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Michela Dattero, giovanissima scrittrice cerignolana: “il mio libro ispirato da un sogno”

2020-05-20 07:10:13

Spazio ai giovani: di solito, con la creatività e fantasia che li contraddistingue, non deludono mai le aspettative dei lettori. Certo, la cerignolana Michela Dattero ha solo 17 anni e tanta strada ancora da fare. Ma il suo esordio letterario lascia ben sperare nel futuro.

Abbiamo contattato Michela per farle alcune domande e conoscerla meglio, e ne è venuta fuori questa intervista “fresca” e spontanea come i suoi diciassette anni.


R: Ciao Michela. Da dove hai preso ispirazione per scrivere il tuo primo libro?


MD: Può sembrare strano, ma ho preso ispirazione da uno strano sogno che ho fatto una notte. Era un sogno così strano che credevo fosse un semplice incubo. Ma poi è successo una cosa piuttosto divertente ma anche inquietante: la notte dopo ho rifatto lo stesso sogno, ripartendo da dove il primo era terminato. E sono andata avanti così per un bel po’ di sere, così ho deciso di mettere per iscritto tutto ciò che vedevo in quei sogni bizzarri. Man mano che scrivevo mi accorgevo che  la storia aveva un filo logico, aveva un senso e non era affatto male. Così decisi di aggiungere qualche dettaglio in più, qualche scena per movimentare la storia ed eccolo lì, il mio primo romanzo.


R: Qual è il genere letterario che preferisci?


MD: Il genere letterario che preferisco in assoluto sono i romanzi di formazione, specialmente quelli che sfociano nell’avventura o nel fantasy. Mi piace pensare che dei ragazzi come me possano vivere avventure bizzarre e divertenti, che possano vedere mondi che io non vedrò mai ma in cui mi potrò immergere grazie a loro. È bello vedere come una persona giovane ed inesperta si ritrova in situazioni critiche che insegnano a tirarsi su le maniche e a trovare una soluzione. Trovo molto interessante il poter constatare, a fine del libro, che dopo tutto forse anche tutti noi avremmo fatto determinate scelte come i personaggi di cui ci siamo innamorati mentre leggevamo. E quando il libro è scritto davvero bene si è addirittura capaci di instaurare un dialogo interiore con tutti i personaggi, in cui si donano consigli, opinioni e pensieri.

R: Hai uno scrittore che consideri un modello di riferimento e al cui stile ti senti più vicina?


MD: L’autore che sento vicino per diverse ragioni è Rick Riordan, uno scrittore statunitense che scrive perlopiù fantasy e narrativa per ragazzi. Oltre ad essere lo scrittore del genere che preferisco di più, è anche lo scrittore dei libri che sono stati dei compagni di vita in uno dei periodi più difficili della mia vita, un periodo di cambiamenti e situazioni inaspettate, e grazie a lui, ai suoi libri e al suo umorismo, sono riuscita a vedere il lato positivo di quello che stavo passando (non che io abbia avuto una vita così lunga da poter dire di aver visto di tutto, ma tutti abbiamo i nostri momenti difficili, no?). Inoltre, alcuni dei personaggi che si trovano nel mio libro sono ispirati, almeno in parte, ai suoi.


R: In Italia tanti giovani esordienti provano a pubblicare un libro, ma pochi riescono ad affermarsi nel mondo letterario. Quali sono le tue aspettative al riguardo?


MD: Non sento la necessità di affermarmi a livello nazionale, non ho mai voluto che lo scrivere diventasse un lavoro. Ho sempre scritto per hobby e sempre lo farò. Non voglio fermarmi, ho così tante storie da raccontare e così tanti messaggi che voglio trasmettere. Non ho aspettative altissime al riguardo, proprio perché non è mai stato un mio obiettivo primario. Ma se mai riuscissi ad affermarmi ne sarei onorata e, ovviamente, soddisfatta. Chi non lo sarebbe? Nel caso ciò non avvenga, mi auguro di poter comunque riuscire a   mandare un messaggio a tutti coloro che mi seguiranno e che leggeranno i miei libri.


R: Quanto tempo hai impiegato per scrivere questo libro? Ed è stato facile trovare un editore disposto a pubblicarlo?


MD: Ho impiegato circa cinque mesi e mezzo a pubblicare questo libro che, pur non essendo eccessivamente lungo o impegnativo in fatto di argomenti, ha richiesto molte attenzioni. Ma immagino sia così per tutti i libri. Bisogna rileggerlo, correggerlo, controllare la punteggiatura, e tutte quelle cose molto tecniche che non sto ad elencare perché non è un’intervista per capire come correggo le virgole nei libri. Ma come dicevo, nemmeno trovare un editore che lo pubblicasse è stato facile. Essendo il primo libro, non richiedevo qualcosa di troppo eccessivo o impegnativo, ma le case editrici chiedevano l’esatto opposto. Perciò ho puntato sull’auto pubblicazione attraverso il sito IlMioLibro, che mi ha permesso di vedere la mia opera in cartaceo. Ma adesso che so come funziona, sto già cercando una casa editrice adeguata per il mio prossimo libro, che sarà terminato a breve. Essendo un libro di uno spessore ed importanza diversi, ho anche bisogno di un editore a tale livello.


Michela ha le idee chiare, un bel caratterino determinato e l’audacia dei giovani. I presupposti per farsi ricordare ci sono tutti. Non ci resta che seguire la diretta Facebook di venerdì per scoprire il suo libro che- a quanto pare- è molto interessante!