Giovanni Sivolella
Founder Junior
LÀ DOVE C'ERA LO STADIO ORA C'È...IL NUOVO "PARCO MATUSA"!
2018-11-19 15:33:07
Un' epoca si chiude definitivamente ed un'altra se ne apre, all'insegna della riqualificazione urbana,grazie alla creazione di un'area verde pubblica, costata circa due milioni di euro, tra le più grandi dell'Italia centrale. Una bella notizia, ma destinata a far poco rumore se non fosse che tale area, che si estende per circa due ettari e mezzo, inaugurata ieri con tanto di concorso fotografico e ribattezzata con il nome di "Parco Matusa", sorgerà a Frosinone niente popò di meno che sulle ceneri dell' omonimo vecchio stadio cittadino, teatro, in epoca recente, di accese sfide che ha visto, tra i protagonisti, ovviamente,anche i Grifoni. Da ieri quello stadio, ormai soppiantato dal moderno "B.Stirpe", sarà, ufficialmente, soltanto un ricordo; tutto è stato, infatti, smontato, eccezion fatta per la tribuna, che sarà utilizzata in occasione dei concerti, mentre il resto sarà un luogo ricreativo, interamente videosorvegliato, fruibile da famiglie, giovani e anziani e destinato al jogging, alle passeggiate ed alle biciclette. Al di là della rivalità e della curiosità che può aver suscitato una notizia di questo tipo, senz'altro un ottimo esempio di recupero di una superficie che sarà libera dal cemento e pienamente a disposizione della cittadinanza. Foto: per gentile concessione Messaggero - redazione FrosinonePer Perugia2005news Alessio Torzuoli
Giovanni Sivolella
Founder Junior
Capperi fatti in casa
2018-11-18 13:35:19
Questa estate non sono andato al mare, ma in compenso ho raccolto i capperi. I capperi crescono sulle mura antiche nel mese di luglio. Qui in Umbria ci sono tanti bei borghi e ruderi da visitare e, quindi, anche tanti capperi. Il mio amico Marco li ha preparati così: li ha stesi su un letto di sale grosso e ricoperti con altro sale per salarli come si deve. Li ha lasciati riposare per 10 giorni. Si raccomanda sempre di assaggiare i capperi in questa fase, perché si passa alla fase successiva solo quando gli stessi hanno perso l'amarognolo. A questo punto, ha messo i capperi in un grande pentolone a bollire con l'aceto, lasciandoli immersi per altri 10 giorni. Al termine di questo periodo, li ha scolati e adagiati nei loro vasetti. Ha quindi fatto bollire del nuovo aceto che, una volta diventato freddo (e, quindi, sterilizzato), ha unito ai capperi negli appositi vasetti. A distanza di quattro mesi, solo ora mangiamo i nostri capperi perché ci vuole del tempo prima che acquisiscono il sapore che tutti conosciamo.
Giovanni Sivolella
Founder Junior
Raffrescamento estivo Hotel Etrusco
2018-11-15 21:24:22