Giusy Gil Mammana Parisi

Il bibliotecario francese: cap. XLIX

2020-02-13 04:28:15

Mesi sono passati e Alberta, entusiasta di una nuova vita, visita Augustus Lafayette alla biblioteca di Habanita.La donna ha progetti filantropici, ma le rimane qualche ansia materna, comunque presto dissipata dal capitano.Questi riceve però un giornale che riporta una notizia alquanto...bruciante.

CAP. XLIX parte prima


Alcuni mesi dopo Augustus Lafayette ricevette la visita di Alberta nella sua piccola biblioteca. La donna voleva profondersi in ringraziamente per quanto il capitano aveva fatto per i suoi figli, ma come al solito l'anziano volle risparmiati i convenevoli. Gli raccontò allora delle idee che voleva portare avanti a beneficio di Habanita. Aveva risparmiato parte del suo stipendio per comprarsi una piccola macchina di seconda mano, che le avrebbe permesso di spostarsi facilmente dalla capitale alla cittadina. L'idea era utilizzare uno dei due giorni settimanali che le spettavano di riposo dalla clinica per dedicarlo ai bambini di Habanita, insegnando loro l'inglese e il portoghese. E ai più grandicelli, anche i rudimenti del primo soccorso. Per poterlo fare si era messa d'accordo con il maestro di scuola, chiedendogli se avesse approvato il suo aiuto volontario. Lo aveva assicurato che non le interessava alcun compenso in denaro, voleva soltanto dedicare tempo ed energie in favore di quelle creature, che abitando in un posto disagiato, avevano pochissime prospettive per un futuro migliore. Alberta si rendeva conto di quanto una buona istruzione fosse fondamentale. In un paese come La Floresta era praticamente l'unica opzione per uscire dall'estrema indigenza in maniera onesta. Il maestro aveva risposto con entusiasmo alla proposta della donna, ma era dubbioso riguardo alla buona volontà della maggior parte dei suoi alunni, che di voglia di studiare ne avevano assai poca. Preferivano bivaccare tutto il santo giorno nei prati oppure semplicemente oziare. Ma trovava giusto che gli scolari volenterosi imparassero quanto da grandi sarebbe loro senz'altro servito.

-Lei è una donna coraggiosa e dalle mille risorse. Peccato che in questo paese soltanto pochi ragazzini abbiano voglia di studiare -affermò Augustus Lafayette.

-Farò del mio meglio per invogliare anche quelli pigri, ma se non dovessi riuscirci, continuerò a insegnare agli studenti di buona volontà. Anche se pochi, fosse pure uno, ma proprio uno di numero, non desisterò. Non ritengo giusto privare i volenterosi di opportunità soltanto perché i loro compagni di scuola non tengono alla propria istruzione, signor Lafayette.

-Forse d'ora in avanti potremmo trattarci un po' meno formalmente- disse il capitano, assumendo un tono appena percettibilmente più gaio. -Mi chiami semplicemente Augustus.

-D'accordo, Augustus. Per lei d'ora in poi sarò Alberta.

-Bene, Alberta. Come stanno i suoi figli? Che mi dice?

-Sono entrambi soddisfatti della loro nuova vita. Essere infermieri era il loro sogno da bambini. Sono contenti di aiutare chi soffre e non gliene importa nulla dello stipendio piuttosto piccolo. Adriana è da qualche giorno coordinatrice infermieristica e Nico aiuto medico di primo soccorso. Nessun infermiere locale poteva ambire a quei posti vacanti, in mancanza di conoscenza di almeno una lingua straniera e inoltre la facoltà di infermieristica di La Copa dura solo tre anni, come ai miei tempi in Portogallo. Adriana e Nico sono gli unici di tutto il personale ad avere studiato per cinque e quindi solo loro avevano, oltre ai requisiti richiesti, maggiori abilità per essere scelti. Inoltre stanno svolgendo un corso pratico da interni perché vogliono prendere anche la qualifica di ferristi. Una volta ottenutala, in un posto come questo saranno quasi alla pari di un medico. 

Alberta era raggiante. Una mamma orgogliosa dei suoi diligenti figli.


CAP. XLIX parte seconda

-Sono davvero felice per loro. -E mi dica- continuò il capitano, assumendo l'aria sorniona, che era possibile vedergli in volto soltanto quando indagava sotto mentite spoglie fuori dalla biblioteca. -Cos'ha deciso, sempre se non sono troppo indiscreto, la sua cara figliola riguardo all'infermiere Brooke?

Alberta lo guardò sbalordita. -Come fa...

-A saperlo? Ad Augustus Lafayette non si può nascondere nulla-. L'anziano rise divertito. Il suo intento era palesemente scherzoso, atteggiamento piuttosto raro da parte sua e che manifestava soltanto davanti alle poche persone che godevano della sua fiducia. -Conosco da tempo sufficiente il signor Brooke. Mi è bastato poco per capire quali fossero i suoi veri sentimenti per la signorina e il momento in cui si sarebbe dichiarato, cioè quando l'uomo che considerava suo rivale fosse già lontano. 

-Adriana non gli ha ancora dato una risposta. Dice che gli vuole molto bene e lo considera un ottimo amico, ma non si sente a tutt'ora sicura di quale sia la decisione più assennata. All'inizio io e Nico temevamo lo accettasse soltanto per ripicca verso Trent e non sapevamo come dissuaderla senza apparire troppo indiscreti...

-Stia tranquilla. Sua figlia è una ragazza intelligente. E ha ascoltato i consigli di questo vecchio volpone. Se riesce a dar tanto nel lavoro e nello studio, significa che ha ritrovato  serenità e oculatezza e non pensa più al dottor McCallister.

-Infatti. E io e Nico stiamo bene attenti a non menzionarlo mai in sua presenza, oramai è un uomo sposato e anche se non lo fosse...

-Se non lo fosse?- l'interruppe Lafayette, incuriosito dalle remore di Alberta.

-Anche se non lo fosse, quei due stanno insieme da anni, non da poco. Non si sono conosciuti al Centro Arcoiris assieme a tutti i colleghi, come all'inizio supponevamo. 

-E allora? Se lui fosse finalmente riuscito a liberarsi della sua malsana ossessione per quella cacciatrice di fortuna?

Alberta sospirò. -Augustus, sappiamo entrambi benissimo come gira oggi il mondo. Quella ragazza, sposati o no, a quest'ora di certo aspetta un figlio da lui e anche se non fosse, da anni oramai...

Non riuscì a terminare perchè Lafayette diede in una sonora risata. Alberta ne rimase esterrefatta. -Augustus, non avrei mai pensato che tale situazione potesse suscitare ilarità in un uomo così retto come lei. Una cosa tanto seria! Non fa ridere nè me nè Nico e men che meno farebbe ridere Adriana.

Il capitano assunse un'espressione estatica dietro i suoi occhiali scuri. 

-Alberta cara, quello che mi fa ridere è il vedere quanto lei e il suo figliolo siate fuori strada. Tra quei due non c'è mai stato nulla all'infuori di un fidanzamento correttamente formale. Non sono mai stati amanti, a dispetto del fatto che la signorina Devereaux non gradisse una relazione che riteneva medievale. Grazie all'educazione ricevuta, Trent McCallister non toccherebbe mai una donna che prima non abbia condotto all'altare.

-Che sollievo!- esclamò Alberta, visibilmente alleggerita da un pesante fardello.

-Ma torniamo all'infermiere Brooke.

-Adriana nel frattempo non vorrebbe che Robert rinunciasse alla propria vita aspettando una sua decisione, ma lui non vuol proprio saperne.


CAP. XLIX parte terza

-E per starle vicino si è candidato per ottenere un lavoro nella stessa clinica. Dica a sua figlia che non ha alcun dovere civico di sposarlo, per quanto amichevole e altruista appaia. Anzi, il buon infermiere Brooke ha accennato alla signorina di essere un Sempreverde e cosa comporta il convivere con tale condizione? Gli appartenenti a quell'associazione, in genere non nascondono la loro filosofia, tutto il contrario. Le ha detto che la ragazza con cui si sposerà avrà l'obbligo di diventare una di loro o non l'ha fatto per paura di un rifiuto? Un Sempreverde possono sposarsi unicamente una Sempreverde, il che alla fine è perfettamente comprensibile. Con chiunque altro si formerebbe un baratro d'incomunicabilità e questo non sarebbe che l'inizio di una vita in catene. L'organizzazione ha l'obiettivo è trasformare il pianeta in un'oasi di pace, il che sarebbe lodevole, se non fosse che per i Sempreverdi l'unica strada a tale scopo è la diffusione della loro filosofia. Non partecipano all'elettorato attivo né passivo e cercano di dissuaderne conoscenti, amici e parenti tutti. Mai, in nessuna occasione, è loro consentito di usare la forza. Per questa ragione disincentivano chiunque possono dall'entrare nei vari corpi di polizia. E tentano di persuadere ad uscirne chi ne è dentro. Se i destinatari del messaggio fossero unicamente criminali e aspiranti tali, evviva la Francia! Ma applichiamo poi questi principi su larga scala e guardiamo cosa ne verrebbe fuori: s'immagini quello che succederebbe a questo povero pianeta, qualora del tutto privo di forze dell'ordine, mentre nel frattempo si continua a delinquere? Perfino in un paese come La Floresta, in cui la pietosa polizia civile lascia parecchio a desiderare, per non dire di peggio, sarebbe un disastro. Nessun essere umano dotato di sano giudizio crederà che la loro filosofia pura e semplice fermerà il crimine. In sé e per sé i Sempreverdi sembrano innocui, ma ho forti dubbi sulla loro associazione. Gli affiliati hanno l'obbligo di distinguersi anche nelle apparenze, uniformandosi dietro uno stile dimesso in tutta la loro persona. Ecco spiegato il vero motivo della trasandatezza del signor Brooke. Sembra che sia loro proibita anche la guida di veicoli a motore. Credo che indagherò sull'organizzazione, che oramai opera su scala internazionale. Intendo scoprire proprio tutti i loro obiettivi, perché ho il sentore che dietro ci sia ben altro.  

-E se chiedesse ogni dettaglio direttamente a Robert? Dopotutto è suo amico da tempo e a lei racconterà volentieri.

-Brooke non è uno dei dirigenti, è soltanto un pesce piccolo in un mare grande. Un mare sempreverde...

In quel momento suonò il telefono. Era Oscar, che chiedeva se poteva portare al suo superiore il giornale fresco d'arrivo. 

-Vede come non c'è da stupirsi più di nulla? Ecco la notizia che stavo aspettando- commentò Augustus Lafayette. Alberta, alla vista dell'articolo scritto a caratteri cubitali sulla prima pagina del giornale che il guardiano aveva appena consegnato, le scappò detto, in un impeto di disappunto: -Ma sono impazziti? 

Il presidente della Repubblica di La Floresta aveva decretato un'amnistia generale che avrebbe svuotato le carceri dell'intero paese, per lo più gremite di assassini pericolosi. E chiunque fino allora si trovasse sotto indagini, fosse anche per omicidio o traffico di droga, sarebbe stato graziato. 

-Buon per i Sempreverdi, l'abolizione di ogni genere di pena carceraria e di ogni sanzione amministrativa è tra i loro folli obiettivi. Ora saranno felicissimi, leggendo la notizia, anche se quest'ultima pazzia non è certo dovuta al loro contributo. Il denaro entrato nelle casse del governo grazie al torneo internazionale di scacchi sta facendo girare la testa a tutte le amministrazioni e alle alte cariche governative. Nella foga di mettere in atto un numero imprecisato di riforme, il governo di questo paese non manca mai di incorrere in un classico scivolone. Ovviamente il presidente della Repubblica ha bisogno di quanti più voti possibili per varare le riforme che ha in mente, quindi, quale soluzione migliore se non permettere la riacquisizione dell'elettorato attivo alla peggior fetta di cittadini? E' un gran peccato che gli stranieri non possano votare, dato che l'amnistia, per ragioni codicistiche, include indistintamente tutti i presidiari e indagati di La Floresta, quale che sia la loro nazionalità. Da ora in poi le strade di questo paese saranno ancora più insicure, a beneficio della popolarità governativa. Prevedo che la mia permanenza in questo posto si protrarrà per molto, moltissimo tempo.