Giusy Gil Mammana Parisi

Il bibliotecario francese: cap. XXIX

2019-09-15 00:23:59

Ecco un'immagine atta a rappresentare metà del segreto di Trent e Malinka che in questo capitolo Augustus Lafayette riesce a scoprire.E'uno scorcio di Estrella del Sur(anch'essa immaginaria),magnifica isola dell'Atlantico a 200 km dalle spiagge di Habanita.Che c'entra con la vicenda?Lo leggerete.

CAP. XXIX parte prima

Durante i giorni che seguirono, Lafayette inquadrò perfettamente la personalità di ciascun volontario, recitando con maestria il ruolo di un anziano ordinario, simpatico e socievole. Si accorse immediatamente della stupidità e inettitudine di Malinka: sarebbe stata sufficiente un po' di galanteria per ottenere informazioni da lei. Quella ragazza non era certo adatta a fare l'infermiera in un posto disagiato, al massimo avrebbe potuto stare al bancone di uno studio medico in una città moderna, per ricevere i pazienti e distribuire le ricette previamente scritte dai dottori. Sempre che non scambiasse un paziente per un altro o una ricetta per un'altra. Aveva anche capito che Trent l'amava davvero e tanto. Ben più di quanto lei amasse lui, sempre che la ragazza fosse in grado di provare un affetto autentico. L'unica cosa che non comprendeva sotto il profilo della logica era come mai un ragazzo intelligente e brillante come lui si fosse lasciato irretire da una donna che agiva e pensava come un'oca giuliva. Misteri emotivi: almeno da parte del ragazzo vi era l'amore romantico, che Augustus Lafayette considerava l'ultimo fallimento del capitalismo più lassista, cioè il neoliberale e di una vecchia cultura studiata a fondo nei libri di storia, letteratura e anche economia. Ma Trent non sembrava affatto felice, anzi. Manteneva un'espressione perennemente seria e meditabonda. 

Malinka era la tipica ragazza che amava il lusso e la vita nell'alta società e a lui apparteneva il compito di scoprire cosa ci facesse ad Habanita. Non tardò molto a farlo. Mentre la giovane infermiera si trovava sola a prendere un caffè nella hall in uno dei pochi momenti di pausa, il bibliotecario in veste di guardiano diurno del Centro, tutto gentilezza e affabilità, cominciò a lodare, come sin dal loro primo incontro aveva fatto, il suo aspetto e le sue grazie, aggiungendo stavolta che avrebbe fatto faville lavorando come modella.

-Bella, simpatica e anche altruista. Venire in un posto come questo! Sei da ammirare. Certo, la vita qui ha le sue difficoltà, ti sentirai spesso stanca... 

-Non può immaginare quanto, signor Augustus, ma per fortuna tutto questo finirà presto- rispose Malinka con fare civettuolo. -Dopo sei mesi trascorsi qui, avrò il permesso di entrare nella magnifica Estrella del Sur con Trent, che sa, è il mio fidanzato, anche se non vuole che lo racconti in giro. Purtroppo lui preferisce non sbandierare la nostra storia ai quattro venti, dopotutto è un rigido moralista. Sempre che la nostra relazione decisamente all'antica e  degna di secoli fa o addirittura di millenni! si possa definire storia. Sembra che si vergogni del nostro amore, ma a lei, che è tanto simpatico, posso anche dirlo. Lei è l'unico a cui l'ho detto! In questo posto nessuno è allegro e galante quanto lei. A Estrella del Sur io e Trent ci sposeremo e finalmente avrò quanto merito. Se lei sapesse quanto è frustrante dover vivere una vita assolutamente contraria alle proprie inclinazioni, rinunciare alle mattinate in spiaggia, ai pomeriggi passati a fare shopping, alle vetrine colorate dei negozi, per vivere in mezzo al niente! Ma sa, è necessario aver trascorso almeno sei mesi come operatori sanitari volontari per avere il permesso di vivere nell'Isola Felice, quando non si è cittadini del posto. Ora ne ho già fatti cinque e mi sembra siano passati cinque secoli, non mesi- sospirò stancamente la ragazza.








CAP. XXIX parte seconda

Estrella del Sur, comunemente definita l'Isola Felice. Uno degli ultimi paradisi tropicali, una bellissima e rigogliosa isola dell'Atlantico a duecento chilometri dalle spiagge di Habanita. E pure uno degli ultimi paradisi fiscali, dopo il famoso accordo internazionale che cinquecento anni addietro aveva eliminato per sempre il segreto bancario in quasi tutto il globo. In quel momento il dollaro americano valeva al cambio venti volte la moneta locale. La Grande Depressione regnava sovrana e oramai l'America Centrale, di cui si salvava appena il Costa Rica, era ridotta nella più squallida miseria, al pari di tutta l'Africa e tutta  l'Asia, Giappone escluso. Quanto al centro-sud dell'Europa, pur non ufficialmente in fallimento, arrancava da secoli. Aveva lasciato il posto di primo mondo, seppure non ufficialmente, al Brasile, al Cile e all'Argentina (paesi in cui comunque la povertà continuava a non mancare) e a qualche sparuta isoletta dell'Atlantico, come l'Isola Felice. In tale bel quadretto soltanto più gli States, i principali paesi oceanici e il Nord-Europa se la passavano alquanto discretamente. Il Canada si manteneva a malapena a galla. Eccettuati i pochi Stati che oramai configuravano il nuovo primo mondo, il ceto medio, ove esistente, stava man mano scomparendo per riempire le fila degli strati sociali più bassi. Dunque Estrella del Sur rappresentava un sogno per tanta gente, soprattutto latino-ispanici in procinto di essere risucchiati nella casta proletaria. Ma ottenere il visto per viverci era tutt'altro che facile. Il territorio era piccolo e le autorità non desideravano che l'isola si trasformasse in una scatola di sardine per via di una migrazione massiccia. Occorreva, infatti, il requisito dell'appartenenza a una professione sanitaria e l'avere svolto attività di volontariato per un minimo di sei mesi presso un'organizzazione medica in un paese tra i più disagiati del pianeta. Non soltanto: ogni richiedente doveva inoltre dimostrare il possesso di una somma equivalente ad almeno cinquemila dollari americani, quantità proibitiva oramai per molti. Erano esenti dai requisiti previsti soltanto i minori al seguito di familiari che vantassero tutte le credenziali richieste dalle autorità. A causa poi di qualche bizza dei mercati finanziari che rendeva il costo della vita di Estrella del Sur uno dei più bassi del globo, l'entrarci con soli cinquemila dollari a migrante permetteva a chiunque vi fosse riuscito una vita da nababbi.

Ora il bibliotecario sapeva perfettamente cosa ci faceva Malinka ad Habanita e anche cosa ci faceva Trent. E aveva anche risolto il mistero del frequente adombrarsi di quest'ultimo, in special modo prima, durante e dopo ogni partita a scacchi con il professor Podger. Trent giocava per vincere il torneo internazionale che si sarebbe presto svolto nella capitale di La Floresta e portarsi via i diecimila dollari destinati al finalista assoluto, a differenza del direttore sanitario, che voleva vincere unicamente per vanagloria. Quel denaro, oltre all'attestato di sei mesi di attività volontaria, avrebbe permesso a Trent e Malinka di ottenere il visto di permanenza a Estrella del Sur. Riuscire ad avere in mano la confessione dell'internista per poter scagionare Alberta sarebbe stato ora un gioco da ragazzi per Augustus Lafayette. Ma stavolta il bibliotecario doveva riconoscere che per risolvere il caso avrebbe dovuto fare qualche concessione, che purtroppo avrebbe permesso ai veri colpevoli della triste vicenda di farla franca. L'unica persona a goderne senza sentirsi addosso alcun peso, però, sarebbe stata soltanto Malinka. Non Trent. Infatti, all'occhio attento di Lafayette non era sfuggito un secondo motivo del continuo incupirsi del medico. Quell'atteggiamento non era dovuto unicamente al timore di non arrivare primo al torneo di scacchi. Ogni giorno che passava appariva sempre più chiuso in se stesso. Non era quasi mai sereno davanti ai colleghi e lo era sempre meno anche in compagnia della fidanzata. Le poche conversazioni private di quest'ultima con Trent, al riparo da qualsiasi orecchio indiscreto, non sfuggivano al bibliotecario, che sapeva leggere sulle labbra perfino a svariati metri di distanza, mentre nessuno si accorgeva della sua oltremodo discreta presenza. La frizzante gaiezza di Malinka non faceva più presa sul fidanzato come un tempo, nonostante lui l'amasse. Augustus Lafayette ne sospettava la ragione: il rimorso. Ma i sentimenti di Trent per la bella haitiana sembravano avere la meglio perfino sui suoi sensi di colpa. 


ps:

Cari amici, scusate la formattazione. In questo capitolo non salto nessuna riga, nel file originale non c'è alcuna riga saltata, ma qui me la salta in automatico se mi azzardo ad andare a capo. Non c'è stato alcun verso di porre rimedio, mi spiace. Senza andare a capo pur di evitare il salto sarebbe stato perfino peggio, stilisticamente parlando.