Foro degli occhialoni, Genga, Marche.
"In quel punto la roccia si apriva, l'intera montagna era squarciata al cuore dalla luce del giorno, che lì si tuffava seguita dallo sguardo per poi placarsi sull'ombrosa foresta dell'altro versante, una foresta tanto ripida che gli arbusti parevano crescere gli uni sulle chiome degli altri in un sorprendente bosco verticale, screziato dalle rocce sporgenti. Il varco nella pietra, scolpito dalle ere e levigato dal tempo fungeva da timida cornice, che tuttavia osava circoscrivere la bellezza della visuale, l'osservatore così poteva sentirsi protetto dallo smarrimento di un panorama illimitato. Le rocce si chiudevano attorno a quello spicchio di montagna rendendolo così più intimo e commovente."