Guido Zanchin

Founder Senior

Il grande mosaico della felicità (prima parte)

2019-08-01 16:20:41

Premesso che definire cos’è la felicità è impresa ardua, poiché, come si può bene immaginare, è un concetto non uguale per tutti, non c’è omogeneità assoluta. Direi uno scenario variegato.

D’altronde se lo domanda l’intera umanità dalla notte dei tempi.

Ci hanno provato a definirla pensatori, filosofi e… ai nostri tempi persino la scienza. Sissignori! Sua maestà la scienza ha impegnato studiosi e ricercatori nello studio delle emozioni positive mettendo momentaneamente da parte le malattie ed i disturbi riuscendo, (udite udite!) a misurare, o quasi, la felicità!

Certamente le misure sono indispensabili, considerando che, da come la vedo io, essa va “costruita” quotidianamente, come fossimo architetti.

Sarebbe un buon punto di partenza riuscire a distinguere le gratificazioni momentanee con una sana felicità ben strutturata nel tempo.

Una delle definizioni di felicità che ritengo più vicine al mio modo di vedere è quella di Sonja Lyubomirsky:

“L'esperienza di gioia, contentezza o benessere positivo, combinata con la sensazione che la vita di una persona sia buona, significativa e utile”

Certo è che, comunque, rimane un fattore soggettivo. Anche se indiscutibilmente molte dinamiche ci accomunano, non possiamo scordarci che siamo tutti diversi e complessi. Per contro ci sono dei fattori sui quali è possibile lavorare che influiscono in modo consistente sui livelli di felicità “percepita”. Nelle prossime parti che posterò su questo argomento, ( se vorrai seguirmi)  vedremo uno ad uno questi fattori, seguendo una mia “playlist” personale congegnata nei lunghi anni di ricerca nei sacchi a pelo dei corsi residenziali  ed esperienziali.😀

Chi non ha esperienze di corsi residenziali o protetti forse non sa che questi si svolgono prevalentemente in location evocative, (spesso montagna o campagna) dove le comodità sono ridotte al minimo e quindi spesso si dorme in brande o sacchi a pelo.

 Non ho alcuna ricetta preconfezionata, ho solo il frutto della mia esperienza sul campo. Nei prossimi post vedremo insieme quali potrebbero essere questi fattori sui quali è possibile lavorare per “costruire” la propria felicità sulla base del valore che diamo alla nostra esistenza. Eh si… perché senza questo valore non abbiamo nemmeno la bussola per capire che direzione vorremo prendere.

Una felicità ben strutturata ha, infatti, l’assoluta necessità di sapere quale significato, quindi quale direzione, diamo alla nostra vita. Nei miei corsi esistono esercizi specifici per aiutare i primi passi di chi ancora naviga a vista. I primi passi, si sa, sono l’inizio di un lungo viaggio.


 Spero che sia di vostro interesse leggere i prossimi post di questo....

                           Sconfinato mosaico della Felicità