Giusy Gil Mammana Parisi

Perchè Orgoglio e Pregiudizio è la mia ispirazione n.3: ATTO SECONDO

2020-03-29 01:46:47

In Orgoglio e Pregiudizio, si suol dire che non vi è nulla di misterioso, nulla di difficile risoluzione, nulla al di fuori di rose e fiori. Ma davvero? Ovviamente non è un giallo, quindi niente assassinati, ma gli atti illeciti di turno non mancano comunque. Quali sono? Continuate a leggere...

IL MISTERO: atto primo

La volta scorsa avevo promesso misteri, ma qua non sembra ce ne siano...tranne la fuga di Lydia. Eh, già, la più discola di casa Bennet sparisce all'improvviso con il cacciatore di dote George Whickam (le cui caratteristiche ho trasferito a Malinka nel mio giallo) e per lungo tempo non si sa dove siano andati. Già, perchè "il caro" Whickam punta a entrare in una classe sociale mooolto più elevata della sua, dato che un tenente dell'esercito aveva allora lo status di un servo. Così come Malinka vuole vivere la vita di un'esponente dell'upper class californiana. Se avesse potuto, George Whickam avrebbe accalappiato una dote di non meno di diecimile sterline (se possibile, avrebbe preferito le trentamila di Georgiana Darcy, la sorella del protagonista, ovviamente per poi scialacquarle al gioco d'azzardo e mille altri vizi -sempre servendosi della stessa modalità fuga misteriosa adottata con Lydia Bennet, peccato per lui che Georgiana Darcy non fu altrettanto sciocca-). Molto probabilmente s'era ingannato sulla reale condizioni delle Bennet, poichè bene o male figlie di un gentleman (sebbene il romanzo non lo spieghi, dato che Jane Austen scriveva innanzi tutto per lettori della sua epoca, non immaginando che 200 anni dopo il nuovo pubblico avrebbe facilmente travisato il termine, gentleman significa esponente della classe landed gentry e non uomo onesto e gentile -gettate pure i vocabolari linguistici di livello scolastico, signori e signore, che per le traduzioni in contesto non vi serviranno a una benemerita cippa, lol!-). Almeno all'inizio, s'era ingannato, altrimenti non avrebbe cercato di entrare nelle grazie di Elizabeth (colpita non soltanto dalle belle -e false- maniere e dallo sfoggio di simpatia che quel signore vantava, ma fortemente incuriosita dagli screzi di questi con Mr Darcy), per poi voltarle la faccia e correre appresso a una dote molto più cospicua -giusto appunto da 10K sterline- che una vicina dei Bennet aveva improvvisamente ereditato. Pure Malinka ha le stesse abitudini e infatti non si fa scrupolo di flirtare con il cardiologo e l'ortopedico del Centro Arcoiris e sarebbe scappata con Musa McDowell mooolto prima del mancato matrimonio, se mammina non le avrebbe illustrato che grande sciocchezza avrebbe combinato.


IL MISTERO: atto secondo

Quanto a Whickam, una volta oberato da impagabili debiti sia di gioco che verso tutti i commercianti della città di Meryton, non venne nulla in mente che una fuga (ricordiamoci che all'epoca esisteva anche in Inghilterra la prigione per debiti), meglio portandosi dietro una compagna su cui scaricare la colpa se qualche commerciante o giocatore d'azzardo con cui particolarmente indebitato avesse deciso di scatenargli dietro la giustizia (nel primo caso) o perseguitarlo (nel secondo). Una compagna con cui ovviamente divertirsi e da scaricare non appena conosciute le reali condizioni economiche, qualora alquanto precarie. Lydia Bennet, la ragazza più cretina d'Inghilterra tale e quale la definiva il padre, era perfetta allo scopo. Per parecchio tempo non si seppe dove fossero fuggiti. Si sapeva soltanto dove non erano, ma non dov'erano. Non si erano recati a Gretna Green, in Scozia, dove solevano rifugiarsi le che decidevano di sposarsi senza il consenso dei genitori qualora uno dei partner -all'epoca la ragazza, solitamente- fosse minore di età. Già da lì si intese che George Whickam non intendeva affatto sposare Lydia. Da notare che all'epoca farsi beffe della figlia di un gentleman da parte di un servo non era certo una bazzecola. Costituiva un illecito che poteva costar caro, anche se non si tratta del classico omicidio da mystery. Impossibile non figurarsi che tutta la cerchia di parenti e conoscenti si sarebbe data immediatamente da fare in suo favore. Qualche lettore ha supposto che Whickam, rendendosi conto dell'indolenza di Mr Bennet, se ne approfittò supponendo -erroneamente- che di una figlia, specie come Lydia, se ne sarebbe infischiato altamente, abbandonandola al suo destino. Non si trattò di una banale fuga d'amore che oggi non avrebbe importanza alcuna, come ebbi la sfortuna di leggere in qualche commento non poco superficiale. Una scioccherella che si fa irretire da un cacciatore di dote in cui il vizio è caratteristica dominante, dovrebbe essere considerata circostanza disgraziata tanto oggi quanto allora. L'unica differenza è che oggi non in ogni paese del mondo il biasimo sociale per tal fattaccio colpisce l'intera famiglia (quantomeno in apparenza, perchè le chiacchiere alle spalle dei malcapitati saranno realtà reale fino alla fine dei secoli, non illudiamoci). Dove fosse finita Lydia, dove avesse seguito alla cieca il cacciatore di fortuna e quale sarebbe stato il suo destino, che in ogni caso era da presupporsi tragico quale che ne risultasse l'esito, costituisce il mistero del romanzo, che si protrae per svariati capitoli. Mistero unito a tragedia, perchè Elizabeth, avendo oramai conosciuto a fondo Fitzwilliam Darcy, si era già resa conto trattarsi dell'uomo più adatto a lei e date le circostanze, consapevolezza acquisita proprio una volta sicura di averlo perso per sempre a causa della sciagurata sorellina e del caccia-fortuna. Oltre alla disperazione per il destino di Lydia, che condivideva con l'intera famiglia. Non immaginando affatto che in quel momento proprio Darcy si stava adoperando attivamente per ritrovare la discola e disponendosi a pagare i debiti dell'uomo che aveva cercato di danneggiarlo affinchè sposasse la ragazza (poichè, una volta scoperta, Lydia non volle saperne di lasciare Whickam, come Darcy l'aveva esortata a fare).Tutto per amore di Elizabeth.  Ma quest'ultima lo scopre soltanto molto in ritardo, a causa della segretezza e discrezione dell'eroe della storia, dunque trascorre interi capitoli d'angoscia. Mentre la sorella maggiore Jane vive nella tristezza già da molti mesi, oramai certa di avere irrimediabilmente perso Charles Bingley. Tal quale ad  Adriana Mascarenhas...

E a proposito di Mr Darcy: se nel mio giallo qualche personaggio gli somiglia, inutile dire che questi non può essere altri che Augustus Lafayette...