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La “Festa del Redentore” a Venezia e le sue origini

2021-08-09 10:03:44

La “Festa del Redentore” è una delle feste più antiche della città di Venezia e molto sentita dai veneziani. Conosci le sue origini e la sua storia?

La “Festa del Redentore” è una delle feste più antiche della città di Venezia, infatti risale a quasi quattro secoli e mezzo fa, ma ancora oggi è particolarmente sentita ed attesa e viene mantenuto in vita il profondo ed importante significato della festa.


E’ tra le festività più sentite dai veneziani in cui convivono l'aspetto religioso e non solo, grazie allo spettacolo pirotecnico che attrae migliaia di visitatori. Il Bacino di San Marco si illumina con giochi di luce e di riflessi che tracciano un’immensità di colori dietro le guglie, le cupole ed i campanili della città.




Desidero entrare nel vivo della festa, parlarti delle sue origini, del suo significato e quando si festeggia.


Le origini e la storia della "Festa del Redentore"

Tra il 1575 e il 1577 Venezia fu colpita da quella che forse potrebbe essere definita la più terribile epidemia di peste della città lagunare dopo quella del 1348. Morirono circa 50.000 persone, più di un terzo della popolazione della città in soli due anni. La peste fu di origine turco-ungherese giunse a Venezia passando per Trento.

Solo in un secondo tempo i cosiddetti Provveditori alla Sanità adottarono le misure necessarie, isolando i contagiati dal morbo e tentando di combattere la malattia. Al Lazzaretto Nuovo venivano portati i sospetti appestati e se il contagio era certo, venivano poi trasferiti al Lazzaretto Vecchio. Gli appestati arrivavano a migliaia. Il Senato diede allora l'autorizzazione ad ammassare le persone su barche e navi ancorate in prossimità delle due isole. In tutta la città nel frattempo furono accesi fuochi “purificatori”, utilizzando legno di ginepro, il cui fumo, secondo i medici del tempo, avrebbe dovuto contrastare la peste.

Lazzaretto Vecchio

Lazzaretto Nuovo


Per tentare di arginare l’epidemia, il 4 settembre del 1576 il Senato della Serenissima decretò di erigere una chiesa intitolata a Cristo Redentore. L’8 settembre 1576  nella Basilica di San Marco il Doge di Venezia - Alvise Mocenigo proclamò il voto che prevedeva che

“ogni anno, nel giorno che questa città fosse stata dichiarata libera da contagio, Sua Serenità et li successori suoi andranno solennemente a visitare predetta chiesa, a perpetua memoria del beneficio ricevuto”

Dopo solo qualche settimana, la peste sparì quasi del tutto dalla laguna. Il 18 settembre furono eletti due Senatori come “Provveditori sopra la fabbrica della chiesa” che avevano il compito di trovare il luogo dove iniziare la costruzione della basilica dedicata al Redentore. Inizialmente furono indicati tre possibili luoghi: Campo San Giacomo dell’Orio, Campo San Vitale e l’Isola della Giudecca. Il 22 novembre 1576 si decise che l’isola della Giudecca era il sito più consono per la costruzione del tempio votivo.

Il 3 maggio 1577 fu posta la prima pietra della Chiesa del Redentore sull’isola della Giudecca nell’area del convento francescano. Il progetto venne affidato ad Andrea Palladio che dal 1570 era il Proto della Serenissima ovvero l’architetto capo della Repubblica Veneta. Palladio morì nel 1580 senza aver portato a termine il progetto che venne concluso da Antonio da Ponte nel 1592.

Chiesa del Redentore (mappa)



Il 20 luglio, per festeggiare la fine della peste, si decise di costruire un ponte di barche chiamato "ponte votivo" per raggiungere il luogo in cui stava sorgendo la Basilica ed ebbe luogo la prima processione; sfilarono in processione il popolo e le più alte cariche e rappresentanze della Repubblica.

Joseph Heintz il Giovane - "La processione del Redentore" (Museo Correr)


La tradizione continua….

Dopo quasi quattro secoli e mezzo, la tradizione continua ancor oggi la terza domenica di luglio. Le antiche tradizioni continuano con cadenza annuale dal lontano 1577 e mantengono in vita il profondo ed importante significato della festa.

La "Festa del Redentore" viene inaugurata dalla benedizione del Patriarca di Venezia – Francesco Moraglia - che ha luogo sulle gradinate della Chiesa del Redentore nel momento dell’apertura del ponte votivo.

Il sabato viene aperto il ponte votivo, allestito sul Canale della Giudecca, che collega le zattere con la Chiesa del Redentore all'isola della Giudecca.

Durante la notte del sabato ha luogo lo spettacolo pirotecnico che illumina il Bacino di San Marco.

La domenica continuano le celebrazioni in ricordo dell’epidemia del XVI° secolo con la solenne celebrazione della Santa Messa Votiva nella Chiesa del Redentore presieduta dal Patriarca e la benedizione alla città dall’esterno della Basilica.

Chiesa del Redentore con il "ponte votivo"

 


by Stefania Gelmetti