Arcobaleno
Stamattina passeggiando con il mio compagno e la mia cagnolona, ha cominciato a piovere e magicamente di fronte a noi è apparso questo spettacolo... Leggi le curiosità...🌈
La parola arcobaleno deriva dal latino arcus pluvius, che significa "arco piovoso".
Pochi sanno che, in alcune condizioni, è possibile vederne anche di circolari.
COME SI FORMANO GLI ARCOBALENI?
Gli arcobaleni si verificano quando la luce del sole attraversa le gocce d'acqua rimaste in sospensione durante un temporale oppure l’acqua nebulizzata in prossimità di una cascata o le goccioline che formano la nebbia. In sintesi, le goccioline hanno l'effetto di tanti piccoli prismi ottici che scompongono la luce bianca in un ventaglio di luci di colori diversi, che vanno dal violetto al rosso. La porzione di luce che entra in ogni gocciolina viene deviata e, per un fenomeno ottico prodotto dalla differente densità dell'acqua rispetto a quella dell'aria circostante, ogni componente della luce viene rifratta con un angolo leggermente diverso dall'altro, col risultato di creare il suggestivo spettro di colori.
QUANTI COLORI HANNO DAVVERO?
Coi nostri occhi vediamo l’arcobaleno a strisce,ma in realtà non è così.
La distribuzione del colore in un arcobaleno è continua: non ci sono strisce. Gli scienziati pensano che sia il nostro cervello a dividere lo spettro dell'arcobaleno in bande distinte, maa l’esatto meccanismo per cui vediamo le strisce rimane sconosciuto.
Alcuni scienziati pensano che addirittura la percezione possa essere una questione culturale. Il grande filosofo Aristotele, tra i primi studiosi a descrivere un arcobaleno, nel libro III della sua Meteorologia, vi percepì solo tre colori: rosso, verde e blu. Dante invece, in anticipo sui tempi, ne vedeva sette, e lo scrisse nel Purgatorio
I primi studiosi islamici invece videro un arcobaleno tricolore: rosso, verde e giallo.
Durante il Rinascimento si stabilì che i colori erano 4: rosso, blu, verde e giallo. Nel 17 ° secolo i pensatori si spinsero a concordarne cinque: rosso, giallo, verde, blu e viola. Nel 1637 Cartesio scoprì che gli arcobaleni erano causati dalla luce proveniente dal sole che veniva diviso in diversi colori dalla pioggia, anticipando Isaac Newton che, successivamente, avrebbe collegato i colori percepiti in un arcobaleno alle note su una scala musicale, convincendo gli scienziati europei che i colori fossero 7. La verità è che non c'è un numero preciso di colori in un arcobaleno. Ogni tonalità si fonde nella successiva senza un confine netto, lasciando l'interpretazione a chi guarda e alla cultura che l'ha definita.
COME VEDERE L’ARCOBALENO?
Un arcobaleno è sempre opposto al sole. La visione dunque si ha solo quando l'osservatore è tra la zona dove si trovano le gocce d'acqua sospese e la posizione del sole nel cielo che è sempre basso sull’orizzonte. Ecco perché gli arcobaleni si possono ammirare solo guardando verso la pioggia e non dalla parte del sole.
DOPPI ARCOBALENI
I doppi arcobaleni si verificano quando la luce rimbalza all'interno della gocciolina d'acqua più di una volta prima di fuoriuscire, formando così un secondo arco. La porzione di cielo compresa tra un arcobaleno “primario” e il suo doppio “secondario” appare più scura perché qui la luce riflessa nelle gocce di pioggia non raggiunge l'osservatore. Questa zona ha un nome: banda di Alessandro, da Alessandro di Afrodisia che descrisse il fenomeno per la prima volta nel 200 d. C.
ARCOBALENI DI FUOCO
Esistono particolari arcobaleni, noti come arcobaleni di fuoco che però non hanno niente a che fare con gli arcobaleni veri e propri e con il fuoco. Si tratta di archi circumorizzontali che si verificano solo in certe condizioni climatiche e a particolari latitudini: si stagliano paralleli all’orizzonte come una banda, senza formare un arco, e altro non sono che un alone di cristalli di ghiaccio di alta quota che rifrangono la luce.
COSA RAPPRESENTAVA L’ARCOBALENO NELLE ANTICHE CULTURE?
Nella mitologia del nord l’arcobaleno è bifrost, il ponte che connette il mondo dei morti e quello dei vivi. In realtà sono tante le culture, anche distanti, che vi hanno visto un collegamento tra cielo e terra: per i greci l’arcobaleno era Iris, (o Iride), la messaggera degli dei. Nell'antica religione indù dell'epoca vedica, l’arcobaleno è invece l’arco di Indra, dio dell'atmosfera e della pioggia.
QUANTO PUÒ DURARE UN ARCOBALENO?
L'arcobaleno più lungo del mondo è stato quello di Yangmingshan a Taipei il 30 novembre 2017: è rimasto visibile per 8 ore e 58 minuti, battendo l'arcobaleno di Sheffield, in Inghilterra, che il 14 marzo 1994 era durato più o meno dalle 9 alle 15. L'arcobaleno è stato monitorato dalla Chinese Culture University, che si trova su una montagna a nord di Taipei.
ARCHI, SEMI ARCHI E CERCHI
La maggior parte degli arcobaleni di cui siamo testimoni si presentano con forma di semiarco o di arco. In realtà tutti gli arcobaleni sarebbero circolari, ma la maggior parte della circonferenza rimane sotto la linea dell'orizzonte e quindi invisibile. È possibile però vedere un arcobaleno intero, e cioè circolare, nelle rare situazioni in cui il punto di vista dell’osservatore è sopraelevato rispetto alle gocce di acqua, come quando ci si trova sopra una cascata, o sulla vetta di una montagna o in aereo. In questi casi l’arcobaleno si presenta come un cerchio perfetto.