione.

In questo momento appaiono ancora più evidenti perché tutto è portato all’estremo: la paura è alimentata quotidianamente dai media cosicché possiamo illuminarla e contemporaneamente la gioia pura dell’essere e non del fare emerge dal superamento della paura. Ecco perché nell’arco di una sola giornata ci troviamo a sperimentare stati d’animo opposti, perché le due realtà sono sovrapposte. Stiamo contemporaneamente in terza e una dimensione superiore, ma questa contemporaneità significa che la terza sta finendo.


Allora dobbiamo rallegrarci perché sta accadendo: stiamo passando a una fase successiva di evoluzione della coscienza che ci renderà più in contatto con l’amore che è la nostra vera natura. Ma per farlo dobbiamo davvero non rimanere attaccati alla terza.


“Rimanere attaccati al passato”, curiosa espressione che ci ricorda che se restiamo nel passato potremmo anche esserne attaccati, nel senso di impantanati. L’invito quindi è di accettare il presente e guardare avanti con fiducia perché il vecchio e limitato modo di concepire la vita lo conosciamo e non ha più niente da insegnarci, mentre il nuovo è tutto da scoprire.


In queste due realtà sovrapposte tutto diventa un gioco da equilibristi: rimanere sul filo del presente camminando verso l’altro lato per arrivare nel futuro.


Il processo di ascensione è questo, che ci piaccia o meno, passa attraverso questo, tutti dobbiamo attraversare le nostre paure se vogliamo superarle, nascondersi non è mai servito a nulla. Accettiamo che il processo è collettivo, tutti si stanno liberando della propria paura e la paura sta prendendo forma: questa è l’oscurità in azione.


Non si può mettere la testa nella sabbia per non vedere: il potere oscuro sta attuando il suo piano con tutte le strategie che da tempo pianificava. Ma non può durare per sempre, per ascendere ci viene richiesto di essere “smart” (altro che telelavoro), cioè di rimanere in una rilassata allerta, per non ricaderci, per amplificare invece quella parte di noi che sa, che non teme, che è già dall’altra parte. Non reagire ma agire con discernimento.


Quando siamo dall’altra parte, quando siamo ascesi, quando abbiamo cambiato di dimensione allora possiamo ritrovare altri compagni di viaggio: i Maestri si manifestano più reali che mai, cosa che prima non poteva accadere perché eravamo attaccati alla terza dimensione e la nostra percezione e ricezione era limitata. Nell’immensità dell’amore, la comprensione, la compassione e la saggezza diventano una cosa sola.


Questo è il modo in cui stiamo realizzando la famosa ascensione planetaria, passando attraverso giornate che sembrano uscire da un film di fantascienza, non tanto per i morti (che ci sono ogni anno, ma di solito non ce li enumerano tutte le sere) che ci ricordano che la morte esiste come passaggio della vita, ma per le restrizioni che non avremmo mai creduto di vivere nella parte “evoluta” del mondo in cui siamo nati, in una presunta democrazia. Restrizioni alla libertà, censura, spionaggio… credevamo di essercele lasciati alle spalle ed ecco che riappaiono ed entrano a far parte della nostra vita quotidiana. Riguardano noi e non qualche lontano paese esotico, noi che di queste cose avevamo solo sentito raccontare dai nostri genitori o dai nostri nonni.


Lo so, avremmo preferito una bella astronave comoda e spaziosa che ci portasse in salvo il più presto possibile e magari con tutte le nostre cose appresso… ma abbiamo co-creato questo, e lo abbiamo co-manifestato fuori. E va bene così, in questo modo vediamo meglio cosa ci abita dentro. È dura (per il nostro ego) ammettere che abbiamo ancora odio dentro, istinti assassini, verso noi stessi o verso quelli che si comportano diversamente da noi, meglio prendersela con un virus o con il 5G o con Bill Gates… questa è la vecchia modalità della terza dimensione. Ma stavolta la matassa è così ingarbugliata che si fa fatica a vedere da dove comincia.


L’ego deve trovare un capro espiatorio, il cuore non ne ha bisogno. Questo, la necessità di dare la colpa agli altri, è ciò da cui ci dobbiamo liberare per rendere la nostra navicella spaziale leggera e in grado di poter ascendere alla dimensione successiva che ha un’alta vibrazione: la frequenza dell’amore.


Di cosa abbiamo paura? Di vivere nella difficoltà? Di morire? Di lasciare quello che eravamo? Chi ha paura? Quale parte di noi? A chi vogliamo dare da mangiare alla paura o all’amore? È forse la prima volta che affrontiamo delle difficoltà? Che moriamo? Che cambiamo sesso, cultura, status sociale?


Dentro di noi sappiamo bene che non è la prima volta e che abbiamo tutta l’esperienza animica e la forza fisica per affrontare anche questo, sentendoci già dall’altra parte del velo, perché è così, perché, ripeto, le dimensioni si sovrappongono durante la transizione, non c’è una fine netta e un inizio chiaro, si sfumano una dentro l’altra.

In questa prospettiva, quello che stiamo vivendo diviene davvero stimolante, essere parte di questo cambiamento è la nostra responsabilità come co-creatori dell’universo. E mai come ora è diventato importante diventare consapevoli del nostro potere di creare e delle nostre creazioni.


Spegniamo la TV e Internet e ristoriamoci nel silenzio attivo del nostro meraviglioso cuore, emanando così da dentro verso fuori onde di pace e armonia che si espandano verso l’esterno andando a riequilibrare le onde prodotte dall’ansia, dalla paura e dall’odio. Nutriamoci di questo cibo, che è l’amore, rendiamoci leggeri e pronti a volare.


Questo è ciò che ci viene chiesto di fare dalla Volontà più Grande che è anche la nostra vera e unica volontà ed è un fare che non prevede azione fisica ma presenza, osservazione, accoglienza di noi e di tutto ciò che è.


Non sto dicendo che dobbiamo accettare tutti i soprusi ingiustificati a cui siamo sottoposti, o che non dobbiamo informarci, o che non ci siano anche responsabili esterni a noi in tutto questo scenario: sto dicendo che il gioco di equilibristi sta nel sapere e capire cosa accade senza rimanere invischiati dalla densità, dall’oscurità (leggi senza reagire con rabbia o con violenza) ma con il focus verso il nuovo, verso dove stiamo andando. Alimentiamoci d’amore e di pace per affrontare questa guerra. Non possiamo combattere l’oscurità e i suoi alleati umani con le sue stesse armi perché non vinceremmo, ci contagerebbe come un vero virus.


Allora come si fa? Come si contrasta tutto questo buio?


Accendendo la nostra luce interiore e per questo non esiste una risposta uguale per tutti, ognuno di noi lo deve scoprire, per questo siamo tornati qui, su questo pianeta e in questo preciso tempo. Sicuramente niente si crea dall’esterno, questo è una certezza. Se il seme non resta dentro la terra il tempo necessario non diventa pianta.


Vogliamo creare amore? Iniziamo da noi: amiamo ogni processo, ogni pensiero, ogni informazione catastrofica che ci viene data, amiamo tutto questo e così facendo raggiungiamo l’altra sponda, si apre la porta dell’astronave e voliamo via.


Questo è quello che da sempre tutti i Maestri ci spingono a fare, questa è l’unica cosa che possiamo fare, ed è potente.


L’amore vince, sempre.


Cristina Vignato


Autrice del libro Akasha – La via all’indipendenza spirituale (Anima Edizioni)