Giusy Gil Mammana Parisi

Il bibliotecario francese: cap. XXXIV

2019-10-13 01:09:50

Il re bianco ha oramai assestato un duro colpo al re e alla regina neri. Uno degli alfieri neri era già bello che morto. Quanto al cavallo in questione, sta per soccombere...ma non tutto sembra perduto. Non per Augustus Lafayette, uomo che ama fare i cerchi quadrati. E voi, avete risolto l'enigma?

CAP. XXXIV parte prima

Trent passeggiava nervosamente davanti alla scrivania di Augustus Lafayette, mentre quest'ultimo non dava segno del benché minimo palpito emotivo. Si era già fatto pomeriggio inoltrato, ma la calura di quel giorno non accennava a diminuire. E l'anziano non sembrava neppure avvertirla.

-Signor Lafayette, lei non è un bibliotecario. E la sua attività di volontario al Centro Arcoiris è soltanto una copertura. Mi dica la verità: lavora per mio padre, vero? L'ha mandata lui per convincermi a lasciare la mia fidanzata? Gli dica che sta perdendo il suo tempo. 

-Rilassati, ragazzo. Tuo padre non sa neppure della mia esistenza. Se mi avesse mandato lui, non riterresti semmai che avrei il compito di mandare all'aria la tua partecipazione al torneo per metterti i bastoni tra le ruote? Usa la logica. O stai perdendo i colpi? Se così fosse, non ti offrirei il mio aiuto per vincere.

-Già, ma lei vuole qualcosa in cambio del suo aiuto, giustamente capisco che non può lavorare gratis. Ma sapendo tutto su di me, si renderà conto che non ho al momento denaro da darle. Posso soltanto prometterle che quando mi sarò sistemato e avrò messo da parte la somma che mi chiederà, gliela pagherò volentieri e con tanto di interessi. 

-Lascia che sia io a formulare la mia richiesta. Chi ti dice che sia il denaro, quello che voglio da te?

Trent lo guardò stupito. Cos'altro poteva volere Augustus Lafayette, suppostamente umile bibliotecario di un’ancora più umile cittadina?

-Scusi, ma...

-Allora: se sei disposto a darmi quello che ti chiederò, ti insegnerò a battere Podger. 

-Qualunque cosa sia, prometto che gliela darò, anche se non ho idea di che si tratti. Ma mi aiuti a vincere il torneo o la mia vita sarà finita.

Augustus Lafayette non trattenne una sonora risata. -Ah, voi ricchi pensate che tutto ruoti intorno ai soldi e voi giovani innamorati siete uno spasso quando abbandonate il raziocinio che in ogni altra occasione avreste da vendere. Ma tant'è. Veniamo al punto.

Nel frattempo Trent vide sulla scrivania un piccolo oggetto rettangolare di colore nero, all'apparenza un cerca-persone. Prima non c'era, gli era sembrato. L'anziano l'aveva fatto apparire così rapidamente che il medico non si era accorto della manovra. Era un registratore vocale ad altissima risoluzione. 

-Voglio qua, ora, la tua confessione.

CAP. XXXIV parte seconda

-Come dice?

-Andiamo, non fare il finto tonto perché so tutto riguardo alla morte del tenente Francisco Rios. So che è stata la sciagurata della tua ragazza a ucciderlo con quattro aspirine da mille milligrammi ciascuna, anche se non di proposito. Ma ha commesso il grave reato di esercizio abusivo di una professione sanitaria, avvalendosi di titoli di studio falsi, dopo essere incorsa nell'illecito di falso ideologico in concorso con il padre. L'omicidio colposo che ne è scaturito è infarcito di circostanze talmente aggravanti da parificare la colpa al dolo, pur non intenzionale. Per un banale errore che un infermiere laureato con il minimo dei voti, ma neppure un operatore socio-sanitario, finanche un addetto alle pulizie commetterebbe, ha somministrato dosi massicce di aspirina a un paziente affetto da dengue, causandogli un'emorragia inarrestabile pure a fronte di tempestivi soccorsi, con conseguente morte! A causa della sua precedente inettitudine al lavoro nel presidio sanitario, per la quale rimproveravi ora questo, ora quell'altro infermiere, hai finito per capire che non poteva essere stato altri che lei a uccidere un paziente, anche se non avevi idea del come avesse potuto commettere tale deplorevole misfatto, non avevi idea che avesse un diploma di liceo ottenuto a suon di mazzette e una successiva laurea in infermieristica comprata da un falsario. Ma il tuo per lei non è un sentimento sano, è un coinvolgimento emotivo morboso, altrimenti non ti saresti abbassato, al fine di coprirla, a commettere un'azione che qualificare ignobile è davvero minimizzare! Hai architettato un piano per far ricadere la colpa su due ragazzi innocenti, ottimi e intelligenti infermieri, che non avrebbero mai commesso un errore minimamente paragonabile a quello scempio! Hai fatto credere alla signorina Adriana Mascarenhas di ricambiare il suo amore, approfittandoti dei sentimenti genuini che ti eri accorto provava per te, completamente ignara del fatto che fossi già impegnato, pur in siffatta tortuosa relazione. Già, avevi ben pensato di tenere quanto più possibile nascosto a tutto il presidio sanitario il tuo fidanzamento, per paura che qualche nonnulla mandasse a monte i tuoi piani. Per forza, non è certo carino far sapere ai tuoi colleghi (e soprattutto al direttore sanitario, non sia mai!) il vero motivo per cui vi trovate in un posto come la Floresta. Al sapere della vostra relazione, prima o poi sarebbe venuto fuori tutto il resto. A parecchi piace domandare, spesso i colleghi sono curiosi e la tua ragazza non è certo maestra di riservatezza. La signorina riesce molto a malapena a nascondere che detesta questo posto. Anche se tu...devo riconoscerlo, hai veramente a cuore la popolazione di questo paese in rovina e lo dimostri. Dopotutto, se hai proposto alla signorina Devereux di accompagnarti ad Habanita, l'hai fatto sicuro e certo delle qualifiche che vantava. Per come ti ho visto lavorare, per il trattamento che riservi ai malati, deduco che non ti saresti mai fatto accompagnare da lei qui, se avessi saputo della minaccia che rappresentava per i pazienti. 


CAP. XXXIV parte terza

Ma torniamo a noi. Mi è stato facile capire, sai, come hai fatto a sottrarre alla signorina Mascarenhas la chiave del suo armadietto dei medicinali senza che se ne accorgesse. L'hai indotta a baciarti e mentre la baciavi gliela rubavi dalla tasca del camice. Certo, mentre la poverina si perdeva nei tuoi begli occhioni azzurrri, sapevi che la tasca del suo camice era divenuto l'ultimo dei suoi pensieri. Non ho avuto neppure bisogno che me lo raccontasse per arrivarci, ho preferito risparmiarle l'imbarazzo e il dolore. E rendendoti conto che suo fratello, se fosse rimasto in libertà,  poteva crearti dei fastidi, ti sei inventato un'attività in magazzino studiata a bella posta e hai escogitato la scena del caffè rovesciato. Così hai derubato anche lui. Hai aperto i loro armadietti e sottratto due aspirine da ciascuno, per metterli in quello della tua ragazza e creare per lei l'alibi perfetto. Una volta che la polizia ebbe perquisito i tre armadietti, trovò quello della signorina Malinka Devereux in perfetto ordine, mentre dagli altri due mancavano le aspirine che hanno ucciso il tenente Rios. Il gioco era fatto. Ma una persona che ha davvero ha a cuore quei due bravi ragazzi si è autoaccusata dell'illecito e adesso per colpa tua e di quella squinternata falsa infermiera, giace in un letto di infermeria. E' stata pestata a sangue da altre detenute. Un'europea bianca si trasforma presto in un bersaglio nelle fatiscenti prigioni locali. Le carceri del tuo paese in confronto a quelle di La Floresta sono un'oasi di pace. E se una donna forte di mezz'età è viva a malapena, cosa pensi che sarebbe successo a due ragazzi giovani di buona famiglia, cresciuti, senza offesa per loro, nella bambagia come te? Avremmo avuto i funerali già da un pezzo. Lasciati intanto dire che non ti meriti affatto l'amore di una ragazza di nobili sentimenti e gesti come la signorina Mascarenhas, che tra l'altro non sa nulla del tuo alto lignaggio. Non ti ha certo amato per il tuo denaro, la tua posizione e la tua potente famiglia! Non ne ha neppure bisogno. Perchè i suoi genitori, anche se non ricchi quanto voi, appartengono comunque alle alte sfere europee e mantengono uno stile di vita che non ha nulla da invidiare a quello dei tuoi. Ciononostante né lei né il fratello hanno paura di doversi guadagnare da vivere, fosse pure da operai, e compiere grossi sacrifici, se ce ne fosse bisogno. Sai, ti meriti proprio la signorina Malinka Devereux, che se ora è riuscita a fare di te una marionetta, una volta sposati ti renderà il più sciagurato degli uomini. Te lo dico per onestà e sempre per onestà ti dirò che sei ancora in tempo...non essendoti del tutto compromesso...uomo avvisato, mezzo salvato.

Augustus Lafayette era veramente arrabbiato. Incrociò le braccia e continuò: -Se i miei valori fossero meno che cristiani a quest'ora ti avrei spaccato la faccia a suon di botte, qui in questo studio. Ma mi trattengo, visto che non siamo nel pieno di un blitz tra polizia e trafficanti di droga in cui io sono il commissario e tu il capo dei narco che cerca di farmi la pelle. Siamo due individui con un obiettivo da raggiungere, ognuno dei quali vuole qualcosa dall'altro. E ora forza, comincia a raccontare, che io comincio a registrare. Devo avere la tua confessione ora, di modo che possa già da domani insegnarti a battere Podger. Non appena avrai vinto il torneo consegnerò la registrazione al pubblico ministero. Devo tirar fuori la signora Moreira dalla prigione prima che dall'infermeria la rispediscano in cella. Un'altra aggressione potrebbe esserle fatale.

CAP. XXXIV  parte quarta

Trent era impallidito e sudava freddo. 

-Come può essere? Ma lei non ha prove contro di me e Malinka- rispose confuso il medico, provandosi a non balbettare. 

-Allora, la signora Alberta Moreira aveva capito benissimo sin dall'inizio, che tu e la Devereux sareste stati una fonte di guai. E che in un posto come La Floresta c'è poco da scherzare.

-So che Alberta è la governante dei Mascarenhas,  la tata che ha cresciuto Adriana e Nico. Immaginavo che fossero tutt'altro che poveri. Ma una governante disposta a tanto...

-Taci. E sarà superfluo affermare che Nico Mascarenhas aveva capito tutto. Quanto alle prove, potrei averle come no. Mah, chissà. 

-Se le avesse non mi chiederebbe una confessione, avrebbe già agito di conseguenza- mormorò Trent, peraltro senza la seppur minima baldanza nel tono di voce.

-Giusta considerazione, perspicace. Ma sai che se non mi rilasci la confessione che ti chiedo, non ti aiuterò certo a vincere il tuo agognato torneo.

-E a cosa mi sarà servito vincere se invece di sposare Malinka finiremo entrambi in carcere? Ma se pensa che non provi la minima vergogna per il mio comportamento, allora si sbaglia di grosso. Mi sento in realtà un verme e mi creda, non desideravo che succedesse nulla di male ad Alberta e neppure ad Adriana e Nico. Non immaginavo che le carceri qui fossero...

-Che cosa immaginavi, piccolo dandy figlio di papà? Che fossero hotel a cinque stelle? Luoghi di villeggiatura come quelli che figurano nelle telenovelas che guarda tua madre?

Dunque quell'anziano era perfino a conoscenza di cosa guardava la signora McCallister alla tivù? Decisamente no, non era un bibliotecario vero. Ma lo stupore non bastava a non farlo sentire ancora più mortificato.

-Signor Lafayette- rispose sgomento Trent -nel mio ambiente, quando iniziamo a studiare, frequentiamo soltanto scuole private elitarie, che ci insegnano più che altro le materie che ci serviranno per la nostra professione. E nel mio caso la situazione socio-politica dei paesi del terzo e quarto mondo non rientrava nel piano di studi. Per il resto ho passato la mia vita praticando sport. Non so cosa accada al di fuori degli Stati Uniti. Non pensavo, non immaginavo...

-Che giustificazione insulsa e ridicola. Cosa ti hanno fatto studiare e cosa tu allora immaginavi non rileva. Ora te ne dirò un'altra. Sai, un uccellino, giusto in questi giorni, mi ha fatto avere di volata un'informazione: quando hanno arrestato Adriana e Nico, i poliziotti che hanno interrogato il ragazzo lo hanno pestato. Ma questo già lo saprai, viste le condizioni in cui era tornato al Centro.

-E non sa quanto me ne vergogno. 

-... e sua sorella ha rischiato uno stupro.

-Che cosa?-. Trent sembrò davvero costernato. Augustus Lafayette se lo aspettava. Gli veniva confermato che il giovane viveva sotto costante rimorso, ma che al contempo, il sentimento morboso che lo teneva soggiogato a Malinka superava ogni degnazione umana. Quindi fece la sua proposta: -Ascolta bene il da farsi. Tu mi rilascerai la tua confessione adesso e domani mi porterai quella della tua ragazza. 


CAP. XXXIV parte quinta

Un dispositivo simile al primo apparve sul tavolo. 

-Allora, io non consegnerò subito le prove al pubblico ministero. Lo farò solo dopo che avrai vinto il torneo di scacchi nella capitale. Una volta che avrò in mano quanto mi serve per scagionare la signora Moreira, ti insegnerò a battere il professor Podger. A torneo terminato, andrai subito via con la tua ragazza, prenderete la prima nave per Estrella del Sur. Dille di non dimenticare il rossetto nello spogliatoio, sarebbe capace di farti tornare indietro mandando all'aria tutto quanto per un'insulsaggine. Per ora sto usando la ma influenza per far trattenere la Moreira in infermeria, ma non durerà a lungo. Non oltre dieci giorni, altri quindici al massimo. Qui sono soliti rispedire i detenuti in cella anche se non ristabiliti a dovere. E la signora sta in infermeria già da settimane. Dunque non aspetterete oltre il torneo. L'attestato che comprova il requisito dei sei mesi trascorsi al Centro Arcoiris, una volta a Estrella del Sur, ve lo spedisco io. Appena sarà salpata la nave che vi porterà via, effettuerò la consegna delle vostre confessioni e il pubblico ministero darà l'ordine di scarcerazione immediata per Alberta Moreira, ma non potrà nel contempo fare arrestare voi, perché sarete oramai fuori dalla sua giurisdizione. Inutile dire che da allora non dovrete mai più mettere piede in questo paese, ma questo credo sia assodato e ne converrai. Alla tua ragazza non mancherà questo posto. E vedi di non farle esercitare la professione infermieristica o ammazzerà altri pazienti. In questo momento, per la libertà di un'innocente sto scendendo a compromessi che permetteranno a due criminali di farla franca e questo non deve risolversi nel mietere altre vittime!

Trent non poteva chiedere di meglio, ma esitò ancora un attimo.

-Proposta perfetta, ma come faccio a sapere se posso fidarmi di lei?

-Non puoi- rispose tranquillamente il bibliotecario. -Ma nelle tue condizioni non hai altra scelta se non quella di fidarti di me. Dove troverai in questo paese un altro esperto del nobilgiuoco che ti insegni a battere un Grande Maestro Internazionale in nemmeno due settimane?

-E se non lo facessi?- chiese il giovane, ma non perché dubitasse che Augustus Lafayette lo avesse in pugno o perché volesse rifiutarsi di confessare, ma per curiosità pura e semplice: voleva solo sapere cosa quell'uomo, palesemente dotato d'intelligenza e discernimento non comuni, avrebbe allora fatto...ma già s'immaginava la risposta.

-Beh, caro mio, facile a dirsi e farsi. La signora Moreira resterà in carcere e forse morirà, ma tu non vincerai mai il tuo torneo. Anche perché ti toglierei la seppur minima possibilità che hai con il professore. Hai visto di cosa sono capace a scacchi.

Soltanto a scacchi? Venne da pensare a Trent.

-Andrò da Podger e insegnerò a lui come batterti nel giro di pochi minuti, anziché in quindici, venti, come adesso fa. Conosco a memoria i punti deboli di entrambi, sia sulla scacchiera che al di là del nobilgiuoco. Oltre al fatto di non portarti via il premio e veder naufragare i tuoi sogni, perchè ovviamente la tua ragazza ti pianterà in asso, ti guadagnerai una cocente umiliazione in un torneo internazionale. E allora? Il gioco per te vale la candela? 

-Podger è un tipo orgoglioso e lei l'ha battuto tre volte. Dubito che accetterà di avere nuovamente a che fare con lei- rispose Trent, ma con poca convinzione.

Il solito sorriso beffardo riapparve sul volto del bibliotecario.

-So perfettamente che il tuo direttore sanitario mi detesta per averlo umiliato a tavolino e a quest'ora vorrebbe perfino vedermi morto. Ma io sono un uomo influente, come avrai ben compreso. E anche un'eminenza come Podger, se muovo i pedoni giusti, deve cedere alle mie richieste. E poi, credi forse che resisterà alla tentazione di poterti battere nel giro di pochi minuti? Il suo successo al torneo sarebbe ancora più plateale e lui lo sa bene. 

-Perfetto, d'accordo, confesserò, ma le faccio una controproposta: cosa ne dice se lasciamo fuori Malinka da questa storia e io mi faccio carico di tutti i fatti commessi? Dopotutto l'idea di venire qui è stata mia. Se non fossimo venuti per mia iniziativa, anche se non potevo immaginare minimamente che...non avevo idea dei titoli falsi...niente di tutto questo sarebbe accaduto. Dirò che sono stato io a somministrare l'aspirina al paziente.




CAP. XXXIV parte sesta

Augustus Lafayette sembrò in un primo momento divertito, ma subito si accigliò.

-Accipicchia ragazzo, sei proprio messo male! Vedi,  mio caro, io potrei benissimo accettare la tua cavalleresca proposta di salvataggio della gentile donzella, che comunque non è venuta a La Floresta urlando e scalciando. A me non cambia la vita. Ma ce lo vedi il pubblico ministero che si beve la fandonia? Un brillante medico internista americano che commette il più banale degli errori. Anche se non si tratta di un esponente della blasonata giustizia statunitense, quel magistrato non sarà certo uno sciocco come gli agenti della pietosa polizia civile di Habanita.

-E se dicessi che l'ho ucciso di proposito?

-E con quale movente l'avresti mai fatto?

-Una discussione accesa nel mio studio, durante la prima visita di controllo, in cui il paziente avrebbe sminuito le mie capacità mediche. Mi avrebbe profondamente offeso. Una discussione a porta chiusa. Nello studio eravamo solo io e lui, nessun infermiere di supporto. Essendo un figlio di papà viziato e rancoroso, ero deciso a fargliela pagare, facendo poi ricadere la colpa su infermieri innocenti per uscirne come un filo di spaghetto.

-Un'offesa gigantesca perpetratasi nel tuo studio, quando nessuno poté vedere o sentire nulla. Sei intelligente, ragazzo. Bugiardo, ma intelligente. Funzionerà, anche se personalmente non approvo affatto questo sotterfugio. Quell'oca giuliva della tua ragazza non verrebbe comunque pregiudicata dalla verità, una volta a salvo nell'Isola Felice. In ogni caso, il tenente Francisco Rios era un ufficiale corrotto e prevaricatore, come la maggior parte dei suoi colleghi e soprattutto dei suoi sottoposti. Di quelli che mordono la mano di chi gliela stende per offrirgli aiuto. Potrebbe averlo fatto anche con un camice bianco quotato. Aveva commesso parecchi soprusi, dei quali il pubblico ministero non può non essere a conoscenza e dunque si berrà la fandonia. Ma ancora, dimmi: perché un viziato e rancoroso figlio di papà si sarebbe disposto poi a confessare? Il pubblico ministero non è scemo, lo vorrà sapere, per crederci fino in fondo...

-Per uno stato d'animo che al momento dei fatti commessi non avevo messo in conto. Sarei stato poi sopraffatto dal rimorso per avere danneggiato persone innocenti. Allora?

-Affare fatto.

-Signor Lafayette...

-Che altro c'è?

-Ecco, vede...

-Entro stasera, ragazzo. Non ho tempo da buttare, le mie ore sono preziose.

-Inoltre...per poter essere sicuri senza ombra di dubbio di convincere il pubblico ministero, dirò anche che...

-Si? Sto aspettando, ragazzo. E sto anche per esaurire la mia poca pazienza.

-...Che nel frattempo mi ero reso conto di essermi innamorato di Adriana e dunque per me non era sufficiente che un terzo si autoaccusasse per scagionare lei e il fratello. Dovevo farlo io di persona. E se poi sono fuggito con la mia ragazza, anche se non l'amavo più, è stato unicamente per scampare alla prigione.  

-Perfetto, geniale.

-Sa una cosa? Avevo comunque deciso che una volta arrivato a Estrella del Sur avrei scritto alle autorità locali di La Floresta, confessando di essere l'autore dell'omicidio, perché una volta lontano e fuori giurisdizione non avrebbero potuto fare nulla contro di me e quindi sarei stato in grado di sposare Malinka, ma avrebbero scarcerato Alberta Moreira. E al Centro Arcoiris avrei spedito la stessa confessione affinchè qualsiasi ombra sulla reputazione di Adriana e Nico venisse cancellata. Signor Lafayette, i miei sensi di colpa non sono una montatura.

-Uhm...- Augustus Lafayette divenne pensoso.

L'espressione del bibliotecario tornò fredda, distaccata e impenetrabile, ma la sua mente brillante stava captando qualcosa che allo stesso Trent sfuggiva e cioè che il suo inconscio cominciava a suggerirgli che era Adriana la donna giusta da amare e da sposare, non Malinka. E forse con il passare del tempo avrebbe anche potuto rendersene conto consciamente. Ma sarebbe stato fin troppo tardi. O forse no.