gabriella marzia rapisarda

i veda

2019-06-10 06:49:31

La parola Veda trae le sue origini dalla radice sanscrita Vid, sapere, che a sua volta deriva dal proto-indoeuropeo Weid, sapere o vedere, come il latino videre

I testi contenuti nei Veda sono considerati dagli indù Shruti, cioè rivelati, e rappresentano dunque la Sapienza eterna, immutabile e sacra dell'Induismo. Questi testi sarebbero stati rivelati dalla divinità ai Rishi, mitici saggi veggenti, ma secondo la tradizione fu il Rishi Krishna Dwaipayana, meglio conosciuto come Veda Vyasa, colui che ne editò la raccolta, affidando poi a 4 suoi discepoli la redazione finale. Molti storici considerano i Veda come uno dei più antichi testi sopravvissuti dell'antichità e il cui nucleo centrale si fa risalire alla tarda età del bronzo, pur con parti molto più recenti datate attorno al 500 a.C. Bisogna comunque tener in conto che la precedente ed esclusiva tradizione orale di questi testi é certamente di gran lunga anteriore.

I Veda si dividono in quattro testi differenti: RigVedaYajurVedaSamaVedaAtharvaVeda.

I primi tre vengono chiamati collettivamente Trayam Brahma Sanatanam, il Veda triplo ed eterno, mentre il quarto, Atharvaveda, presumibilmente posteriore, non venne completamente accettato come parte integrante dei testi Shruti se non dopo l'epoca di Manu, che nomina solo una volta nel suo Codice le rivelazioni avute dal saggio Atharva.

Ogni Veda si divide in diverse sezioni: Mantra o Samhita, Brahmana, Aranyakas e Upanishad. La parte Mantra è certamente la più antica, mentre le ultime due furono redatte probabilmente intorno all'800-600 a.C.

 Mantra si presentano con differenti forme letterarie a seconda del Veda:

  • RigVeda: versi di lode in metrica, composti per essere recitati a voce alta e plegarie liturgiche da recitarsi durante i sacrifici. E' il testo principale ed il più antico, una collezione di 1028 inni dedicati a diverse divinità di un vasto pantheon ma tra le quali spiccano Indra, Rudra, Varuna e Agni. Dal 2007, é stato nominato Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.
  • YajurVeda: in prosa e con versi, presumibilmente atti ad essere mormorati durante i sacrifici del fuoco.
  • SamaVeda: sostanzialmente una riorganizzazione degli inni del RigVeda in metrica cantabile.
  • AtharvaVeda: parzialmente in metrica, contiene formule magiche ed incantesimi ma anche leggende e testi secolari.

Brahmana sono composti in prosa e si dividono a loro volta in due parti: una che codifica ed interpreta i rituali di sacrificio e l'altra che ne commenta il lato filosofico. Contengono spiegazioni e leggende associate ai vari inni. I sacrifici e il loro minuzioso rituale erano subordinati alla comprensione mistica del rituale stesso. La conoscenza era fondamentale per poter focalizzare l'obiettivo ed ottenere il vantaggio richiesto attraverso i sacrifici.

Gli Aranyakas sono testi destinati a coloro che scelgono di dedicare la vita alla ricerca della sapienza, vivendo in eremi o nelle foreste - Aranyas - e focalizzano principalmente il lato filosofico dei sacrifici e dei rituali.

Le Upanishad sono commenti aggiunti ai Veda, dove si tenta di esplicare la natura profonda della realtà. Questi trattati mistici si occupano della natura di Dio e della relazione tra l'anima e la materia, rappresentando la vera fruizione del pensiero filosofico e religioso vedico. In essi si manifesta la grande libertà di pensiero espressa in alcuni dei più grandiosi inni del RigVeda; l'incessante ricerca di risposte, l'aspirazione verso le più alte verità si dipanano attraverso diversi punti di vista. Le Upanishad divennero col tempo i veri Veda dei filosofi indù e da queste derivarono le sei Darshana, scuole principali, del pensiero indù.

Lo studio dei Veda divenne obbligo religioso per i maschi appartenenti alle 3 caste superiori in tarda età vedica, mentre è più che probabile che in origine fosse aperto anche alle donne. I Sudra, della 4a casta, ne erano esclusi. Metodi sofisticati di apprendimento mnemonico vennero messi a punto per assicurare la preservazione dei testi, discipline sussidiarie come i Vedanga e letteratura esegetica vennero in seguito sviluppati nelle scuole vediche.

fonte: http://guidaindia.com/index.php?option=com_content&id=967