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Dalla comunicazione cellulare alle emozioni

2019-10-08 12:41:00

Intervento di Erica F. Poli al convegno “Comunicazione evolutiva” (Pisa, 22 giugno 2019) organizzato da www.officinegaribaldi.it

Siamo costantemente l’architetto e la sua opera.


Sono le relazioni che determinano la forma.


Le cellule comunicano fra di loro? Noi possiamo comunicare con le cellule e con i tessuti e gli organi? La risposta è sì, se utilizziamo il ponte delle emozioni.


La realtà è di fatto sospesa tra l’essere materiale e l’essere immateriale, così come fa la particella tra la sua manifestazione materiale e quella come onda energetica.


La scienza ci ha mostrato che non si può scorporare un organo dal resto dell’organismo.


La nostra salute è collegata all’insieme delle relazioni.


Linfociti ricevono segnali anche dal sistema nervoso. Hanno recettori per le endorfine.


Il cuore non è solo un muscolo ma un secondo cervello che produce neurotrasmettitori; con il suo campo elettromagnetico allinea i campi elettromagnetici delle altre cellule.


La membrana cellulare è un esempio di comunicazione con le altre cellule.


La matrice extracellulare è il medium dove stanno le cellule e regola lo stato di acidosi e altro dei tessuti.


La corteccia prefrontale deve dialogare con il cervello limbico.


Il tessuto adiposo produce ormoni e regola il metabolismo dell’insulina.


Noi siamo un campo emotivo ed energetico che dà una forma alla struttura.


La forma è più della somma degli elementi, essa è quel quid in più collegato alla coscienza.


I meccanismi di regolazione della vita stanno nelle relazioni, che sono legate alla coscienza.


La coscienza non è semplicemente la mente cosciente, ma un sistema di elementi che si stanno autoregolando insieme.


Il cervello raccoglie stimoli elettrici e li collega a delle forme.


Abbiamo un conscio, un inconscio e probabilmente un superconscio.


Stare bene, la salute, è una musica, una danza fra i vari sistemi. La relazione tra la forma e lo spirito è ciò che ci serve per stare bene.


Le emozioni sono un ponte tra la mente il corpo. Accadono sia nel corpo sia nel cervello.


La medicina delle emozioni ci invita a comunicare con il cervello, che non capisce bene le parole, ma sopratutto il tocco, le immagini, i suoni e tutto il mondo non verbale.


Le emozioni producono esperienze nel corpo diverse.


Esiste una correlazione tra lo stress infantile dei primi anni di vita e le malattie autoimmuni.


Questo perché le emozioni scaricano nel corpo: nella muscolatura striata, volontaria, con le algie, i dolori muscolari e la fibromialgia. O nella muscolatura liscia, quella dei visceri, con colon irritabile, ipertensione, problemi vescicali, ecc.


Il cuore ha il campo magnetico più grande di cinque volte rispetto a quello del cervello.


Avere il cuore in coerenza significa che la comunicazione tra sistema simpatico e parasimpatico è bilanciata e armonica.


Il sistema nervoso enterico risente della relazione con gli istinti e le relazioni primordiali.


Le vie di scarico dipendono dalle esperienze della prima infanzia. Il nostro sistema nervoso viene infatti definito nei primi anni di vita.


Il sistema nervoso ha tre possibilità: 1) continua a usare meccanismi primitivi, tali che si immobilizza di fronte allo stimolo; 2) può muoversi e agire, con la reazione di attacco e fuga; 3) può relazionarsi con gli altri in modo più profondo, ma il bambino impara a farlo soprattutto dopo il 18esimo mese di età.


Per ciascuno di noi le origini stanno nella gestazione e poi nei primi due anni di vita.

Il nostro DNA è costituito per la maggior parte da sequenze regolatorie che sono regolate dall’ambiente, che comprende anche le emozioni e la comunicazione.


L’ippocampo del bambino non è maturo nei primi due anni di vita.


Siamo ciò che il DNA esprime, cioè il nostro epigenoma, e ciò che il DNA esprime è collegato al connettoma, l’insieme delle comunicazioni nervose, ossia l’espressione dell’amore con cui siamo stati cresciuti o che possiamo ripristinare in noi.


L’amore inteso come relazione è la chiave della vita.


Alla base delle forme troviamo spesso la struttura del toroide, che si ripresenta sia nel microcosmo sia nel macrocosmo.


Il grande mediatore è l’acqua, la quale trasmette facilmente le informazioni.


Sotto ogni cosa vi è una entità immateriale, il suono, le frequenze.


Come comunicare con le nostre cellule? Come valicare le resistenze della razionalità? Possiamo farlo attraverso il profumo e il suono.


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