gabriella marzia rapisarda

DOLMEN E I MENHIR: SIMBOLI IRLANDESI E DRUIDICI DEI CELTI

2019-08-02 05:29:51

I Dolmen e i Menhir sono monumenti antichissimi, risalenti alla preistoria, estremamente misteriosi.

 Le loro funzioni, ancora oggi, non sono chiare ma su di essi sono state create molte ipotesi. 

Quella più accreditata è che siano porte di accesso al mondo degli dei create dagli uomini per mettersi in contatto con il divino. Il complesso più famoso di Dolmen e Menhir è Stonehenge (letteralmente “pietra sospesa”) in Inghilterra, ma queste meravigliose e incredibile costruzioni sono presenti in ogni angolo della Terra, dall’Europa fino all’Asia (luogo in cui sono state utilizzate per molto più tempo).


I DOLMEN

L’etimologia di questa parola è molto complessa. Proviene dal bretone antico e unisce i termini “t(d)aol” letteralmente “tavolo”“men” che significa “pietra”.Tuttavia la parola, essendo coniata, non è di reale origine bretone. Alternativamente si possono trovare riferimenti alla parola “dolmen” nella lingua celtica parlata in Cornovaglia. L’origine di questa parola, quindi, non è certa.

Ma passiamo alle cose più importanti. Cos’è un Dolmen? E’ un complesso di pietre che forma una sorta di piccola casa. I Dolmen, oltre a questo, possono presentarsi in molte varianti. Possono essere “case enormi” formate da 4 o 5 pietre, corridoi interni e numerose stanze, oppure più piccole composte unicamente da 3 pietre e un’unica stanza, alte o basse, fino ad arrivare ad essere così basse da sembrare degli altari (questo, probabilmente, è dovuto al corrodersi della pietra nel corso dei secoli).

Secondo alcune ipotesi i Dolmen venivano utilizzati come monumenti funerari e per contenere i corpi sepolti di persone comuni, a volte molte persone appartenenti a secoli diversi nello stesso Dolemen. Nei Dolmen più grandi, e di conseguenza più prestigiosi, di solito si trovavano poche persone sepolte, probabilmente appartenenti a ranghi elitari. Un’altra ipotesi molto accreditata è che servissero come luogo di culto per venerare gli dei.

Probabilmente tutte e due le teorie sono corrette e i Dolmen hanno svolto ambedue le funzioni in tempi diversi con il passare dei secoli.

Una particolarità è che all’interno di alcune di queste costruzioni sono stati ritrovati dei disegni, principalmente figure geometriche di colori differenti come rosso e nero. Questo sottolinea l’importanza dei Dolmen nella cultura dei loro costruttori.

I MENHIR

La parola “menhir” ha anch’essa derivazione dalla lingua britannica antica. Come per la precedente è costituita da due parole ben distinte: “men” che significa “pietra” e “hir” che significa “alto”. Un Menhir è solitamente una pietra dalle dimensioni variabili (dagli 80 centimetri a più di 10-11 metri) piantata nel terreno in posizione verticale.

Il loro scopo originale (cioè quello dei costruttori del paleolitico) non è chiaro. Sappiamo solo l’utilizzo che ne fecero in epoche successive alcune popolazioni.

In Bretagna,ad esempio, venivano utilizzati dai celti per calcolare l’ora o i solstizi, estremamente importanti nel mondo celtico legato alla natura e ai suoi cicli. Una teoria, seppur dubbia, afferma che i Menhir, posizionati in cicolo, potessero costituire una primitiva forma di osservatorio astronomico.

Sono stati trovati numerosi resti di Menhir in molti luoghi del mondo e il più famoso, nonchè più grande del mondo, si trova in Francia e raggiunge i 20 metri di altezza.


LA PORTA AL MONDO DEGLI DEI E LE ENERGIE PER I CELTI

Prima abbiamo accennato che Dolmen e Menhir potessero costituire una porta magica di accesso al mondo del divino. Secondo i celti, infatti, gli dei erano raggiungibili tramite dei portali e bastava costruirli (o trovarli) per potersi mettere in contatto con il divino.

Menhir, in questa ottica, venivano utilizzati come “riceventi” di messaggi divini. La loro forma ad obelisco espansa verso l’alto serviva per attrarre le informazioni che il cosmo inviava e portarle sulla terra. Di conseguenza avevano anche azione contraria: ricevevano informazioni dal mondo terreste e le trasmettevano al divino. Questo spiegava, secondo i celti, la loro particolare forma e ha molta attinenza con il pensiero di questa popolazione. I Menhir, inoltre, rappresentava la forza maschile in grado di unire elementi diversi.

Dolmen, invece, servivano per incanalare le correnti di energia positiva e per poterla utilizzare. Sedere all’interno di un Dolmen consentiva di “ricaricarsi” di energia divina, di guarire e di continuare la propria vita con spirito rinnovato. I Dolmen, al contrario dei Menhir, rappresentavano l’energia femminile della fertilità, dell’abbondanza e del saper donare.

NON SOLO CELTI E BRETONI

Bisogna considerare che i Celti utilizzavano Dolmen e Menhir ma non ne erano i costruttori. Questa credenza errata si è sviluppata intorno al XIX ad opera di ricercatori che, presi dal’entusiasmo, fecero un’ipotesi errata. Queste costruzioni risalgono ad epoche precedenti, alcune di esse addirittura al paleolitico e molte altre al III secolo avanti Cristo, circa nell’età del bronzo e agli albori della scrittura. La popolazione celtica, fiorente invece nella successiva età del ferro, trovò queste costruzioni e le riutilizzò adattandole alle proprie credenze religiose. Molte fonti riportano notizie errate in cui il “merito” di queste enormi costruzioni viene attribuito unicamente ai celti. 

fonte: https://www.simbolisulweb.it/celtici/dolmen-menhir-simboli-irlandesi-druidici-dei-celti/