Giusy Gil Mammana Parisi

Il bibliotecario francese: cap. XLVII

2020-01-28 02:20:12

No, non correte, non fatevi ingannare dall'immagine: questo cap. non vedrà lo svolgersi di alcun matrimonio. Questi anelli semplicemente rappresentano il desiderio di Robert di fare una dichiarazione in piena regola ad Adriana. Perchè l'infermiere Brooke non ha rinunciato all'idea. Ci riuscirà?

CAP. XLVII parte prima

Alberta sentì bussare alla porta. Pensò che Augustus Lafayette avesse dimenticato qualcosa nel piccolo appartamento, ma al di là dello spioncino scorse l'infermiere Brooke. Alberta lo ricordava con simpatia. Quando lavoravano assieme al Centro Arcoiris, si era dimostrato un collega premuroso, un ragazzo simpatico e amichevole. Fu contenta di rivederlo.

-Adriana e Nico mi hanno dato l'indirizzo e il permesso di venire a trovarli. Sono felice di vedere anche te, Alberta. E di sapere che la triste vicenda che vi ha visti coinvolti si sia finalmente conclusa.

-Grazie Robert. Anche a me fa piacere rivederti. Vieni pure a trovarci tutte le volte che vuoi. So quanto hai fatto per me e per i ragazzi. Di qualunque cosa tu abbia bisogno, non esitare a chiedere. 

-Grazie, cara Alberta! In effetti, se non ti è di troppo disturbo, avrei bisogno di parlarti di una cosa... piuttosto seria...

-Ma prego! Siediti pure, Robert, che ci fai ancora in piedi? Qui sei a casa tua. Ti preparo subito qualcosa da mangiare, Habanita è molto distante da qui, specie se sei venuto con i mezzi pubblici. 

-Oscar mi ha dato i soldi per l'autobus e per comprarmi da mangiare in caso mi fosse venuta fame. Forse Adriana e Nico non hanno ancora avuto il tempo di raccontartelo, ma da un anno e mezzo a questa parte vivo unicamente di volontariato. Queste di oggi sono state le prime banconote che ho visto da allora. Ma non me ne cruccio, sai? Tutt'altro! Comunque la prima cosa che ho fatto arrivando qua è stato entrare in una panineria. 

-Lascia almeno che ti prepari qualcosa da bere. Succo di frutta, caffè, quello che preferisci. Il signor Lafayette si è premurato di farci trovare l'appartamento con il frigo e la dispensa ben forniti. Figurati che ha perfino versato la caparra e il primo mese di affitto e non vuole saperne nulla di avere il denaro restituito.

-E' tipico di lui. Gli piace atteggiarsi a burbero, ma in realtà è un angelo-. Subito dopo, cambiando tono, disse con aria grave: -Alberta, tu sei molto affezionata a Nico e Adriana. Sei come una mamma per loro e infatti una madre non avrebbe potuto far più di quanto hai fatto.

Alberta trasalì, ma si ricompose subito. Ovviamente Robert non poteva in alcun modo essere a parte del suo segreto, soltanto che chiunque a conoscenza della vicenda, sapendo fin dove si era spinta per proteggere Adriana e Nico, non poteva che pensarla in quel modo.

-...quindi sei la persona più adatta a darmi un consiglio-continuò il ragazzo.

-Dimmi Robert, farò del mio meglio per aiutarti. 



CAP. XLVII parte seconda

L'infermiere Brooke le raccontò dei suoi sentimenti per Adriana, del suo rammarico per il suo aspetto non esattamente avvenente che non gli permetteva di reggere il confronto con Trent e poi quel che gli aveva quasi fatto perdere ogni speranza: l'avvenimento di quella turbolenta sera alla locanda di Habanita, con tanto di dettagli. Allora Alberta capì a cosa si fosse riferito Nico poco prima. Il medico californiano non doveva in realtà essere un uomo perverso, se era capace di pentimento, ravvedimento e, come sperava, anche di redenzione. Lafayette non le aveva raccontato nulla. Era un uomo che non amava vantarsi e non voleva ritrovarsi costretto a rivelare anche la parte che vi aveva preso.

-Ma vedi Alberta, io aderisco alla filosofia pacifista sempreverde, non posso battermi per nessuna ragione al mondo. 

La donna sbalordì, nell'udire una simile confessione. Apprezzava la sincerità del ragazzo, ma non era sicura di fare altrettanto con la filosofia seguita da Robert. Vero era che amare la pace era un sacrosanto dovere, e un atteggiamento giusto quello di evitare i conflitti, ove possibile. Appunto, ove possibile. Ma era evidente che i cimenti come quello di cui era appena venuta a sapere rappresentavano casi di impossibilità. E quindi il caro Robert faceva parte di uno di quei gruppi messi a volte in rilievo dai media. Le sembrava di ricordare l'appellativo di Sempreverde. Si, l'aveva già sentito. Nonostante le sue remore, comunque, Alberta mantenne lo stesso tono cordiale durante tutto il tempo in cui l'infermiere Brooke si trattenne. Robert era un amico sincero e tale lo avrebbe sempre ritenuto. Ma accanto alla figlia forse...comunque non spettava a lei decidere.

-Alberta, secondo te, quante speranze potrei avere? Tu ritieni che io possa essere l'uomo giusto per Adriana? In fin dei conti abbiamo obiettivi comuni. Siamo entrambi infermieri. Anche se ogni volta che mi vedo allo specchio mi cadono le braccia. Mi sono risolto a venire solo perché Trent è partito. Lui non dovrebbe più rappresentare un ostacolo, almeno non insormontabile come fino a poco fa.

-Ascolta Robert. Trent oramai è acqua passata. Così deve essere. Paragonarti a lui non aiuta né te né Adriana. Se vuoi parlarle, aspetta soltanto qualche minuto, è di là con suo fratello.

-Alberta, tu metteresti una buona parola per me?

-Robert caro, so che sei un bravo ragazzo e io ti apprezzo e ti stimo moltissimo. E voglio molto bene ad Adriana. Ma non posso influenzare le sue scelte. Una decisione importante come questa deve prenderla da sè. Quando le parlerai, sii soltanto te stesso. 

E Robert così fece.