Germana Galleri

Top Founder Executive

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Una creatività piccola piccola

2019-04-24 08:23:29

Spesso non ci riteniamo creativi perché abbiamo dei preconcetti su ciò che dovrebbe essere la creatività. Ma la creatività attraversa la vita quotidiana di tutti, in una forma piccola e meravigliosa…

Creatività è un concetto sfuggente, che al tempo stesso affascina e impaurisce, una sorta di mostro mitologico che vorremmo insieme catturare e tenere a distanza.

Forse è per questa sorta di timore reverenziale che la maggior parte di noi se ne tiene alla larga, raccontandosi che Ma no, io non sono creativ*. Lo so, perché facevo parte del gruppo. Poi sono nati i miei nipoti e ho (ri)scoperto che la creatività è una dote che appartiene a tutti: i bambini non usano quasi mai i giochi come “dovrebbero essere usati”, non hanno paura di dare forma a cose nuove e, soprattutto, non hanno bisogno di chiedere il permesso per farlo.

Creativi o no?

La maggior parte di noi fa fatica a riconoscere la creatività nella propria vita perché pensa che essa si esprima solo nel dar forma a qualcosa di straordinario che nasce da un’idea grandiosa. In inglese viene chiamata “killer idea”, intendendo probabilmente quell’idea talmente geniale che fa sparire tutte le altre. Personalmente la trovo una definizione azzeccata: non c’è niente di più efficace che andare a caccia di un’idea assassina, per uccidere la creatività…


Se non ci riteniamo creativi è perché abbiamo dei preconcetti su ciò che dovrebbe essere la creatività e questo ci impedisce di riconoscerla in tutte le sue forme. Certo, le opere di Leonardo, le teorie di Einstein o la lampadina di Edison hanno un impatto enorme sull’intera umanità, e questo resta indiscutibile, ma trasformare un bastoncino in un gancio per recuperare le chiavi della macchina nuova di una settimana, cadute in un tombino nel mezzo di un parcheggio (storia vera!) non è ugualmente espressione di creatività? Solo che, siccome non è eclatante e, anzi, può essere piuttosto banale, non ci riconosciamo il merito creativo di queste piccole trovate.


Per questa ragione mi piace molto la distinzione ormai frequente tra grande Creatività (quella dell’eccellenza, chiamata anche Big-C) e piccola creatività (la creatività di tutti i giorni, o little-C), e ancora di più mi piace un modello piuttosto recente (è del 2009), sviluppato da Kaufman e Beghetto, che distingue quattro livelli di creatività, a partire da una creatività piccola piccola, che definiscono Mini-c.


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