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EROS/ Che effetto fa una maglietta bagnata sul corpo di una donna?

2019-09-06 13:26:47

In Gran Bretagna nel 2007 hanno messo al bando i concorsi di " maglietta bagnata": «L'acqua fredda fa male alla salute». Lo hanno stabilito i capi dell’Health and Safety, sottolineando che la tradizione di rovesciare acqua addosso alle ragazze nei pub inglesi, sia pericolosa anche per i clienti...

"Miss maglietta bagnata" al bando in GB: «L'acqua fredda fa male alla salute»

Nei pub inglesi dal 2007 non è più possibile rovesciare caraffe sul petto di procaci fanciulle: il veto arriva dal ministero della Salute inglese

Lo hanno stabilito i capi dell’Health and Safety Executive (paragonabile al nostro Ministero della Salute), sottolineando come una delle più radicate tradizioni inglesi metta, in realtà, in serio pericolo la salute delle ragazze che vi partecipano, inzuppandole fino alle ossa ed esponendole a influenze o altre malattie ancora più gravi. 

Non solo. Anche gli stessi clienti dei pub potrebbero correre dei rischi, non tanto per le coronarie messe a dura prova dalle splendide visioni «bagnate», quanto, piuttosto, dal pavimento reso viscido dall’acqua. Se qualcuno scivolasse, sostengono, infatti, gli esperti del governo, questi potrebbe denunciare il proprietario del pub e i locali si troverebbero così a dover fronteggiare l’eventualità di massicce richieste di risarcimento danni.

Ma mentre alcuni si sono già adeguati, abolendo (non senza rammarico) le competizioni, altri hanno deciso di provare ad aggirare il divieto facendo firmare a ogni partecipante, come pure ad ogni avventore e membro dello staff, una liberatoria, nella quale si impegnano a non denunciare il proprietario del pub nel caso si verifichino incidenti durante la competizione. Ma l’Health & Safety Executive non sembra disposto a tornare sui propri passi. «So che questa decisione potrebbe deludere molte persone – ha spiegato un portavoce dell’organismo governativo – ma, in realtà, è assolutamente ragionevole, perché si corrono davvero troppi rischi con tutta quell’acqua in giro».


NO AL DIVIETO - La nuova disposizione ha fatto andare su tutte le furie aziende come la Yesteryear Pub Company, che possiede diversi locali nel Nord Ovest dell’Inghilterra e che si è vista costretta a cancellare le gare tanto amate dai clienti per problemi di sicurezza. «Una condizione fondamentale ed inevitabile in una gara di “maglietta bagnata” è che la gente si bagni – ha commentato ironicamente Tony Callaghan, consigliere delegato della Yesteryear – ma di questi tempi, la legge e la minaccia di azioni legali sono diventate delle vere e proprie guastafeste. 

Sappiamo che la gente che si bagna potrebbe denunciarci se si ammala di polmonite, che qualcuno potrebbe farsi male scivolando o che le concorrenti meglio dotate potrebbero spingere qualche avventore a far cadere il drink che sta bevendo! Ma fa parte del gioco». Contrari all’impopolare divieto anche alcuni esponenti politici, come il tory David Davies, che lo definisce una pazzia: «Questo è un autentico passo falso. Come osano? Vogliono solo impedire alle persone di divertirsi». 

Quanto alle partecipanti, nemmeno loro hanno preso troppo bene la soppressione delle competizioni. Un commento su tutti, quello della 19enne Paige May di Brighton, nel Sussex, finora presenza fissa in ogni gara di “maglietta bagnata”: «Questa decisione è così stupida. E’ incredibile. A questo punto, potrebbero pure vietarci di andare in giro quando piove…». 


(Testo tratto da Corriere.it)


L'effetto erotico del nudo "velato"

E’ opinione consolidata che un corpo femminile, (in realtà anche le donne apprezzano maggiormente uomini virili e sensuali poco vestiti ma non nudi), coperto da veli trasparenti o da abiti molto succinti " vedo non vedo", sia più intrigante di un corpo completamente svestito.

Perché ciò avviene?

La domanda è non poco intrigante, in effetti dovrebbe essere il corpo nudo ad essere maggiormente eccitante e non quello coperto da veli trasparenti o comunque con molte “concessioni” allo sguardo.
Tra le diverse spiegazioni del fenomeno quella che personalmente trovo maggiormente convincete la ha espressa Vilayamur Ramachandran e fa riferimento al cosiddetto “principio del cucù” — problem solving percettivo per gli amanti dei tecnicismi — e al raggruppamento percettivo.
Per spiegare meglio il principio faccio ricorso ad un esempio utilizzato anche dall’autore citato: supponiamo di trovarci in una foresta e che ci sia un leone nascosto dietro ad alcuni cespugli, noi vedremmo solo una massa verde con delle macchie sparse del colore della pelle dell’animale nei punti dove le foglie sono più rade.

Una situazione estremamente rischiosa perchè non accorgerci dell’agguato ordito ai nostri danni potrebbe rivelarsi fatale.   L’evoluzione ha forgiato il  cervello degli esseri umani affinchè sia  istintivamente portato a dare un senso e una forma a quelle macchie sparse e se lo trova si regala una gratificazione.

Da un punto di vista tecnico, questo fenomeno viene definito "raggruppamento percettivo" e ricorda quel gioco della settimana enigmistica dove unendo dei punti numerati si scopre la figura occultata.
Il raggruppamento percettivo ha ricoperto  una funzione essenziale per la sopravvivenza perché ci aiuta a individuare un pericolo in agguato (il leone nascosto dell’esempio).  Altrettanto importante, da un punto di vista evoluzionistico,  è individuare i partner sessuali meglio compatibili e con le migliori caratteristiche riproduttive e per questo usiamo lo stesso meccanismo anche a scopi riproduttivi.



Le origini sono ancestrali. La teoria delle "caramelle di gratificazione"

Se una femmina di homo sapiens viene a trovarsi nel campo visivo di un maschio, (negli uomini la selezione del partner si basa molto sul dato visivo mentre nella donna il dato visivo ricopre generalmente un ruolo meno importante rispetto alle informazioni provenienti dagli  altri sensi), questo è istintivamente portato a valutare subito i principali indicatori di fertilità, (ad esempio il rapporto vita/fianchi e il seno o il sedere).  Se ad una prima analisi del dato visivo la femmina risulta fertile allora il cervello maschile si regala una gratificazione, che può restare fine a sé stessa, se ad esempio si ha già una relazione, oppure lo può spingere a corteggiarla.

Se la donna non è nuda ma coperta in maniera tale da lasciare intravedere le proprie potenzialità riproduttive allora  il cervello maschile entra in una specie di ping pong tra le aree cerebrali legate alla visione. Le aree “inferiori” mandano i primi dati alle aree “superiori” e queste li elaborano creando una o più ipotesi plausibili facendo riferimento anche a quanto già visto in passato. 

Nel caso di un seno velato farebbero riferimento alle caratteristiche di altri seni visti in passato. Una volta giunte a questa/e ipotesi  si regalano una gratificazione, (principio del cucù), e rimandano indietro la loro valutazione alle aree “inferiori”  affinché queste confrontino la prima valutazione con gli ulteriori dati ricevuti nel frattempo dagli occhi e vi aggiungano altri particolari, in pratica condizionano e dirigono il lavoro delle aree “inferiori”.  Il frutto di questa ulteriore rielaborazione viene rimandata alle aree superiori  che provvedono a creare una nuova ipotesi parziale più vicina alle reali forme nascoste,  si danno un’altra gratificazione e rimandano la  nuova ipotesi alle precedenti aree “inferiori” e così via finché da queste continue iterazioni non emerge una soluzione finale, quella che meglio si adatta ai dati frammentari in arrivo.

In pratica questo “ping pong” si verifica perché la copertura ha molti punti deboli, (nel caso di tessuto compatto e senza trasparenze il fenomeno ovviamente non si verifica), e l’attenzione del cervello maschile resta maggiormente focalizzata nella speranza di reperire quei dati mancanti che appaiono individuabili e che permetterebbero di dare una conferma definitiva all’ipotesi elaborata.

Questo ciclo di gratificazioni continue sono state previste dalla natura per evitare che il cervello si scoraggi e molli la presa troppo presto evitando di valutare le capacità riproduttive di una possibile partner o un pericolo in agguato.
Volendo semplificare all’estremo, possiamo dire che se un uomo vede una donna nuda e la valuta una partner possibile, allora il suo cervello riceve una “caramella”, se invece i vestiti sono “generosi” il cervello si regala una “caramella” ad ogni ipotesi successiva ed è per questo che il vedo non vedo è più intrigante del nudo integrale, con il vedo non vedo si ricevono più “caramelle”.


(Lettura consigliata: "L’uomo che credeva di essere morto" –  Vilayanur S. Ramachandran)