IL FATTO DEL GIORNO

Storia & Antichità

2 Settembre

2019-09-02 20:47:39

1666 - il Grande incendio di Londra.

L'incendio scoppiò nelle prime ore del mattino nella casa di Thomas Farrinor, un fornaio del re Carlo II che distrattamente dimenticò di spegnere il forno.
Farrinor riuscì a scappare dall'edificio in fiamme uscendo da una finestra del piano superiore insieme alla famiglia. La sua domestica invece non riuscì a fuggire e fu la prima vittima a morire tra le fiamme.

Un incendio di dimensioni modeste che si trasformò in una delle più grandi tragedie della storia della capitale britannica.
Spinto dalla “Gale”, un fortissimo vento che spirava da est, il fuoco si sparse rapidamente a macchia d'olio distruggendo ininterrottamente per tre giorni 13.200 abitazioni, 89 chiese parrocchiali, 6 cappelle, 44 Company Hall, la Royal Exchange, la dogana, la Cattedrale di Saint Paul, la Guildhall, il Bridewell Palace e altre prigioni cittadine, la Session House, quattro ponti sul Tamigi e sul Fleet, e tre porte della città.

Molti degli edifici di Londra all'epoca erano costruiti con materiali combustibili, ma ben resistenti al fuoco, come il legno strutturale, a cui però venivano accostati altri materiali altamente infiammabili, come la paglia. Le costruzioni erano inoltre troppo vicine l’una all’altra, con stretti vicoli tra loro.

In quegli anni Londra era stata colpita dalla dalla peggiore pestilenza della sua storia ed anche questo influì in maniera negativa sul propagarsi dell'incendio poiché per causa della morte o paura della peste, molte case erano disabitate.
Pochi furono coloro che si apprestarono a spegnere le fiamme in quanto ridotto era il numero degli abitanti e ridotto era il numero dei possibili volontari in grado di accorrere verso lo spegnimento delle fiamme.
L’incendio mise in evidenza anche la drammatica inadeguatezza delle autorità cittadine nel fronteggiare l’evento.


La ricostruzione fu tuttavia piuttosto rapida ed efficace e cambiò per sempre il volto di Londra. Due commissioni, di tre membri ciascuna, vennero incaricate della ricostruzione della città. Una, nominata dal Re, aveva a capo l’architetto Christopher Wren, l’altra, nominata dalle autorità cittadine, includeva Robert Hooke. Vennero costruite 51 nuove chiese, compresa la nuova Cattedrale di St. Paul, per cui occorsero ben 35 anni.
9000 nuove case presero il posto di quelle bruciate.


In memoria della tragedia venne progettato e costruito da Christopher Wren e Robert Hooke un Monumento al grande incendio di Londra, chiamato “The Monument”, che fu posto accanto al luogo dove iniziò l’incendio, in prossimità dell’estremità nord del London Bridge.