Questo discorso può essere applicato alla cosiddette commodity, i prodotti di uso comune che utilizziamo tutti i giorni e che prendiamo dagli scaffali curandoci soltanto del loro prezzo (potremmo almeno fare attenzione alle scadenze, ma quello è un altro discorso!).
Per questa tipologia merceologica infatti non badiamo molto alle peculiarità della merce: la farina è comunque polvere bianca, il latte un liquido biancastro, lo zucchero dei granelli tritati più o meno finemente, eccetera: vi sfido tutti a distinguerne due di differenti marchi appena fuori dalla loro confezione.
Per questi prodotti il prezzo solitamente si calcola sommando tutti i costi di produzione, il margine di ricavo che si desidera e confrontandosi con la concorrenza: questo tipo di business si basa sulla quantità ed è redditizio se si hanno grandi volumi: maggiore produzione equivale a minori costi e più vendite consentono maggiori guadagni.
Ma questo meccanismo vale solo per una piccola parte di ciò che quotidianamente acquistiamo.