Moda & Bellezza
Rossella Pece: nel mio libro spiego perché il muscolo psoas aiuta a vivere meglio
Ideatrice del progetto e del marchio “Il fitness dell’anima”, Rossella Pece è una Personal Trainer pugliese, originaria di Cerignola (Fg). L’abbiamo raggiunta e intervistata in vista della presentazione del suo libro omonimo presso l’Uliveto dei Pazzerelli, a Cerignola, il prossimo 22 Luglio.
L’intervista è stata molto piacevole: Rossella ci ha parlato di lei, del suo metodo e di come la scoperta del muscolo psoas le abbia davvero cambiato la vita (in meglio).
Dopo aver conseguito gli studi classici e intrapreso quelli di Legge come da tradizione di famiglia, ad un certo punto-appena 26enne-Rossella decide di cambiare rotta, seguendo la sua vera passione: quella per il fitness.
Così, dopo aver frequentato vari corsi utili a perfezionarsi nel settore, Rossella acquisisce i diplomi di “Fitness Coach”, “Personal Trainer”, “Mindfull Coach”, oltre che di yoga e danza.
Un po’ di tempo dopo, investe energie e finanze nell’apertura di un centro fitness e avviamento allo studio della danza, nella città in cui vive.
Nonostante i traguardi raggiunti, Rossella non è soddisfatta e guarda oltre, avendo come modello un fitness che non serva soltanto a modellare il corpo dal punto di vista estetico.
Ed è proprio l’incontro con lo psoas, il muscolo dell’anima, a farle capire che esiste un’altra visione del fitness che, appunto, va oltre quello tradizionale, apportando benefici non solo al corpo, ma anche alla psiche.
Così Rossella, con l’aiuto e la collaborazione di psicologi, psichiatri, medici terapisti e sciamani decide di intraprendere lo studio approfondito dello psoas e di un metodo di lavoro specifico per conoscerlo e valorizzarlo al meglio.
Da questo intenso periodo di studio nasce il protocollo “Il fitness dell’anima”, che oggi Rossella propone con l’entusiasmo e la passione che la contraddistinguono a singoli individui ed operatori del settore olistico e psicosomatico, a comunità scolastiche e sociali, a villaggi turistici.
R: Ciao Rossella, complimenti per il tuo libro! Il muscolo psoas è anche chiamato il muscolo dell’anima. Ci spiegheresti perché?
RP: Il muscolo psoas, in realtà, è chiamato in tanti modi. Tutti modi, peraltro, intriganti, affascinanti, avvolgenti: dal muscolo dell'anima al muscolo emotivo; dal muscolo della felicità al muscolo magico; e ancora dal muscolo del "flight or fligh" (combatti o fuggi) al muscolo dell'equilibrio. La spiegazione di tutti questi appellativi è presto data: lo psoas è situato nel luogo in cui possono essere percepite le nostre sensazioni ancestrali, viscerali, la pancia.
Potremmo paragonare il muscolo psoas ad un vero e proprio secondo cervello, al pari dell'intestino. Con importanti funzioni che si riflettono sull'intero organismo, che regolano le emozioni, i ricordi ed il piacere. Dunque un muscolo, quello dell'anima, che sente, agisce e ricorda più della testa. La definizione di muscolo dell'anima affonda le sue radici nella cultura orientale e nello yoga, da cui tutto ha origine. Basti pensare al contatto energetico che ha il muscolo psoas con i nostri primi tre chakra, punto di partenza del ponte dell'arcobaleno e della danza di Kundalini, di cui parlo appunto nel mio libro.
Cosi' come la cultura occidentale ha altri meriti, direi meriti più scientifici, nell'appellare il muscolo psoas come il muscolo del "flight or fight" per il suo stretto collegamento al cervello rettile.
Il mio obiettivo è proprio avvicinare le due culture, orientale ed occidentale, poichè ciascuna ha qualcosa da imparare dall'altra.
R: A chi si rivolge il tuo libro? Chi dovrebbe leggerlo e perché?
RP: Il libro del fitness dell' anima si rivolge a tutti. Ho raggiunto la consapevolezza del mio psoas con passione, amore e dedizione. Ho imparato ad accarezzarlo con calma sì come Aladino strofinò la sua lampada, evocandone il genio. Oggi posso dire che lo psoas è proprio il genio della mia lampada! E se questo libro potrà aiutare anche una sola persona ad "entrare" nel muscolo dell'anima, a evocarne ognuno il proprio genio, allora avrò raggiunto un obiettivo: dare una chiave di svolta al mondo del fitness.
R: Hai qualche aneddoto personale legato alla tua attività di coach? Quante persone si rivolgono a te per saperne di più su questa parte del corpo poco conosciuta (o meglio poco sfruttata)?
RP: Ieri ho ricevuto una telefonata di una persona che voleva il mio libro: "Voglio ballare come vedo te ballare: spensierata, felice, serena, libera. Voglio quel libro"!
Rispondo così alla tua domanda. Penso che sia il modo più giusto per rispondere. Buon cammino nello psoas a tutti!