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Arteterapia: dove non arriva la parola
L' Arteterapeuta può aiutare il prossimo con le forme non verbali
Musica danza e teatro
ma anche colori, marionette, clownerie, inventastorie...Tutto ciò destinato alla crescita o al recupero delle persone partendo dalla sfera relazionale, affettiva ed emotiva, utilizzando materiali e tecniche artistiche come approccio di sostegno generalmente non verbale.
Il processo creativo suscita spesso un avanzamento dello stato di benessere dell'individuo migliorando la qualità del vissuto.
Kramer e Naumburg
grazie a loro l'arteterapia nasce negli anni '40, ancora oggi i loro scritti sono considerati capisaldi dell'arteterapia moderna.
La Naumburg, in particolare, considerava le opere artistiche dei suoi pazienti un simbolismo dell'inconscio, utile alle risoluzioni del transfert.
Lo stesso Jung faceva disegnare i suoi pazienti, considerando l'arte una sorta di entrata verso l'inconscio, che permetteva di portare allo scoperto un caleidoscopio di emozioni.
L'espressione attraverso l'arte
permette all'individuo di esprimersi in modo non verbale evitando,così, di utilizzare le difese tipiche del linguaggio.
In ambito sanitario l'arteterapia è una co-terapia, utilizzata, cioè, insieme alla normale terapia farmacologica e risulta di valida efficacia.
Viene utilizzata con buoni risultati anche con alcuni disturbi psichici e nel recupero delle tossicodipendenze ed è indicata anche per chi soffre di ansia e depressione.
L'arte facilita la comunicazione, l'espressione di sé, migliora l'autostima e l'integrazione.
Arteterapeuta in Italia
In molti paesi per diventare arteterapeuta è necessaria una specializzazione oltre la Laurea. In italia non ha ancora, invece, tutto questo prestigio: esistono dei validi corsi di Formazione. Esistono, inoltre, organizzazioni con la finalità di ottenere il riconoscimento legale sia del ruolo dell’arteterapeuta, che per ora ancora non gode di una normativa riconosciuta.