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Biografia Pino Pascali, l'eclettico artista pugliese morto a soli 32 anni
Nato il 19 ottobre 1935 a Bari, dopo un breve periodo trascorso in Albania, a Tirana, Pino Pascali va a vivere con la sua famiglia a Polignano a Mare, a circa 35 km dal capoluogo pugliese, prima che finisca il Primo Conflitto Mondiale.
L’anno dopo, nel 1956, Pascali si iscrive al corso di Scenografia tenuto da Toti Scialoja presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma. Gli anni dell’Accademia sono quelli in cui Pascali, artista eclettico e progressista, comincia a frequentare l’ambiente degli artisti romani. In particolare, si lega al “Gruppo di Piazza del Popolo” e segue le conferenze organizzate presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna. Nel 1959 si laurea all’Accademia conseguendo il titolo con il massimo dei voti.
L’esordio di Pascali nel settore della scenografia e dell’arte scenica avviene ancora prima della laurea e del diploma: in questo periodo si rivela particolarmente proficua per lui la collaborazione con lo Studio Saraceni e la Lodolo Film, dove svolge attività di scenografo, grafico e creativo di spot pubblicitari. Un forte legame di amicizia lo lega fino alla sua morte a Sandro Lodolo.
I primi anni Sessanta vedono Pascali impegnato nella riproduzione di opere artistiche influenzate dalla Pop Art che intanto spopola in America e si diffonde anche in Italia. Nel gennaio del 1965 Pino Pascali espone i suoi lavori in una personale presso la Galleria la Tartaruga di Roma, su invito del titolare Plinio de Martiis.
Nell’estate del medesimo anno a Torre Astura (Roma) l’artista di origini pugliesi realizza un’installazione intitolata “Requiescat” presso Galleria la Salita. Sempre nel 1965 Pascali espone a Palermo (in una personale) e poi in una serie di collettive in diverse località italiane (Verona, Termoli, Francavilla a Mare, Firenze).
Anche l’anno successivo, il 1966, è ricco di esperienze artistiche e professionali rilevanti per l’eclettico artista, scenografo e performer barese. Nel 1967 arriva l’occasione della prima mostra personale all’estero: in Germania, alla Galleria Thelen di Essen, presenta opere appartenenti a periodi diversi della sua vita.
In particolare, alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, il giovane artista colpisce per le opere qui presentate dal titolo “Canali di irrigazione” e “Campi Arati”.
Nel 1967, alla Biennale di Venezia (34esima edizione) espone una serie di opere, tra cui “Pelo”, “Contropelo”, “Stuoia”, “Cesto”, “Archetipo”, “Solitario”, “Le penne d'Esopo". Nel mese di Luglio partecipa al film “SMKP2”, diretto da Luca Patella, e ad Amalfi presenta la mostra “Arte povera, azioni povere”.
Pascali è stato un artista fuori dagli schemi, vulcanico e amante del paradosso. Quando viveva nella Capitale, molti lo incontravano mentre girava nella sua vecchia automobile e si fermava ad osservare stupito le vetrine dei negozi o le gabbie dello zoo.
Pino Pascali realizza le sue sculture utilizzando materiali effimeri e fragili come il legno, la tela, la paglia, la lana d’acciaio), esprime la sua personalità eclettica e anticonformista attingendo alla cultura e alla natura tipica del Mediterraneo (attrezzi, campi, riti dell’agricoltura), oppure rifacendosi alle forme del gioco e dell’avventura tipiche dei più piccoli.
La sua passione per l’arte ha un sapore ludico: un intero ciclo di opere è dedicato alle armi giocattolo, come quelle utilizzate dai bambini, create con materiali di riuso. Altre sue opere, invece, ripropongono le icone della cultura di massa della sua epoca.
Muore tragicamente l’11 settembre 1968 a seguito delle gravi ferite riportate in un incidente: viene investito da un’automobile in corsa mentre è sulla sua motocicletta. Aveva solamente 32 anni.
La salma dell’artista si trova presso il cimitero di Polignano a Mare (Bari). Dopo la morte gli è stato conferito il Premio Internazionale per la Scultura.
In omaggio a questo artista, uno dei più rappresentativi dell’arte moderna italiana del Novecento, è stato istituito il Premio Pino Pascali, a cura della Fondazione Pino Pascali (Museo di Arte Contemporanea) di Polignano a Mare.
Cristiana Lenoci per www.cultura.biografieonline.it