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Chi era Pino Pascali, l’artista pugliese protagonista del film “Pino” di Walter Fasano

2020-11-30 15:21:52

“Pino”, il docu-film del regista Walter Fasano in concorso nella sezione italiana.doc della 38esima edizione del Torino Film Festival, ha ricevuto l’ambito riconoscimento di “Miglior Film”. Ma chi era questo artista pugliese che morì tragicamente all'età di 33 anni?

Il film è incentrato sulla figura di Pino Pascali, scomparso nel 1968 a soli 33 anni e al quale oggi è dedicato un museo nella sua terra d’origine in Puglia. Il progetto filmico è cominciato nel 2018, nell’ambito del progetto #Pascali2018, nel 50esimo anniversario dalla scomparsa dell’artista, in occasione dell’acquisizione da parte del Museo di Polignano a Mare dell’opera “Cinque bachi da setola e un bozzolo” (1968).

PINO è una produzione Passo Uno per Regione Puglia, Fondazione Pino Pascali e Apulia Film Commission.

Questa la Sinossi del Film: Roma, estate 1968. Pino Pascali, all’apice di un fulminante percorso artistico, muore giovanissimo in un incidente in motocicletta. Con lui scompare uno dei protagonisti di una straordinaria stagione creativa dell’arte italiana e internazionale. Cinquant’anni dopo il Museo Pascali di Polignano a Mare, terra d’origine di Pino, compra ed espone la sua opera Cinque Bachi da Setola e un Bozzolo. Il racconto del ritorno nei luoghi delle proprie origini è l’occasione per una riflessione su Pascali in una dimensione narrativa in cui spazio e tempo si piegano e si cancellano. Il film è accompagnato dalle voci di Suzanne Vega, Alma Jodorowsky, Monica Guerritore, Michele Riondino.

Ma chi è questo artista pugliese che ha lasciato una traccia indelebile nella sua pur breve carriera?

Nato a Bari da genitori di Polignano a Mare il 19 ottobre del 1935, Pino Pascali senza dubbio è stato il più celebre artista (nelle accezioni di  Scultore, scenografo, performer) a livello internazionale di tutto il Novecento. Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 1959, aveva cominciato subito a muovere i primi passi come scenografo. Oltre a realizzare disegni e “corti” per “Carosello” e altre trasmissioni tv, insieme a disegni e plastici di velieri, treni, corazze, Pino Pascali amava sperimentare, ed infatti lo faceva spesso nei suoi lavori personali. Si potrebbe ben dire che la sua parola d’ordine fu “sperimentazione”.

Nel 1965 l’artista pugliese tenne la sua prima mostra personale, a Roma. In soli tre anni era riuscito a destare l’attenzione dei maggior critici d’arte italiani (Vivaldi, Calvesi, Grandi, Rubiu, Boatto, Bucarelli, De Marchis) e di galleristi d’avanguardia, come Sargentini, Sperone, Iolas. Proprio nell’estate del 1968 Pascali aveva partecipato alla XXXIV Biennale di Venezia.

Dopo la sua scomparsa, avvenuta tragicamente per un incidente stradale con la motocicletta nel 1968, a soli 33 anni, a mostra ancora aperta, gli fu conferito il Premio internazionale per la Scultura.

Questo talentuoso artista ha offerto una sua originale risposta critica (italiana e meridionale) alle nuove tendenze provenienti dagli Usa: la Pop Art, la Minimal Art. Precorre l’Arte Povera, la Body Art, l’arte concettuale degli anni Settanta.

Il Premio istituito in onore dell’artista

Il Premio Pino Pascali fu istituito a Polignano a Mare nel 1969 dai genitori dell’artista, Franco e Lucia Pascali, per onorare la memoria del figlio morto tragicamente quando aveva solo 33 anni. Il presidente del Premio, Palma Bucarelli e, successivamente, Bruno Mantura e Italo Faldi, soprintendenti della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, nominava i membri della giuria, tra cui ci fu Giulio Carlo Argan. La segreteria organizzativa del Premio venne gestita da Filippo Franco Favale (Presidente della Pro Loco di Polignano) e grande amico della famiglia Pascali. Il Premio consisteva in una somma di 200.000 lire, stanziata dai genitori di Pascali, in una targa e nell’allestimento di una mostra personale delle opere dell’artista vincitore del Premio.

Il premio si è interrotto per venti anni, dopo la morte dei genitori dell’artista. Dal 1997, con la nascita a Polignano del Museo Comunale d’Arte Contemporanea “Palazzo Pino Pascali”, è stato ripristinato per volere della direttrice del Museo, Rosalba Branà, e si realizza grazie al finanziamento pubblico della Regione Puglia e del Comune di Polignano a Mare. 

Il Premio viene assegnato ogni anno ad un artista, o ad un personaggio del mondo dell’arte, di respiro internazionale scelto, tra una rosa di nomi proposti, da una giuria di esperti, storici e critici d’arte, nominata anno per anno dalla direttrice del Museo.

Cristiana Lenoci per www.lamia-puglia.com