Isabel Altomare

Cambiamenti climatici

2020-06-12 16:38:45

Ci è rimasto poco tempo per cambiare le nostre abitudini, siamo arrivati ad un momento decisivo.. ↘️↘️


Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione nei confronti di ciò che mangiamo, chi più, chi meno, cerca di avere un’alimentazione equilibrata, evitando cibi raffinati, carichi di sostanze nocive per la salute. 

Non possiamo dire di non essere informati ai giorni nostri: troviamo intere trasmissioni televisive, libri e riviste specializzate che ci informano ormai tutti i giorni.

Siamo sempre più informati riguardo i danni causati da telefonini, campi elettromagnetici, sappiamo che fumare fa male, che bere troppi alcolici provoca danni irreversibili e che l’aria che respiriamo è inquinata da polveri sottili provenienti da scarichi di auto, inceneritori, industrie...

Siamo consapevoli dei danni che l’uomo ha provocato all’ambiente: plastica, allevamenti intensivi, smog...

Ne siamo più che consapevoli ma molti di noi non fanno nulla per poter cambiare anche solo in parte le propri abitudini quotidiane. Come ad esempio scegliere uno stile di vita più sano mangiando vegetale per avere meno impatto sull’ambiente, usare l’acqua senza sprecarla, spostandosi a piedi o in bici (nel limite del possibile), utilizzando il riscaldamento solo se necessario e non tenerlo acceso tutto il giorno a temperature impossibili (come nei centri commerciali), comprando alimenti a km0 e molto altro.


Gli allevamenti intensivi hanno un effetto devastante sull’ambiente, non solo fanno male agli animali ma anche a noi stessi e hanno un grosso impatto su molte riserve naturali.


La produzione di carne e latte comporta enormi emissioni di gas serra come il metano e l’anidride carbonica (CO2) ed è uno dei maggiori responsabili del riscaldamento globale.

Secondo la FAO il 14,5% di tutte le emissioni di gas serra prodotte dall’uomo è dovuto agli allevamenti intensivi, si tratta di una percentuale superiore a quella di tutte le emissioni prodotte dall’intero settore dei trasporti: auto, treni, aerei e navi.


Il riscaldamento globale ha terribili conseguenze che si profilano già all’orizzonte. Per esempio l’innalzamento dei livelli dei mari,lo scioglimento dei ghiacciai e eventi meteorologici estremi come inondazioni, cicloni tropicali e gravi siccità, purtroppo, fanno già parte della nostra realtà quotidiana. 

Attraverso l’alimentazione che scegliamo possiamo avere un impatto significativo su tutto questo, ed eliminando carne e latticini dalla nostra dieta aiuteremo il pianeta ancora più che se smettessimo di usare la macchina!! Scioccante vero?


Sapete quanta acqua ci vuole per produrre solamente 1 hamburger di manzo?


3.000 litri ‼️😱

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Con la stessa quantità d’acqua potremmo fare docce lunghissime per almeno 2 mesi!
Questo dato fa riflettere o almeno dovrebbe...


Mentre per produrre mezzo chilo di manzo, ci vogliono circa 9,000 litri d’acqua. Per produrre la stessa quantità di patate, bastano 136 litri!


Al momento, il 70% di tutta l’acqua dolce di superficie e sotterranea viene utilizzata per l’agricoltura, il 20% per l’industria e il 10% per il consumo privato.

Alcuni paesi del mondo soffrono di carenza d’acqua: quasi 770 milioni i persone vivono senza poter bere acqua potabile pulita, sono costretti a bere acqua sporca piena di batteri con conseguenze gravissime per la salute!


Ogni 10 secondi un bambino muore per malnutrizione e denutrizione.


Circa l’80% della soia e il 40-50% dei raccolti globali vengono utilizzati per gli animali confinati negli allevamenti intensivi invece di essere usati per sfamare le persone che soffrono di denutrizione o malnutrizione.

La popolazione mondiale è arrivata a 7.5 miliardi di persone ma se il grano venisse distribuito in modo equo in tutto il pianeta si potrebbero sfamare oltre 10 miliardi di persone.

Eppure abbiamo abbondanza di cibo vegetale che potrebbe essere distribuita in modo più equo, ma viene destinata agli animali da allevamento.

Se tutti gli abitanti del pianeta seguissero l’alimentazione occidentale avremmo bisogno di una seconda Terra per soddisfare la domanda. 

Ma abbiamo un solo Pianeta a disposizione e man mano che la popolazione continua a crescere dovremo condividerla con sempre più persone. Se vogliamo che tutti siano ben nutriti, è fondamentale adottare un’alimentazione a base vegetale.





Gli allevamenti intensivi sono tra i maggiori responsabili dell’inquinamento delle nostre acque. Fertilizzanti, pesticidi e antibiotici  che vengono usati normalmente negli allevamenti, insieme al concime liquido, stanno avvelenando le falde acquifere e i corsi d’acqua.

Le enormi quantità di feci e fertilizzanti, oltretutto, vengono liberate nei campi coltivati, di conseguenza vanno a finire nei laghi, fiumi e ruscelli Inquinando l’acqua che beviamo e ovviamente il cibo che mangiamo.


Vengono usati nel mondo circa 10.000 pesticidi diversi alcuni dei quali si sospetta possano causare cancro e infertilità.


Gli allevamenti intensivi per produzione di carne richiedono un eccessivo utilizzo dei terreni, il 26% della superficie del pianeta è utilizzato come pascolo per gli animali degli allevamenti e un terzo dei raccolti a foraggio per gli animali. I terreni non riescono a soddisfare la grande domanda e così parte del foraggio viene acquistata da altri paesi.

Infatti, in tutto il Sudamerica, invece di coltivare cibo per le persone povere, produce foraggio per gli allevamenti.

La crescente domanda a livello globale di pascoli per gli animali da allevamento e campi in cui coltivare mangimi per gli allevamenti intensivi delle nazioni occidentali porta inevitabilmente alla deforestazione e quindi alla perdita di preziose foreste pluviali tropicali.

In media, tra il 2004 e il 2013, ogni minuto di ogni giorno è scomparsa un’area di foresta pluviale tropicale delle dimensioni di tre campi da calcio. Solo nel 2019 abbiamo bruciato oltre 225 mila ettari di foresta pluviale!!!

Nella foresta pluviale vivono moltissime specie animali, è una riserva d’acqua e un regolatore climatico per l’intero pianeta. Sfruttandola in questo modo, causiamo la sua distruzione e quindi la perdita di vite umane e risorse per le popolazioni indigene che la abitano.


Siamo arrivati ad un momento decisivo, non abbiamo vie secondarie o alternative, dobbiamo agire e in fretta.
Non abbiamo più molto tempo o si cambia ora o sarà troppo


Quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma l’oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo.
(Madre Teresa di Calcutta)

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