Gian pietro Seneci

ho'oponopono italiano evolve

2020-05-19 11:57:35

Grazie alla tecnologia ho incontrato nuove anime in cammino.Ora la famiglia è allargata alla consapevole trasmutazione a esseri superiori,esseri quadripartisci in equilibrio bipolare. sento la necessità di rinnovamento agisco allontanando la mia essenza dalla materia tridimensionale verso spazi e orizzonti da creare. Grazie ti amo , vuoi camminare accanto a me?

Gian pietro Seneci

Con un forte rumore di chiavi si apre la pesante porta della cella ove è rinchiuso il condannato al rogo: Giordano Bruno; è lì, steso su un rude pagliericcio, mentre i suoi occhi lucidi, fermi e sereni si illuminano di gioia e di tenerezza alla vista dell’ospite. «Sagredo, mio giovane amico!» esclama il grande filosofo. I due si abbracciano; il guardiano esce in silenzio, richiudendo dietro di sé la porta della nuda e umida cella. «Corri gravi rischi, figliolo. L’inquisizione non ha simpatia per chi ha simpatia per gli eretici.»«Maestro, non potevo non salutarvi.» Il giovane nasconde a stento l’emozione di trovarsi di fronte al grande saggio, ormai prossimo all’esecuzione della feroce sentenza. «Sei un uomo ormai e il tuo coraggio comunque ti premierà.» «Ho chiesto un permesso speciale al cardinale Bellarmino. Si è dimostrato disponibile… Forse qualcosa sta cambiando…» «Si, sta cambiando» conferma Bruno «anche grazie alla mia morte: la storia di questo mondo è segnata più dalla morte che dalla Vita. La morte suscita paura, inquietudine, domande, tanto più se è illustre. Ciò mi rende sereno, amico mio, so di compiere il mio destino.» «Maestro, ma non temete il fuoco che brucerà le vostre carni?»Si, Sagredo, ho paura; il mio corpo ha paura,»… riflette il «ma io so che non morirò… quando il mio corpo fisico morirà, io sarò lì; vedrò cadere il mio corpo, vedrò i volti trionfanti, attoniti e sgomenti dei miei persecutori…» Malgrado le parole del maestro, il volto del giovane è triste e «Se io non vi avessi avvertito… dell’arresto di vostra figlia e della vostra amata, voi non sareste tornato a Venezia…» afferma, quasi per rimproverarsi. «Sarei tornato comunque, prima o poi. Sì, la loro morte fu un segnale per me…» continua Bruno con lo sguardo rivolto verso l’infinito. «Quanto teneramente e voluttuosamente ho amato quella donna… L’amore, Sagredo, è la forza più grande della Natura… è Vita, fusione dei corpi degli amanti… Avvicinarmi a lei era sentire l’infinita dolcezza di Casa, del vero mondo, la dolce tenerezza che solo una donna intelligente e profonda sa dare e ricevere… Quanta illusione, quanta ignoranza… L’uomo non è cattivo Sagredo, è solo infelice… è la sua piccola mente la causa della sua infelicità… Si sapevo che erano state prese e anche della loro condanna. La tua è stata solo una triste conferma. Quando il mio corpo brucerà, io sarò libero, Sagredo, libero di ricongiungermi a loro, abbracciarle… Non ti crucciare, amico mio……Questo era il nostro destino, comune a tutti coloro che cercano la verità, bandita da un mondo che si regge sulla menzogna. Verrà un giorno, Sagredo, che l’uomo si risveglierà dall’oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo… L’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo.» Si volta e guarda il suo allievo quasi raggiante: «Lo ha previsto da tempo immemorabile la Vita…» «Maestro, ma perché questo destino crudele? Chi può aver voluto tutto questo?» «Io stesso, Sagredo, ben prima di nascere in questa dimensione. La morte ignea del corpo fisico è una purificazione profonda, è il battesimo del fuoco. In tanti abbiamo scelto questa morte, non solo come esempio ad un’umanità ottusa, meschina e crudele, ma anche per adempiere il compito che la Vita ci ha assegnato e che abbiamo accettato di buon grado… per Amore… In fondo, anche se in modo inconsapevole, la Chiesa sta compiendo la nostra volontà.» «Ma allora… il cardinale Bellarmino esegue la nostra volontà?» «Bellarmino ora esegue la volontà della Chiesa, volta a conservare il potere; esegue per

Gian pietro Seneci

Minimalismo : Possiamo Guardare questa immagine. Quando Gandhi morì, radunarono tutti i suoi oggetti personali. Erano questi. Non possedeva nient'altro. Non aveva bisogno di altro. Essere minimalista è trovare questa immagine bellissima. Perché dimostra che l'obiettivo della vita non è complicare. Non è aumentare, accumulare e ingrandire. Dimostra che La vita non è una gara, né con gli altri né con noi stessi. L'obiettivo della vita è semplificare e ridurre. In fondo, la maggior parte dei problemi che abbiamo non sono veri problemi . I veri problemi sono perdere la salute o la libertà ,vivere in un paese in guerra ,nascere con mancanza di intelligenza o di responsabilità ,perdere la capacità di sognare o la speranza di espandere le proprie visioni . Fortunatamente una sempre maggiore parte di umanità è in risonanza con questa direzione , è che quasi tutti i “problemi" si risolvono attraverso il Minimalismo. Concretamente significa escludere dalla propria vita tutto il superfluo. Che siano persone, cose, situazioni e abitudini. È possibile chiedersi “Mi serve davvero?" Se la risposta è no, liberatene. Grazie ti amo

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