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Oggi, col mio primo articolo, in onore della mia città, vi porto a....BISCEGLIE !!!! (Puglia)
"Se il mio amore per Bisceglie e per il mare non fosse stato così folle, non sarei rimasto qui." Con questo articolo vi parlerò di Bisceglie, la mia città, della sua storia e di come viverla al meglio qualora vogliate visitarla.
Bisceglie: dai Greci agli Aragonesi
Un po di storia....
Bisceglie è una città nel nord barese, a 30 minuti di auto da Bari, abitata da circa 60 mila persone. La sua costa è bagnata dal mar Adriatico ed è stata "Bandiera Blu" nel 2001. Pur essendo una località di mare Bisceglie è sempre stata una città basata sull'agricoltura, con industrie manifatturiere prevalentemente nel campo tessile.
Sull'origine del nome di Bisceglie le ipotesi più accreditate sono due. La prima sostiene che il nome derivi dal dialetto Viscile o Vescegghie che a loro volta trovano la radice nell'antica voce Visciju (querciola). Il querciolo è la quercia di Palestina, un arbusto che in Italia è presente solo in Puglia, Basilicata e Sicilia e che in passato era particolarmente abbondante nella zona di Bisceglie.
L'altra ipotesi fa risalire il nome al latino vigiliae, sentinella. Questa ipotesi è sostenuta da chi ritiene che in epoca romana esistessero nel territorio dei posti di controllo e di guardia sulla via Traiana, o ci fossero delle postazioni di guardia con torri e vedette lungo la costa, per difendere una vasta area dalle eventuali invasioni di pirati.
Le origini...
Il territorio di Bisceglie fu abitato sin da epoche remote.
Nel paleolitico le grotte presenti nel territorio furono abitate da una popolazione di stirpe mediterranea. Nell'età del bronzo vennero costruiti nell'agro di Bisceglie, dalle primitive genti che qui vi abitavano, imponenti sepolcri/altari denominati dolmen. I più interessanti per qualità sono: il dolmen della Chianca (dal termine dialettale chienghe, lastrone di pietra), il dolmen di Albarosa e il dolmen di Frisari.
Bisceglie risulta essere stata dominata, nell'ordine, da Greci, Romani, Normanni, Angioini, Aragonesi, Austriaci e Borboni.
Alla caduta dell'impero romano l'agro biscegliese era caratterizzato dalla presenza di piccoli grumi di case circondate da alti muri e spesso contigue a tempietti religiosi. Di questi caseggiati, detti casali, vengono annoverati per importanza storica i seguenti: il casale di Giano risalente all'età romana e la contigua chiesa di Santa Maria di Giano, il casale di Pacciano, il casale di Sagina, ed il casale di Zappino.
Al periodo Normanno-Svevo risalgono la costruzione della torre maestra e del castello contiguo alla stessa, della torre di Gavetino, della torre di Sant'Antonio, della torre di Zappino e della Cattedrale di San Pietro, l'introduzione del culto dei santi Mauro, Sergio e Pantaleone (che divennero i Santi protettori della città).
Al periodo Aragonese va attribuita la costituzione della cinta muraria tipica, apprezzabile nella foto qui sopra.
Attualmente l'economia biscegliese si fonda soprattutto sulla piccola industria manifatturiera (in particolar modo nel settore tessile delle confezioni che, però, sta quasi del tutto scomparendo, dei frantoi oleari e dell'industria per la lavorazione della pietra), sul commercio e sull'agricoltura. Significative risultano le produzioni agricole delle olive per la produzione di olio d'oliva, dell'uva da tavola e della tipica ciliegia biscegliese.
Cucina tradizionale biscegliese
La cucina tradizionale biscegliese è in perfetto equilibrio tra terra e mare, ricca di piatti "poveri" ma estremamente saporiti.
I piatti tipici sono: cavatelli e ceci; pasta e ceci; cime con strascinati (simili alle orecchiette) e cardi (piante di carciofi lessate e cucinate in brodo con l'uovo); cime e strascinati assése; patate, cozze e checozze (zucchine) al forno; sevéirchie de checòzze e chechezzéidde mbregatorie; ciammarechéidde cu premedòle (lumachine bollite e cotte successivamente col sugo di pomodoro, aglio e peperoncino); l'arancia rotta all'acqua (preparata tagliuzzando le arance a fette ed immergendole in acqua tiepida, condita con olio di oliva, sale e a volte anche pepe); u sfricone (aglio olio e peperoncino sfritto con l'aggiunta di pomodori e sale); l'acquasale (si prepara mettendo a bollire in un tegamino dell'acqua e aggiungendovi pomodori prezzemolo e olio. Quando l'acqua bolle si tagliano pezzetti di pane che vengono messi in un piatto e sopra si versa il brodo ottenuto condito con olio e formaggio), la cialdédde (si versa un po' d'acqua su pezzi di pane fatto in casa, che viene condito con olio, pomodori freschi, sale, origano); strascinati e cime di rapa; pane, pomodoro, olio e sale.
Completano queste pietanze: il pesce, servito in tutte le salse, tra cui quello servito alla griglia e u ciambotte (zuppa di pesce), ma anche prelibatezze marinare come alici marinate, ricci, piccoli polpi e seppioline crude condite con limone e olio e cozze crude oppure cotte; le braciole e l'arrosto di castrato; le gnimbredde (involtino di budelline, fegatino e cibreo di coratella).
Tra la frutta, primeggiano le ciliegie di Bisceglie, l'uva da tavola del genere "baresana" (detta anche turchesca o lattuario bianco), l'uva "regina" e l'uva "cardinale".
Una tipica ghiottoneria locale è u calzaune (il calzone), una focaccia ripiena di sponsali lessati e baccalà, olive nere, acciughe, diabuicchie (peperoncino) e uva passa. Un'altra varietà di calzone è preparata con pomodori, ricotta forte e cipolla. Rientra nella tradizione mangiare il calzone alla vigilia dell'Immacolata ed alla vigilia di Natale.
I dolci tipici della cucina locale sono: le cartellate, dolci preparati in occasione delle feste natalizie; i pizzetti fatti con mandorle arrostite, zucchero e cacao; i marzapane; le sapienze, fatte con farina, zucchero e marmellata; le ciambelle, fatte con farina e uova e inzuppate nel giléppe (glassa), preparate per le feste pasquali; le zeppole, fatte con uova, farina, un po' di burro e fritte in forma di taralli servite in occasione della festa di San Giuseppe; la schiuma di uova; la scarcella; u seseméidde; la còlve, preparata il giorno dei morti con grano bollito condito con abbondante vin cotto, mandorle tritate, pezzi di noce, pezzetti di cioccolato, chicchi di melograno; le pestazze e la monaca; u calzengéidde; il "sospiro". Quest'ultimo è il dolce tipico biscegliese più famoso, tutelato dal consorzio Pasticceri Di Bisceglie, che ne hanno redatto il disciplinare (ingredienti e preparazione), legando ulteriormente la storia di questo dolce alla storia della città stessa.
Cosa vedere a Bisceglie
Qualora passiate da Bisceglie sicuramente non dovrete perdervi alcuni luoghi da visitare, attività da svolgere e, soprattutto, cibi da gustare !
Per importanza storica sicuramente vale la pena visitare il Dolmen della Chianca, che si trova tra le campagne, a 6 km dal centro città. Si può raggiungere tranquillamente in bici per una bella passeggiata tra gli ulivi , mandorli e ciliegi oppure in auto in pochi minuti percorrendo la SP85 verso Ruvo e svoltando poi a sinistra per Carrara Stradelle. Da visitare sicuramente, all'interno del labirintico centro storico con i suoi vicoletti e archi medievali, le torri normanne, il castello, le mura aragonesi, la Cattedrale di San Pietro e la Chiesa di Sant'Adoeno.
Approfittando del fatto che le torri e il castello si trovano in prossimità della piazza del pesce, potreste approfittare per farvi una bella passeggiata in centro di mattina assistendo allo spettacolo che offrono i pescivendoli biscegliesi e, ovviamente, a quello che offrono le prelibatezze del Mar Adriatico esposte sui banconi, per poi finire sulle mura spagnole che aprono allo spettacolo del porto.
Da non perdere, sicuramente, la passeggiata all'alba e/o al tramonto sul lungomare biscegliese, magari in prossimità del Teatro Mediterraneo (l'anfiteatro), meglio se a piedi o in bici.
Di non minore importanza ma che, per non dilungarmi troppo cito soltanto, sono Palazzo San Domenico (sede del Municipio), Palazzo Tupputi, Palazzo Ammazzalorsa, Teatro Garibaldi, il Palazzuolo (Piazza Vittorio Emanuele II), la Grotta di Santa Croce, la zona Pantano-Ripalta e tutto il lungomare (8 km).
Il turista del posto a Bisceglie
Per vivere Bisceglie da "turista del posto" questi sono i miei consigli circa cose da vedere, fare, gustare, scoprire, visitare, contemplare: innanzitutto per gustarvi Bisceglie nel pieno della sua bellezza e freschezza vi consiglio di visitarla da Maggio a fine Settembre, quando il sole del Sud inizia a baciare quotidianamente intensamente la città, facendo splendere il suo mare e la sua gente. Se volete una soluzione low cost senza però rinunciare alla qualità e al comfort vi consiglio il B and B "La cattedrale", nuovissimo e situato nel borgo; il B and B "Torre Azul", situato nella zona più frequentata del litorale biscegliese, ricca di locali notturni; il B and B "Torrelama", decisamente suggestivo, situato in una zona ricca di macchia mediterranea, decisamente più tranquilla rispetto alle altre due soluzioni; il B and B "Villa Garden", B and B "Al Porto", B and B "Foglie D'Acqua". Se siete a piedi vi consiglio di pernottare in una struttura nei pressi del porto o comunque del centro città. Le spiagge di Bisceglie sono caratterizzate da ciottoli e scogli. Se vi piacciono i ciottoli vi consiglio la spiaggia di "Salsello", di fronte al Bar Otium day. La spiaggia è spesso affollata, soprattutto nel fine settimana e vi consiglio di gustarvela dalle 17 in poi per un bel bagno al tramonto, oppure la spiaggia de "La grotta" o "il braccio"; se invece preferite gli scogli vi consiglio la spiaggia de "La salata" o "la striscia". Se volete, invece, scatenarvi ballando fino al sorgere del sole, all'aria aperta, sul mare vi consiglio vivamente di non perdervi le magnifiche serate al "Toma la Luna", "Baia delle Sirene" e "Puerto Azul", locali tutti situati nella zona dell'anfiteatro dove si concentra la movida biscegliese in estate. Il gelato e il caffè migliori di Bisceglie sono senza dubbio quelli del Caffè Cova, in centro, e del bar Garden, vicino alla stazione. I sospiri, dei dolci tipici, migliori di Bisceglie sono quelli del Bar Cattedrale. Se si vuole assaporare la cucina tipica biscegliese bisogna addentrarsi nel centro storico ed entrare nell'Osteria San Domenico, se si vuole mangiare dell'ottimo pesce vi consiglio il ristorante il Bue Marino o Ilrestomancia, se volete unire la cucina tipica in rivisitazione moderna vi consiglio Olì Olà, se invece volete provare la classica abbuffata meridionale con portate di piatti tipici con porzioni estremamente generose a poco prezzo vi consiglio U 'nglèsce. Il miglior sushi restaurant a Bisceglie è sicuramente Sakura, ma non offre la soluzione all you can eat. La pizza migliore di Bisceglie la potete trovare al Ristorante-Pizzeria 34 Dicembre, all'Antico Granaio, Pizzeria Dolmen e ovviamente tanti altri posti. Non perdetevi i panzerotti del Borghetto e la focaccia di Classe '90. Ad ogni modo a Bisceglie, ovunque si vada, è davvero difficile mangiare o bere male. Da non perdere le escursioni personalizzate in barca a vela con la Sailing boat del mio amico Massimiliano e le passeggiate in campagna tra i casali antichi biscegliesi e gli ulivi, ma soprattutto immergetevi nel colorito modo di vivere e comunicare tra loro dei biscegliesi, fatevi avvolgere dal loro calore e dal loro dialetto, dai loro modi di fare e di vivere la quotidianità. Il biscegliese è uomo laborioso e parsimonioso, sa ridere e scherzare ed è anche di cuore. I 4 anni vissuti lontano dalla mia città avevano messo a nudo, al mio ritorno, tutti i difetti di Bisceglie al punto che stavo pensando di tornare al nord, poi è bastato uno sguardo al mio mare, un morso ad antiche ricette e antichi sapori, un abbraccio caloroso di un compaesano, per farmi capire che questo, con tutti i suoi difetti, è il posto migliore del mondo. Vi attendo da turisti del posto nella mia Bisceglie !!! Non esitate a contattarmi per informazioni.