Il piacere di girovagare

Viaggi & Avventura

La Grande Quercia ed i Giganti Secolari del Parco Giardino Sigurtà

2021-01-26 12:11:13

Oltre al labirinto vegetale, con i suoi 1.500 esemplari di Tasso, desidero parlarvi di un’altra bellezza del Parco Giardino Sigurtà ossia gli alberi più antichi del parco: la Grande Quercia con i suoi quattro secoli di età ed i 40.000 Giganti Secolari.... continua a leggere 👉

Dopo aver parlato dei labirinti vegetali, tra cui quello del Parco Giardino Sigurtà con i suoi 1.500 esemplari di Tasso (“Taxus baccata L.”), desidero parlarvi di un’altra bellezza di questo parco ed in particolare degli alberi più antichi: la Grande Quercia ed i Giganti Secolari.


La Grande Quercia

Una delle attrazioni più amate dai visitatori del Parco Giardino Sigurtà è la Grande Quercia che, con i suoi quattro secoli di età, è uno degli alberi più antichi del parco.

Se visiterete questo parco, di certo sarete colpiti dalle dimensioni enormi dell’albero simbolo del Parco.

E’ la Grande Quercia, nome scientifico Quercus robur, che appartiene alla famiglia delle Fagacee ed è la specie caratteristica della foresta planiziale europea. Il nome latino “Quercus” deriva dall’antico celtico e significa “bell’albero”; “robur” invece significa “forte e robusto” e si riferisce alla durezza del suo legno e alla resistenza del suo apparato radicale.

La Grande Quercia del Parco Giardino Sigurtà è considerato un esemplare particolarmente interessante grazie alla sua perfetta armonia tra il tronco (6 metri di circonferenza) e la chioma (120 metri di circonferenza), che copre una superficie di circa 1000 metri quadrati. A Giuseppe Carlo Sigurtà ricordava la cupola di una cattedrale sostenuta da un solo possente pilastro.

Ai piedi della Grande Quercia si recava spesso Scipione Maffei (Verona, 1° giugno 1675 – 11 febbraio 1755), intento a comporre "La Merope", la tragedia scritta nel 1713 ispirata a modelli classici, forse l’opera più interessante del Maffei drammaturgo (stampata nel 1730). Scipione Maffei faceva parte della famiglia Maffei che è stata proprietaria del parco dal 1616 al 1836, per ben 210 anni.

Scipione Maffei (1675-1755)    Tragedia “La Merope” (1713)


Nell’antichità la quercia era considerata una pianta sacra:

-per i Romani il ramo di questo albero era simbolo di virtù, forza, coraggio, dignità e perseveranza; si racconta che il Campidoglio, consacrato a Giove, fosse ricoperto di querceti;

-nella mitologia greca, invece, si racconta che la prua dell’Argo, la nave degli Argonauti, fosse costruita con un pezzo di quercia sacra tagliata dalla dea Atena;

-nella religione, invece, il dio Zeus aveva la quercia come simbolo accanto al fulmine, all’aquila ed al toro e si narra che si sia congiunto alla dea Era in un querceto.

 

I Giganti Secolari

Oltre alla Grande Quercia, nel Parco Giardino Sigurtà non rimangono inosservati il “Viale dei Giganti Secolari”, un complesso di alberi con i loro tronchi obliqui cha creato negli anni una grande galleria, ed i 40.000 bossi secolari che si trovano nel sottobosco.

I bossi secolari raggiungono dimensioni che toccano i nove metri ed assumono le forme più strane, quasi surreali (alcuni sembrano nuvole, altri draghi, altri dei giganti, ecc.), grazie alla natura che nei secoli li ha modellati.




Giuseppe Carlo Sigurtà decise che i bossi dovevano crescere come delle opere d’arte naturali e vietò quindi che i giardinieri usassero la forbice, e lo lasciò scritto in una stele di pietra, proprio accanto ai bossi, in cui chiarisce che la forma dei cespugli è compito

"solo delle forbici di ignaro e istintivo parrucchiere, così con il passare degli anni e con tante carezze le chiome dei buxus diventeranno sempre più compatte e dalle arcane sembianze"


 


by Stefania Gelmetti